A distanza di un mese dalla sua scomparsa la memoria dello studioso Harald Zimmermann è ancora viva nel ricordo collettivo. Il 19 marzo 2020 a Tübingen in Germania, dove viveva, è uscito dalla scena accademica internazionale per entrare nella storia, quella che era stato per tutta la vita il suo campo d’azione. Oltre che studioso lo ricordiamo come uomo dinamico e ricco d’interessi che per alcuni periodi è stato nella nostra provincia, in particolare a Canossa e Reggio Emilia. La prima volta che si recò a Canossa fu nel 1957 quando era assistente universitario a Vienna. Docente all’Università di Saarbrücken nel 1972 preparò un altro viaggio d’istruzione a Canossa per i suoi studenti e da allora iniziò ad approfondire le sue ricerche i. I risultati di questi studi vennero pubblicati in Germania nel 1974 per essere poi tradotti in italiano in una edizione celebrativa dell’anniversario canossano nel 1977 con il titolo “ Canossa 1077, storia e attualità” su iniziativa del “ Comitato dei Clubs Service della Provincia di Reggio Emilia per la Rievocazione del IX Centenario di Canossa”. L’edizione italiana si distingue da quella tedesca per le molte aggiunte introdotte. Dal 1972 il professor Zimmermann aveva anche instaurato un fecondo scambio epistolare con il professore Lino Lionello Ghirardini di Parma, da lui definito ai tempi “ attualmente il più profondo conoscitore in Italia degli eventi di Canossa”. Partecipò poi al III Convegno di studi Matildici dal 7 al 9 ottobre 1977 a Reggio Emilia e poi dal 19 al 20 giugno 1987 al convegno internazionale di studi “Canossa prima di Matilde. Origine della potenza dei Canossa” con un intervento relativo a “Canossa e il matrimonio di Adelaide”.
Era nato a Budapest il 12 settembre del 1926 aveva studiato teologia evangelica all’Università di Vienna. Aveva poi seguito la specializzazione storica seguendo i lavori dei Regesta Imperii dell’Accademia Austriaca della Scienza. Aveva successivamente svolto l’attività di professore universitario di storia medievale alle Università di Saarbrücken (1968-1978) e Tübingen (1978-1994). Era noto per i suoi numerosi studi e come uno dei migliori conoscitori della storia dei Papi del Medioevo e pubblicò nel 1994 la Chronica Pontificum Romanorum. Dal 1973 al 2008 fu membro della direzione centrale dei Monumenta Germaniae Historica, il più prestigioso istituto di studi storici della Germania.
Nel 2007, per ritornare alla storia che più da vicino ci riguarda, fu nominato Ehrenbürger ovvero Cittadino Onorario di Canossa e gli fu consegnata la chiave della città al castello di Rossena il 27 gennaio, data rievocativa dell’incontro di Canossa tra Gregorio VII e Enrico IV, dalle autorità locali e dall’illustre Gino Badini, allora Direttore dell’Archivio di Stato. Un rapporto questo con Canossa che il professor Zimmermann non avrebbe mai dimenticato e anzi di cui era orgoglioso anche se l’età e le sue condizioni di salute non gli hanno permesso di farvi ritorno. Chi ha avuto contatti i con lui negli ultimi tempi ne ricorda la vivace attenzione e curiosità per quanto veniva fatto qui sul territorio in campo di studi e eventi legati alla figura di Matilde di Canossa. Perché proprio lui , a differenza di tanti altri storici tedeschi, dedicò molta attenzione alla figura della Grancontessa oltre che all’evento di Canossa. Fu tra i primi a reinterpretarlo nella sua valenza di “ sconvolgimento del mondo”, come poi successivamente tanti altri storici tedeschi fecero e come fu sottolineato nella grande mostra di Paderborn in Germania nel 2006. Tanti conservano ricordi di quei giorni e di quegli eventi e di sicuro la memoria del professor Zimmermann, il suo cauto sorriso e la sua vasta conoscenza non verranno mai dimenticati. I suoi scritti e i suoi studi saranno ancora per molto fonte d’ispirazione e ricerca per chi rivolge la propria attenzione e il proprio studio alla storia del Medioevo, proprio quella che più da vicino ha toccato le nostre terre quasi mille anni fa.
Con lui avevo intrattenuto un rapporto epistolare in questi ultimi anni e vorrei riportare quanto mi ha scritto sua moglie Gerlinde : “ Mi ricordo ancora bene del nostro viaggio a Canossa; è stato il nostro ultimo viaggio in Italia. Questi ultimi tempi sono stati molto tribolati per mio marito ma sono contenta di averlo potuto accudire a casa e di averlo visto addormentarsi in pace. Un saluto a tutti gli amici italiani e restate in salute!”
Donatella Jager Bedogni