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“Crepuscolo della sera” – poesia di Alberto Bottazzi dedicata a Vaglie

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Crepuscolo della sera

 

Il pensiero vola, non ha confini, il ricordo non ha confini!

Da dietro un uscio socchiuso mi vengono incontro le fattezze del tuo viso: pallido, evanescente, il tuo ventre sterile, appiattito come le tue pietre.

 

Non odo la tua voce, solo un carillon suona lontano, come una colonna sonora di un film muto. Il tuo grigiore mi pesa all'infinito e nemmeno il mio bacio appassionato riesce a farti cambiare colore.

 

Terra della mia terra… povera terra… il campanello della felicità per te non è mai suonato, il sudore della tua gente ti ha portato tanto, tanto, tantissimo, ma solo nel ricordo.

 

Il pensiero si muove velocemente come gli uccelli in volo, saetta fulmineo come una stella cadente, il pensiero non ha confini o forse… forse è in cerca di un nido d'amore nel tuo grembo.

 

Terra della mia terra… povera terra… hai il respiro affannoso di chi ha corso troppo senza raggiungere il traguardo, l'angoscia di chi ha visto partire i suoi cari senza poter far niente per trattenerli.

 

Tuttavia non sei gelosa dell'altrui mondo, prediligi la tranquillità alla stravaganza, la dolcezza al cinismo, l’amore al veleno… e io ti amo così come sei… questo il mio pensiero per te nel crepuscolo della sera.