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Proprio oggi, nella giornata contro l'omotransfobia, siamo venuti a conoscenza di un episodio grave accaduto nella nostra comunità del quale vogliamo condividere i contenuti
Di seguito pubblichiamo quanto ricevuto da un residente a Casina:
"Sono iscritto a due soli gruppi da quando sono rientrato su Facebook: uno sul riciclo, l’altro “Sei di Casina se...”. Da mesi ormai vivo la quotidianità del comune, qui spendo i soldi del mio stipendio, passo il mio tempo, in qualche modo azzardo di contribuire al benessere e sviluppo del territorio.Oggi ho postato un augurio nel gruppo, dove c’è pure il sindaco, per ricordare a tutti i residenti di Casina e circondario la Giornata Mondiale contro l’omobitransfobia, pubblicando il bellissimo video realizzato dal Circolo Arcigay Gioconda, il quale oltre ad offrire uno spunto di riflessione, offre anche assistenza e sostegno a chi si ritrova ancora nella vergognosa posizione di dover nascondere ciò che si è. Semplicemente.
Il mio Post è stato rimosso.
Ho contatto l’amministratore del gruppo, chiedendo motivazioni, risposta : problema di territorialità.Dal confronto seguente capisco però che la territorialità è un pretesto: propongo infatti di ripubblicare, riformulando e dimostrando la competenza territoriale dell’argomento, come se Casina si trovasse su Marte e le discriminazioni non la riguardino. Non un post “politico”, un post sui diritti umani!
Risultato:
Bannato dal profilo personale dell’amministratore.
Espulso dal gruppo "sei di Casina se”.
Questo descritto è un fatto grave che ci lascia estremamente disorientati e nauseati, anche perché il nostro territorio ha sempre avuto il pregio di essere accogliente, vogliamo però ancora credere che questo sia solo un episodio sporadico e che viceversa la maggioranza della nostra comunità non sia così.
Partito Democratico Circolo Casina
AGGIORNAMENTO
Riceviamo dall'amministratore della pagina "Sei di Casina se..." la replica.
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Innanzitutto, si respingono al mittente le velate accuse di omofobia contenute nell’articolo.
Nel gruppo “Sei di Casina se…” una delle regole prevede la pubblicazione dei soli post che riguardino Casina in modo specifico.
Non è un gruppo dove inserire post sulla giornata mondiale contro l’omofobia, contro il bullismo o altri temi che seppur importanti e d’interesse generale non hanno un interesse particolare con il territorio. Ben vengano invece post, notizie e immagini sul comune di Casina, come sempre è stato e come sarà in futuro.
Davide Vignali
Eppure poco dopo si approva un post sul Sindaco di Forte dei Marmi. Ammettiamolo, fa paura un post su due uomini che si baciano (tra l’altro che ho saputo si trattasse di un video di Arcigay Reggio Emilia, Reggio Emilia, la prima città che ha ospitato la prima Unione Civile d’Italia e il
gay Pride più bello di sempre ❤️) fa paura per i commenti e le discussioni che potrebbero nascere in un Gruppo di un paese arretrato e bigotto.
W LA COMUNITÀ LGBT DI QUESTO PAESE MERAVIGLIOSO
VIVA L’AMORE IN OGNI SUA FORMA
C.
Arretrato e bigotto se lo tiene per lei. Intelligenza vuole, che un argomento così complesso non si possa ridurre a due frasi da pubblicità e qualche emoticon. Paura, di cosa? Vada a fare un po’ di running, che l’ossigenazione giova.
MA
pensiamo a cose serie…con tutti i problemi di oggi,questo stride!!!!
pinkio
In realtà l’amministratore Vignali predica bene e razzola male. Guardando la pagina di cui, a quanto pare, ne ha fatto una sua proprietà, un po come se Casina fosse sua, e non dei cittadino che la vivono, spuntano pubblicità di negozi (forse di amici) che nulla hanno a che vedere con il paese.
Sembra che gli amici del Vignali possano divertirsi nel pubblicare ogni sorta, mentre se qualcuno osa pubblicare qualcosa che va contro il suo pensiero, ecco che arriva la mannaia del regolamento.
Le velate accuae di omofobia, come lei dice, in realtà non gliele volge nessuno, se non lei stesso con le proprie azioni. A volte sarebbe meglio fare un passo indietro ed ammettere l’errore ;le persone con gli attributi sono in grado di farlo.
Ps: spero che non faccia parte di quella schiera che dicono “ho anche amici omosessuali”, perché se no i suoi amici farebbero neme a rivedere il rapporto. Senza se e senza ma.
