In questa fase di ripartenza Francesco Ottani afferma l'importanza di incentivare nuovi modi di concepire la musica, come le serate dal vivo: "In tanti hanno capito quanto la musica sia importante, soprattutto per sentirsi vicini". Francesco ha raccolto firme di musicisti e gestori per chiedere alla Siae di eliminare i costi per piccoli eventi in questa prima fase di ripartenza.
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Ricordiamo tutti la vicenda dei nostri 100.000 connazionali circa, sparsi nel mondo, che per oltre due mesi, durante il lockdown non hanno avuto la possibilità di rientrare nelle proprie case, lontani migliaia di chilometri dai propri affetti.
Una vicenda che è stata seguita sui social, sui media, sui giornali e in televisione. Tra questi conterranei anche Francesco Ottani, noto cantante reggiano, molto amato in Appennino dove tiene ormai da anni spettacoli musicali e che da inizio aprile si era fatto portavoce del movimento social di queste centinaia di persone che chiedevano aiuto alle istituzioni per tornare in Italia. Per lui, per la sua famiglia e per altri italiani l’incubo si è concluso il 21 maggio, quando sono rientrati in Italia accolti da famigliari, amici e concittadini.
Abbiamo incontrato Francesco in questi giorni per dargli il bentornato, ma soprattutto per parlare di musica e di futuro. “Avevamo voglia ed era giusto ritornare a casa, anche se eravamo quelli tra i più fortunati, soprattutto rispetto a chi aveva davvero urgenze di tipo sanitario - ci tiene a precisare Ottani - nonostante tutto a noi è andata bene”.
Da domani riprenderanno attività ricreative e culturali come cinema, teatri, così come ripartiranno eventi e convegni: un passo avanti per chi è stato costretto a chiudere per più di tre mesi, ma i dubbi e le incertezze sono ancora tanti ed è ancora difficile pensare alla ripartenza.
Per la musica e la cultura quale fase si apre?
Ottani ci parla dei suoi timori: “Per quanto riguarda le prospettive di lavoro per il futuro ce ne sono ben poche, per adesso non si sa ancora come ci si comporterà con gli spettacoli, all'aperto, con il pubblico, ancora non è chiaro come si gestiranno le questioni. Speriamo adesso di avere la possibilità di lavorare, anche se in modo diverso. In ogni piccolo ristorante, per esempio, avere della musica dal vivo in sottofondo sarebbe una bella iniziativa, ma deve cambiare l’atteggiamento. Siamo abituati a sentire e vedere spettacoli dal vivo, soprattutto in eventi pubblici, ma sarebbe importante incentivare anche musica dal vivo in sottofondo, che possa complementare la serata stessa. Questo aiuterebbe molto anche a livello spirituale. Dobbiamo dare alla musica anche una veste diversa e vivere i concerti in maniera differente. Mi preoccupano gli eventi nelle piazze, ma sono positivo verso i locali, i ristoranti
dove non si creerebbero assembramenti e gli spazi sono già limitati”.
Francesco ha creato un gruppo per cercare di unire musicisti e gestori, per raccogliere firme e inoltrarle alla Siae per richiedere di eliminare costi per piccoli eventi in questa prima fase di ripartenza, ma come ci tiene a sottolineare non è semplice.
“Secondo me in tanti hanno capito quanto la musica sia importante, soprattutto per sentirsi vicini. Ci siamo riuniti solo in novanta però in questo gruppo, ma sto cercando di lavorare, soprattutto a Reggio Emilia, per far sì che i gestori dei locali e i musicisti collaborino. Dobbiamo aumentare il numero per far muovere le cose, anche se è già una partenza. Riuscire ad unirsi e fare qualcosa in comune non è così facile, ci vuole unità. La cultura ha bisogno di ripartire, anche se le iniziative di tanti colleghi ci sono state, in qualche modo si andava sempre a cercare la musica che è stata importante in questa fase di lockdown e questa situazione forse potrà essere anche un banco di
prova, per cambiare piccole cose”.
La musica è un linguaggio universale, che parla tutte le lingue del mondo, che ha fatto da collante in questa situazione surreale e inaspettata e adesso c’è voglia di ripartire: “Io e mia moglie Hazel abbiamo scritto una canzone, che tra poco uscirà, si chiama “Tempo di cambiare”, appunto, l’abbiamo scritta un po’ di tempo fa, ma
forse adesso è il momento di farla uscire, visto che stiamo cambiando un po’ tutti il nostro modo di vivere.
Il singolo uscirà su tutti i webstore (iTunes, Spotifay, Amazon music, Shazam, Youtube…) a partire dal 21 giugno e sarà in diverse versioni, tra cui lo spagnolo". Ci auguriamo che questo sia davvero un tempo per ripartire con il supporto della cultura, dell’arte e della musica e che la nostra montagna possa accogliere tanti eventi ed iniziative perché come ci ha detto Francesco: “ ho voglia di tornare in montagna e di respirare aria buona.”
E la montagna attende la musica…
Giulia Ovi