Riceviamo e pubblichiamo il messaggio della dirigente scolastica Monica Giovanelli rivolto alle classi dell'Istituto superiore Mandela di Castelnovo ne' Monti. Il rientro a scuola paragonato a una gara di resistenza, dove non ci sono squadre, concorrenti, vinti perché " la vittoria la conquistiamo solo correndo insieme".
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Castelnovo ne' Monti, 14 settembre 2020
Cari ragazzi,
oggi in tutti noi c'è una forte carica emotiva.
Una specie di macedonia di sentimenti.
E dentro sentiamo la tensione, come nell'attimo che precede lo sparo dello starter per i 100 m.
Il segnale d'inizio di una gara.
Qui però, non si tratta di una gara di velocità, ma di una corsa di resistenza. Qui non contano solo le capacità fisiche, qui, come nelle lunghe competizioni entra in gioco la testa.
E' necessario un lavoro di preparazione minuzioso, dettagliato e pianificato nel tempo, costruito su una grande forza d'animo e una motivazione elevatissima. Qui però non c'è competizione tra i corridori, perché tutti corrono nella stessa squadra, è come se la vittoria la conquistassimo solo correndo insieme.
Ecco, io a questa cosa che sento dentro vorrei dare un nome.
La chiamerei "La trama della ripartenza".
Sì, la trama, perché se oggi siamo qui è grazie a tutti quei milioni che hanno corso verso la stessa meta.
Come se dentro a questa classe vedessi un'infinita serie di piccolissimi tasselli.
Pensate a quanti hanno contribuito a farci arrivare qua, dal Servizio Sanitario con medici e infermieri, ricercatori e immunologi. Pensate alla forza lavoro delle fabbriche, degli operai e degli ingegneri per costruire tutto ciò che era indispensabile. Ai progettisti che hanno misurato aule e ricavato spazi per permettere il ritorno a scuola. Pensate alla politica, alla ricerca di fondi per l'acquisto dell'attrezzatura, per assumere nuovo personale. Ai trasporti, agli autisti dei pullman e ai manager della mobilità che hanno studiato i percorsi, i tempi e i modi per l'arrivo a scuola. Alle forze dell'ordine che hanno garantito il rispetto delle regole e ai mezzi di comunicazione per la diffusione delle informazioni. E pensate all'intesa con l'Europa, alle mediazioni e ai compromessi tra i premier dei diversi stati per gestire la crisi. Pensate al personale scolastico, ai dirigenti, alla segreteria, ai collaboratori e ai vostri docenti che sono in classe per farvi appassionare al sapere e alla bellezza.
Infine, pensate a voi. Al vostro senso di responsabilità e all'opportunità che avete, quella di tornare a sedersi al proprio banco. Se tutte queste persone, se tutte queste risorse, se tutti questi sforzi sono stati fatti è perché c'è in gioco il nostro futuro, voi.
Adesso siamo qui e per restarci dobbiamo cercare di mantenerci in equilibrio per non cadere negli eccessi di paure, di misure preventive, di distanza, di allontanamento o nell'eccesso inverso, quello di non prestare l'attenzione dovuta.
Il nostro modo di essere in classe è assolutamente imperfetto e sicuramente migliorabile.
Sta a voi sperimentare e trovare idee alternative per trasformare queste regole rigide in opportunità di crescita, soluzioni più appropriate e gradevoli, purché altrettanto sicure.
La nostra gara comune verso la buona riuscita dell'esperimento consiste in una lunga prova di resistenza. Mi auguro che la nostra squadra possa vincere.
Auguro a tutti una buona corsa.
La dirigente scolastica
Monica Giovanelli