Thomas
A me sembra un po’ eccessivo definire “arretrato e bigotto” chi, semmai, è semplicemente legato ad un modo più tradizionale di vedere e valutare le cose, senza contare che durante questo periodo di “fermo”, causa l’emergenza sanitaria, più di una voce si è levata per riscoprire ed elogiare il valore delle tradizioni, e della mentalità di un tempo.
Io credo che le tradizioni non si possano “spacchettare” a nostro piacimento, selezionandole secondo la nostra personale “sensibilità”, o il nostro metro di misura, oppure in base al rispettivo orientamento ideologico, e mi pare che ogni qualvolta si è cercato di metterle da parte, o banalizzarle, non si siano fatti grandi passi in avanti, anzi.
C’è chi invece preferisce detto “spacchettamento”, in modo da non tener conto di quelle tradizioni o mentalità che considera superate, ed è ovviamente liberissimo di pensarla così, ma dovrebbe comunque accettare che altri non siano dello stesso parere, coi quali potrà confrontarsi anche duramente (senza tuttavia che abbia a definirli arretrati e bigotti).
P.B. 18.05.2020
P.B.
Secondo lei, l’omofobia fa parte dei valori delle tradizioni, e della mentalità di un tempo? E se così è, e non si possono spacchettare le tradizioni, se vado alla festa della trebbiatura, devo per forza essere omofobo?
Andrea
Mamma mia PB che risposta.Modo tradizionale di vedere le cose?Riscoprire ed elogiare il valore delle tradizioni, e della mentalità di un tempo? L’orientamento sessuale di una persona è tradizione? Di quali tradizioni e tempi sta facendo riferimento? Sinceramente a leggere certe affermazioni mi vengono i brividi di paura. Poi se proprio vogliamo parlare di tempo (di tradizioni no, perchè veramente parlare di orientamento sessuale come tradizione è anacronistico) potremmo parlare dell’antica Roma, ove non era un tabù l’omosessualità. Forse i nostri antenati riuscivano a far funzionare l’intelletto un po’ meglio di chi sta vivendo questi tempi.
Tornando invece alla tradizione, in effetti non ha poi tutti torti, se intendiamo che la destra del nostro paese è tradizionalmente omofoba. Su quello non posso darle torto.
Torri Giorgi Alessandro
Egregi Andrea ed Alessandro, le mie precedenti considerazioni hanno fatto esplicito riferimento al primo commento, ossia quello di “C.”, dove si teorizzava che “fa paura un post su due uomini che si baciano” – un post che, se non ho capito male, è stato tradotto in un video, o ne fa comunque parte – e si qualificava altresì come arretrato e bigotto chi non si riconoscesse nel pensiero o nella tesi di “C.”.
Un tempo – parlo di quello che anche la mia generazione ha conosciuto – un ragazzo e una ragazza che si frequentavano da fidanzati, o fidanzatini, raramente esibivano in pubblico il proprio amoreggiare, e le proprie effusioni sentimentali o manifestazioni di affetto, per riservatezza e forsanche per non incorrere nella “disapprovazione” da parte del comune sentire dell’epoca (e pure tra adulti valeva solitamente analoga prassi)
Poi è intervenuto un cambio abbastanza radicale dei costumi e delle mentalità, in questo come in altri campi, che non sembra aver portato grandi benefici e risultati, stando almeno alla realtà dell’oggi, ma se c’è invece chi ritiene, del tutto legittimamente, che tale cambiamento abbia prodotto buoni effetti dovrebbe nondimeno accettare che altri siano rimasti “affezionati” alla mentalità di una volta (saranno tradizionalisti ma non arretrati).
Del resto anche in altri settori funzionano categorie quali “conservatori” e “progressisti”, le cui idee diversificano e non di rado confliggono aspramente, in un contraddittorio quasi perenne, frutto di una differente visione della società, né ci si stupisce o scandalizza per tale contrapposizione, posto che la democrazia è fatta anche di questo “contendere” (a meno di pensare che sia ammissibile un solo punto di vista, nella fattispecie quello di “C.”).
P.B. 19.05.2020
P.B.
Quindi le rinnovo la domanda, riveduta e corretta sulla base del suo ultimo commento: se vado alla festa della trebbiatura, mi devo indignare se vedo due fidanzatini che si baciano, siano essi omo o etero?
Andrea
Probabilmente P.B. afferma che “è intervenuto un cambio abbastanza radicale dei costumi e delle mentalità, in questo come in altri campi, che non sembra aver portato grandi benefici e risultati, stando almeno alla realtà dell’oggi”, semplicemente perchè non è una donna segregata in casa senza neanche il diritto di voto, un gay deriso e discriminato, un disabile costretto a cavarsela da solo senza aiuti dalla società, un bambino che viene picchiato a scuola dai maestri, un ritardato mentale che viene, anzichè aiutato, chiamato scemo del villaggio, una uomo di colore che viene chiamato con disprezzo “negro”. E l’elenco potrebbe continuare…
Andrea
Rinnovo ad Andrea un concetto che mi sembrava essere abbastanza chiaro, ma forse non mi sono spiegato bene, o perlomeno a sufficienza, e confido pertanto di potervi riuscire adesso, così da rispondere esaurientemente, e spero anche in maniera definitiva, alla sua domanda.
