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Dpcm in vigore da domani: vietati gli spostamenti fra Regioni dopo il 20 dicembre. Stasera la firma di Conte

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Il nuovo Dpcm, che regolerà tutto il periodo natalizio da domani fino a 50 giorni, sarà firmato dal Presidente del Consiglio stasera, anche se il governo sembra aver già deciso per una linea più dura.

Spostamenti

Dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome. Mentre nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno saranno vietati anche gli spostamenti tra comuni.

Dopo una lunga battaglia sulle deroghe, gli spostamenti saranno sempre consentiti per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Sarà inoltre consentito il rientro "alla propria residenza, domicilio o abitazione".

Per le regioni in fascia gialla sarà quindi possibile oltrepassare i confini regionali fino al 20 dicembre. Non sarà però permesso spostarsi nelle seconde case fuori regione e, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, nemmeno fuori comune.

Il coprifuoco

Si mantiene il coprifuoco sempre dalle 22 alle 6, almeno fino alla Befana. Non ci saranno deroghe nei giorni di festa, l’orario di rientro nella propria abitazione sarà lo stesso anche a Natale: la messa di mezzanotte potrebbe essere anticipata alle 20, in ogni caso la Conferenza episcopale ha già raccomandato alle diocesi di programmare funzioni durante tutta la giornata per favorire la partecipazione scaglionata dei fedeli.

Dopo quest’ora sarà possibile uscire dalla propria abitazione soltanto per motivi di lavoro, di salute e di urgenza. Rimane anche il divieto di assembramento e l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso. I sindaci potranno emettere ordinanze per chiudere strade e piazze per evitare gli affollamenti anche nel corso della giornata, oppure prevedere ingressi contingentati in quelle aree di città e paesi dove c’è il rischio che si verifichino assembramenti.

Le festività

Il giorno di Natale, il 26 dicembre e il 31 gennaio non si potrà uscire dal proprio comune di residenza. La raccomandazione è di trascorrere i pranzi e le cene delle festività con i conviventi o con i parenti stretti. Si discute se inserire nel nuovo decreto anche una raccomandazione a non superare 10 persone a tavola. Il giorno di Natale, il 26 e il 31 dicembre i ristoranti saranno aperti per il pranzo.

La sera di Capodanno gli alberghi saranno aperti ma dovranno tenere chiusi i ristoranti interni: sarà consentita soltanto la consumazione in camera.

Impianti sciistici
Il Dpcm conferma il divieto di aprire gli impianti da sci e introduce il divieto di aprire le piste. Sono state quindi respinte le richieste di governatori e operatori del settore che avevano presentato linee guida con capienza al 50% delle funivie, uso delle mascherine obbligatorie sugli impianti e distanziamento per chi sta in fila. Misure ritenute non sufficienti ad evitare i contagi.

I negozi
I negozi potranno rimanere aperti fino alle 21. La decisione di allungare l’orario è stata presa per scaglionare gli ingressi ed evitare file e assembramenti. Saranno riaperti nel fine settimana e nei giorni festivi anche i centri commerciali e i grandi magazzini.

Infine, tamponi obbligatori per chi rientra dall'estero prima del 20 dicembre, dopo questa data è prevista la quarantena di almeno dieci giorni. Una regola introdotta come deterrente per chi ha programmato di andare a sciare in quei Paesi che hanno deciso di lasciare impianti e piste aperte, tra cui l’Austria, la Svizzera e la Slovenia.

Per quanto riguarda la scuola, rimane la frequenza per elementari e medie così come già stabilito. Mentre per le scuole superiori si aspetterà la fine delle festività. i ragazzi potranno quindi tornare a scuola lunedì 11 gennaio.