“Il figlio di Linda” è il titolo del romanzo scritto da Carlo Pellacani che ha come tema la vita di Silvio D’Arzo. Questo è lo pseudonimo col quale Ezio Comparoni, comunque e per prima cosa “Il figlio di Linda”, scrive e pubblica diverse opere nel corso della sua travagliata e breve vita. “Comparoni”, che è cognome tipico del crinale appenninico, svela in modo inequivocabile le sue radici che affondano proprio a Cerreto Alpi. Questo legame, per altro poco sentito, lascia spazio a quello che lo scrittore ha invece con la vita cittadina. E’ infatti a Reggio che nasce e vive perché è li che la madre risiede. “D’Arzo” deriva da Arzo, Arzan, reggiano appunto ed è da intendersi un po’ come un omaggio che viene fatto alla città di Reggio Emilia, luogo in cui si svolgono in prevalenza le vicende.
Nel centenario della nascita, Pellacani racconta la vita darziana “dipingendo in modo scientifico” lo scenario storico-sociale nella quale si svolge. I fatti vengono narrati mutuando parte degli scritti stessi di Silvio D’Arzo attorno ai quali prende forma ma anche sostanza l’opera proposta. Il lavoro di Pellacani nasce dopo anni di studi, di ricerche approfondite ma anche di incontri e di serrati dialoghi con chi ha conosciuto di persona Silvio D’Arzo. Queste sono le opportunità colte dall’autore del romanzo che consentono al lettore di scoprire oggi i momenti lieti e cupi che hanno punteggiato la vita dello scrittore reggiano. Le difficoltà incontrate con gli editori, la guerra e le sue conseguenze, gli amori e le tribolazioni hanno sicuramente determinato il successo letterario darziano. Benché ovvio – dato il titolo del romanzo – il fondamentale legame di Silvio D’Arzo con la madre Linda che si può dire unica figura certa e costante della sua vita con la quale ha un legame indissolubile.
Il volume è completato da un’importante indagine grafologica condotta da Giovanna Malanca attraverso la quale viene indagata la personalità di Silvio D’Arzo anche rapportandola a quella della madre.
Queste le parole con le quali Carlo Pellacani commenta e ringrazia per il premio ricevuto: “Il Premio ha un valore specifico particolare in quanto intende riconoscere quanti si sono distinti per ricerche sul significato oggettivo delle opere letterarie e artistiche. Assume valenze ancor più marcate perché ispirato alla figura e all'opera del grande autore praghese e promosso dall'Accademia Italiana per l'Analisi del Significato del Linguaggio, che ha sede in Udine”.
L'opera, presentata in diverse occasioni nonostante il blocco dovuto all’emergenza sanitaria, è stata oggetto di recensioni su organi di stampa locali e nazionali sviluppando un persistente interesse e gradimento da parte di affezionati cultori della poetica darziana in ambito nazionale ed europeo”.
“Il figlio di Linda” si può trovare nelle librerie fisiche e in quelle virtuali o richiedendolo direttamente all’editore [email protected]
Sono contenta per il premio ricevuto a mio avviso meritato , acquistai il libro a Montecchio il 6 Febbraio u.s.ad un evento dedicato a Silvio D ‘ Arzo , mi ha colpito molto sia la vita di D’Arzo, ma soprattutto la descrizione dello scenario storico -sociale .
Antonella