Home Cronaca Una botta di caldo. E le cicale cantano

Una botta di caldo. E le cicale cantano

11
0

CASTELNOVO MONTI (2 luglio 2010) – Una botta di caldo. 32,5°C alle 15 nella nostra stazione meteo di Arceto, quasi 30°C in quella di San Giovanni di Querciola, 27°C nel mezzogiorno a Castelnovo Monti, 30° alle 15 a Vetto, aggravati da una buona dose d’umidità superiore del 50% (senza ventosità), tale per cui la temperatura percepita sale vertiginosamente di 5-6°C.
In questo venerdì di luglio, quindi, anche in Appennino siamo proiettati in una giornata tipicamente afosa, tra le prime di questa estate che tardava ad arrivare.
Gettonatissimi i fiumi, si può trovare refrigerio anche al Cerreto, con una punta di 22°C nel mezzodì, oppure anche a Presa Alta di Ligonchio, “dove – comunica il nostro collaboratore Scaruffi, in diga per lavoro – la temperatura non è davvero niente male”.

Tra le curiosità, anche, l’avvio della ciarliera stagione dei maschi di cicala che, approfittando del clima, coi loro potenti muscoli danno azione ai timballi.
Attenzione, però, alle fasce più deboli e a chi viaggia. Giunge in redazione l’appello dell’Ausl di Reggio Emilia, che invita gli anziani ad adottare alcuni accorgimenti e comportamenti utili a fronteggiare il caldo.
“Tra i consigli per far fronte alle alte temperature – spiegano dall’Ausl di Reggio Emilia - , i medici ribadiscono:
• l’invito a bere molto e spesso, acqua e the, succhi di frutta, anche in assenza di stimolo alla sete, evitando superalcolici, caffè ed in generale le bevande ghiacciate;
• consumare molta frutta e verdura, anche sotto forma di frullati e centrifugati. Frutta e verdura contengono una grande percentuale di acqua e sono fonte naturale di vitamine e sali minerali; evitare inoltre bevande e cibi troppo caldi o troppo freddi;
• fare pasti leggeri e frequenti;
• uscire di casa nelle ore di meno calde, nelle prime ore del mattine e dopo le 19.00;
• quando si esce è consigliabile coprirsi il capo e proteggere gli occhi con occhiali da sole; indossare abiti comodi e leggeri, chiari, non aderenti e di fibre naturali (cotone e lino), perche le il materiale sintetico scalda e impedisce al corpo di disperdere il calore;
• fare bagni o docce con acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea;
• se si usano ventilatori per far circolare l’aria, non rivolgerli direttamente sul corpo;
• arieggiare la casa, in particolare durante le ore più fresche;
• se si utilizzano climatizzatori, regolare la temperatura dell’ambiente con una differenza di non più di 6/7 gradi rispetto alla temperatura esterna”. Al momento non risultano criticità nella disponibilità di posti letto negli ospedali della provincia. E sempre sul sito internet dell’Azienda Usl www.ausl.re.it è possibile consultare e scaricare opuscoli con informazioni utili per fronteggiare le ondate di calore.

Non ultimo, se questo notiziario fosse stato scritto solo pochi decenni fa avrebbe consentito di lanciare, pure, un appello ai mietori che, a mano o con le prime mieti-lega, si avvivavano alla raccolta del frumento sotto il sole. Ma il grano, in Appennino, ancora è in arretrato nella maturazione e, soprattutto, gli agricoltori di oggi viaggiano in moderni trattori e trebbiatrici con tanto di aria condizionata. Nessun problema.

(Gabriele Arlotti)