Sono oltre 700 le aziende agricole che hanno ricevuto dalla regione 790 mila euro per l’indennizzo dei danni da fauna selvatica. Altri 30 mila euro sono invece disponibili per le 250 imprese che hanno partecipato al bando della prevenzione.
“Pagheremo a tutte le aziende agricole che ne hanno fatto richiesta il 100% dei danni – sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi. Abbiamo ricevuto molte segnalazioni in merito alla presenza incontrollata di fauna selvatica e di danni alle colture, per questo vorrei ribadire che i piani di controllo non sono mai stati sospesi dalle misure di emergenza Covid-19. A tal proposito, abbiamo provveduto a informare le province che l’attività di contenimento in questione è configurabile come servizio pubblico o di pubblica utilità”.
Il cinghiale è la specie che causa i maggiori danni. A questo proposito, nel piano annuale di prelievo sarà a breve approvato un richiamo di legge che ne consenta il prelievo diretto sui propri terreni anche da parte degli agricoltori con licenza di caccia. "Stiamo inoltre lavorando a un piano di controllo regionale con l’obiettivo di uniformare le modalità di intervento su tutto il territorio - continua Mammi.
Sul fronte della prevenzione è stata incrementata di altri 30.000,00 euro la dotazione iniziale del bando di 400.000,00, per potere soddisfare tutte le domande pervenute. Altri 250.000,00 euro verranno messi a disposizione per il bando 2020 che sarà approvato il mese prossimo.
I fondi regionali per i danni
Il fondo regionale copre il 100% dei danni causati da animali selvatici protetti su tutto il territorio, mentre quelli prodotti da fauna cacciabile vengono risarciti solo nelle zone protette. E' infatti competenza degli Ambiti territoriali di caccia e dei titolari degli altri istituti venatori privati far fronte ai danni da specie cacciabili nei territori di competenza.
I danni e gli indennizzi in regione
Nel 2019 si sono verificati danni a circa 700 aziende agricole, per un totale di 790.000 euro di cui 225.000 da ungulati, per la gran parte cinghiali. Lo stanziamento a disposizione era di 1,25 milioni di euro. Questo ha consentito di pagare a tutte le aziende il 100% dei danni.
Le province dove l’impatto del cinghiale ha gravato maggiormente sono Parma e Forlì-Cesena per oltre 80.000 euro in ciascuna delle due realtà.
Il territorio dove l’impatto della fauna è maggiore è Bologna (265.000 euro) e le specie maggiormente responsabili sono il picchio sugli impianti di irrigazione (55.000 euro), il fagiano (42.000 euro) e il piccione (40.000 euro).
E i danni causati a chi non ha un’azienda agricola ma dei terreni messi a frutteto e orto?
pterinotus