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Quote latte: scandalo senza fine

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La CIA (Confederazione italiana agricoltori) prende posizione sulla vicenda dell'emendamento alla finanziaria che permetterà ai produttori di latte che hanno sforato le quote loro assegnate e che si erano impegnati a pagare le multe di evitare di restituire allo Stato 1 miliardo e 671 milioni di euro: alla faccia di coloro che hanno rispettato le regole.

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Non pagano e non intendono farlo, facendo ricorso ai tribunali, alle "relazioni" più o meno addomesticate di organi dello Stato, infine alle protezioni politiche. I sospetti che avevamo espresso quando il ministro Zaia propose oltre un anno fa la legge 33/2009, trovano ulteriore conferma" afferma il presidente della Cia di Reggio Emilia Ivan Bertolini: "Dopo aver avuto l'assegnazione delle nuove quote, coloro che non hanno mai rispettato le regole europee hanno ripreso la strada dei ricorsi; così prende corpo quel che abbiamo sempre detto, cioè che si faceva loro un "regalo" ed i fatti ci stanno dando ragione.

Anche l’ultima puntata, quella dell’emendamento alla manovra finanziaria, che taglia su tutto e tutti ma trova 5milioni per favorire questi individui che non conoscono regole, rinviando al prossimo anno il primo pagamento di multe che essi avevano sottoscritto di effettuare (ma a quel punto si cercheranno altri appigli) approvata con un solo voto di maggioranza in commissione al Senato, rafforza il senso di scandalo per il fatto che sia consentito ad alcuni di non rispettare alcuna norma, quasi non fossero comuni cittadini.

I fatti sono eloquenti: la legge 33 era stata presentata dall’allora ministro Zaia come una specie di baratto, nel quale lo Stato assegna gratis 750.000 tonnellate di quote supplementari, per la maggior parte proprio a coloro che di rispettare le quote non ne hanno mai voluto sapere. Di contro, questi si dovrebbero impegnare al pagamento delle multe passate, con rateizzazioni che arrivano fino a 30 anni. Ma tra appena due anni il regime delle quote andrà in pensione ed allora, per dirla con l’attuale ministro Galan, “passata la festa gabbato lo santo”.

"A questo punto - aggiunge Bertolini – appare sempre più chiaro l’intento che ebbe Zaia imponendo norme poco chiare, e che ha avuto il coraggio di affermare: si mette così la parola fine ad un problema che si trascinava da 25 anni, pesando sulle spalle di tutti i cittadini italiani. Abbiamo predisposto modi e tempi di riscossione del credito da 1 miliardo e 671 milioni di euro che lo Stato ha nei confronti delle aziende produttrici di latte che hanno splafonato: riscuoteremo quella cifra senza ricorrere ad alcuna sanatoria e senza far chiudere nessuna stalla".

"L’amara verità – afferma ancora Bertolini - è che i produttori onesti sono stati presi per i fondelli da Zaia e dalla Lega ed i cittadini pagheranno ancora una volta il conto. Infatti l’Unione europea ha immediatamente annunciato che aprirà su questo provvedimento una procedura d’infrazione: ci sarà quindi una sanzione, che ricadrà su tutti i cittadini, ed in primo luogo sugli agricoltori onesti".