Se c’è chi si sente in diritto di poter esprimere liberamente, e pubblicamente, la propria “affettuosità”, in qualsivoglia evento o circostanza, senza porsi il problema dell’altrui opinione in proposito, andrebbe parimenti accettato che altri possano non approvare una tale condotta.
P.B. 19.05.2020
P.B.
Le belle tradizioni di una volta. Dove le effusioni in pubblico, o il mostrare una caviglia da parte di una donna, erano uno scandalo. Le belle tradizioni della donna che doveva stare in casa a badare la famiglia e pochi svaghi, mentre l’uomo, finito il lavoro poteva andare al bar o in osteria. Che rimpianti dei bei tempi passati. Conosco ottantenni (non conosco la sua età PB) che sono entrati nel nuovo millennio, molto meglio di tanti nostalgici.
Alessandro Torri Giorgi
E aggiungo: ma il problema sono realmente le effusioni in pubblico, oppure tornando al tema centrale dell’articolo, il vero imbarazzo era creato dalle effusioni tra due uomini? Io francamente vedo tanta ipocrisisa, ma magari mi sbaglio. Se davvero P.B. crede che non ci sia differenza tra effusioni omo ed etero, riesco tutto sommato a capire di più, pur non condividendo.
Andrea
Ho l’impressione che Alessandro veda un passato a tinta unica, e tinteggiato per di più con un colore fosco ed oscuro, o meglio “oscurantista”, mentre non era ovviamente così, e vi erano “luci ed ombre”, come del resto in ogni epoca,
Di sicuro il ruolo della famiglia veniva considerato, e vi si dedicava parecchia attenzione, il che mi parrebbe essere un pregio di quei tempi, visti i risultati del “dopo”, e circa il “mostrare la caviglia” c’è chi lo considera ancora qualcosa di “seducente”.
Venendo alle parole di Andrea, non è da escludere che nelle tradizioni, e pure negli stessi valori, possa esservi talora un briciolo di ipocrisia, ma ciò non può divenire la scusa per “screditare” e “smantellare” le une e gli altri (creando un vuoto foriero di incognite).
P.B. 20.05.2020
P.B.
Io ho anche l’impressione che P.B. veda un passato a tinta unica, e tinteggiato per di più con un colore chiaro e luminoso, o meglio “illuminista”, mentre non era ovviamente così, e vi erano “luci ed ombre”, come del resto in ogni epoca. Il problema è che, da ciò che ho capito del suo commento del 18 Maggio, secondo lui sarebbe corretto far proprio il “pacchetto completo”, e quindi apprezzare anche le ombre di quel passato. E questo è un ragionamento che io francamente, come spesso accade, fatico davvero a comprendere.
Andrea
Nel replicare ad Andrea, faccio un salto indietro, al suo terz’ultimo commento, dove enumera alcuni dei tanti “mali” che egli attribuisce al passato (a suo dire sono solo una parte di quell’elenco che potrebbe continuare, facendoci immaginare che sia piuttosto lungo), il che induce ad una ulteriore riflessione, nel mettere a confronto, come stiamo facendo, l’oggi coi tempi andati.
Gli anni di “una volta” non erano certo privi di limiti, difetti e imperfezioni, ma la discrezione o riservatezza che li permeava, fatte ovviamente salve le normali e singole eccezioni, si rifletteva anche nell’abituale nostro linguaggio, che non di rado avveniva in modo abbastanza “trattenuto” (oltre ad influenzare e temperare gli usuali comportamenti, o perlomeno quelli dei più).
Poi è arrivata una stagione tesa a contestare e rimuovere quei “vecchi” e superati modi, e secondo la quale bisognava esprimersi ed atteggiarsi con franchezza, senza condizionamenti, ma tale “libertà” sembra alla fine riservata ad una parte soltanto, ossia quella più “evoluta”, mentre l’altra, se fa altrettanto, può venir bacchettata, e semmai incorrere nei cosiddetti “reati d’opinione”.
Mi permetto da ultimo una considerazione, che Andrea potrà condividere o meno, sulla “rivoluzione” dei costumi e delle mentalità: è capitato, non una volta soltanto, che quando si avesse ad eccedere nei cambiamenti, possa nascere una reazione spontanea nel sentire comune, ossia una sorta di “restaurazione” istintiva e non imposta (per riprendersi un po’ di quanto è venuto meno).
P.B. 21.05.2020
P.B.