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Il ritorno del corvo imperiale in Appennino: catturato dalle foto-trappole di Umberto Gianferrari

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Le foto-trappole di Umberto Gianferrari ci lasciano ancora una volta senza parole nel testimoniare il ritorno sul nostro Appennino del corvo imperiale. "Non ne riconoscevo il verso e capivo che non erano cornacchie, a volte passano anche sul monte di Valestra".

Il corvo imperiale è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia dei Corvidi. Agli occhi dei più esperti si distingue dalla cornacchia per la forma delle ali e della coda, oltre che per la voce. Il corvo imperiale ha infatti un corpo robusto con zampe piuttosto lunghe e dotate di forti artigli ricurvi. La coda è squadrata e presenta una caratteristica forma a cuneo, utile per identificare la specie, mentre le ali sono piuttosto larghe. Il corvo imperiale è inoltre considerevolmente più grande della cornacchia: fra i 56 e i 69 cm di lunghezza, con un'apertura alare che può sfiorare il metro e trenta centimetri.

Il volo del corvo imperiale si differenzia nettamente da quello degli altri Corvidi, essendo paragonabile per sveltezza e agilità a quello dei rapaci: l'animale è solito descrivere ampi cerchi nel cielo per osservare il territorio alla ricerca di cibo, salvo poi fiondarsi al suolo e riprendere repentinamente quota.

E' stato avvistato nell'alto crinale dell'Appenino reggiano: sul Monte Cusna e sul Ventasso, ma anche in zone più basse come il Monte di Valestra. In Italia il corvo imperiale risulta piuttosto raro, tanto da comparire fra le specie inserite nel Libro Rosso degli Animali d'Italia. La maggior parte degli esemplari è concentrata lungo l'arco alpino, in Sardegna, nel Gargano e lungo l'Appennino Meridionale, anche se presenti grossomodo in tutte le aree rocciose del Paese. "Infatti qui da noi, quasi mai ci sono", commenta Gianferrari esterrefatto.

7 COMMENTS

  1. Negli anni ‘70 come frequentatore free climber delle pareti di arenaria della Pietra, assieme a mio fratello Marco, notammo due cose: bellissimi e taglienti denti di squalo Carcharodon che fuoriuscivano dalla roccia e i Corvi Imperiali che volteggiavano minacciosi ed eleganti sopra alle nostre teste per difendere i loro nidi.

    Sulla Pietra e sulla dorsale Fosola – S. Vitale – Valestra i Corvi condividono o meglio si contendono i migliori siti di nidificazione col falco pellegrino, a volte col gheppio.

    Nel 2012 una coppia ha insolitamente nidificato nel bosco tra il “passo del Vo’” e il “passo del Varigolo” nel versante Nord-Carpinetano, (valle del Tresinaro), quindi la loro presenza discreta e il breve rauco richiamo ci hanno accompagnati sino ad ora, ma non tutti vi hanno prestato attenzione.

    In merito agli scatti sopra, essendo curiosi ed intelligenti come tutti i corvidi, hanno pensato bene di mettersi in posa e di salire alla ribalta.
    Ed è grazie alla passione di pochi che del nostro ambiente si amplia la conoscenza della ricchezza che ancora resiste e che spero sarà così maggiormente apprezzata e tutelata.

    Gianluca Picciati

    • Firma - Gianluca Picciati