Giovedì 28 gennaio 2021, alle ore 18:15, incontro in diretta con Matteo Manfredini, autore del documentario "A Latere. La seduzione della controstoria", un documento sul fenomeno del negazionismo dell'Olocausto.
L'incontro è organizzato dall'associazione culturale Quarta Dimensione di Cavola in collaborazione con Redacon e sarà trasmesso nelle rispettive pagine Facebook (le trovate nei link col nome).
Aprirà il dibattito la portavoce di "Quarta dimensione" Paola Belli, lasciando poi la parola a Matteo Manfredini, al giornalista Adriano Arati, dell'Area di comunicazione Istituto storico Istoreco di Reggio Emilia e l'archivista e ricercatrice storica oltre che collaboratrice di Istoreco, Chiara Torcianti. Sarà letto uno scritto della poetessa Ivana Cavalletti.
Durante la diretta il pubblico potrà intervenire scrivendo domande o considerazioni in diretta nella chat, che verranno poi poste agli ospiti.
Nel mondo della post-verità, dei social network e della riduzione dei "fatti" a semplice conflitto di "opinioni", la storia e il suo uso pubblico vivono un'epoca di grande difficoltà. Nonostante la loro insussistenza scientifica, le tesi negazioniste continuano a esercitare grande fascino e pericolosa attrazione. Per questo Matteo Manfredini ha realizzato questo lavoro che descrive meccanismi e tecniche, attraverso le testimonianze di chi ha vissuto l'Olocausto e di chi ha studiato il fenomeno negazionista.
Riprese: Matteo Manfredini e Niki Lugli.
Matteo Manfredini Storico e Saggista, autore de "I Giorni del Covid. Cronaca di una pandemia", Santelli 2020; "Il Gesuita Comunista, vita estrema di Alighiero Tondi spia in Vaticano", Rubbettino 2020; "Le foglie dell'albero, itinerari tra religioni e spiritualità a Reggio Emilia", Corsiero 2019: "Alessandro Carri, un comunista emiliano tra le storie del Novecento", Aliberti 2018. "A latere, la seduzione della controstoria" documentario sul negazionismo dell'Olocausto, 2019.
Bellissima iniziativa, bravi tutti!
Mi si permetta solo una piccola “critica”: suggerirei di utilizzare altri media, oltre (o in alternativa) a Facebook: non tutti difatti usano questa piattaforma e si rischia di tagliare fuori qualcuno. Inoltre, sarebbe anche un bel segnale di rottura verso i social networks, che forniscono, a mio avviso, parecchia benzina al motore del negazionismo e delle teorie complottiste.
Andrea
Una iniziativa quanto mai opportuna,tira una brutta aria,vedi il successo delle teorie deliranti diQAnon,schierati in America a sostenere il tentativo di Trump di sovvertire il risultato delle elezioni .L’attacco armato al senato americano in nome di una cospirazione internazionale capitanata dagli ebrei,con 4 morti,non è certo stato un episodio di poco conto..Dobbiamo essere tutti “sentinelle” perché la storia si può ripetere!!!Paolo Ruffini
Ruffini Paolo