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Bollettino dell’Unità Pastorale di Carpineti

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UNITA’ PASTORALE DI CARPINETI

(335/8257036)

San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro, Onfiano, Pantano,

Pianzano, Piago e Pontone

Vita parrocchiale dal 05 al 12 aprile 2020

DOMENICA 

05 aprile

Domenica delle Palme o della Passione del Signore, inizio della Settimana Santa.

Celebrerò anche questa domenica la S. Messa con don Villiam e le suore, portando tutti nel cuore. Preghiamo in famiglia e seguite la celebrazione della Messa a mezzo TV

LUNEDI’

06 aprile

S. Messa: ore 18.00 (def. Franzoni Nando eTeresina) all’asilo
MARTEDI’

07 aprile

S. Messa ore 18,00 (def. Cavalieri Pietro e Angiolina)all’asilo
MERCOLEDI’

08 aprile

S. Messa: ore 18.00 (def. Rivi Vittorino Anacoretti Dino) all’asilo
GIOVEDI’

SANTO

09 aprile

S. MESSA IN CENA DOMINI ore 20.00

Con le Suore Adorazione e preghiera per tutta l’Unità Pastorale

VENERDI’

SANTO

10 aprile

GIORNATA DI DIGIUNO

ORE 18.00 CELEBRAZIO DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

ORE  21.00 SEGUIAMO LA VIA CRUCIS DEL SANTO PADRE

SABATO

SANTO

11 aprile

Iniziamo oggi la “grande settimana” in cui con  tutta la Chiesa  celebriamo i misteri della passione, morte e risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Come il popolo di Gerusalemme siamo invitati a riconoscerlo come  il Messia così tanto atteso tra noi.

ORE 20.00 SOLENNE VEGLIA PASQUALE

BENEDIZIONE DEL CERO E ANNUNCIO DELLA RISURREZIONE.

DOMENICA

12 aprile

SOLENNITA’ DELLA PASQUA DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO.

MEDITAZIONE DOMENICALE. Dio non abbandona il suo fedele. In prossimità della Pasqua la liturgia ci invita a riflettere sul mistero centrale della fede e della vita cristiana. Sulla passione morte e risurrezione del Signore. Nel racconto tramandatoci nel vangelo secondo Matteo lo sfondo è dato dal continuo richiamo all’agire di Dio in Gesù, che si potrebbe riassumere in una certezza: Dio non abbandona il suo fedele. Perciò lo stesso mistero della croce è mistero di amore, è dono della vita. Ed è proprio questa certezza che rende convincente la nostra fede: l’amore di Dio, il Padre, non può lasciarci nella morte.

 SETTIMANA SANTA E VERAMENTE DI PASSIONE. Carissimi, fratelli e sorelle in Cristo, per un parroco i giorni della settimana Santa, e per tutta la comunità cristiana sono momenti intensi di spiritualità e di partecipazione che preparano la gioia della Pasqua. Siamo chiamati quest’anno a viverli in modo diverso, veramente inseriti nella Passione di Gesù che è manifesta in tanti uomini, donne e famiglie provate dalla sofferenza e dalla perdita dei loro cari. Sentiamo la nostalgia del trovarci insieme, a partire dalla domenica delle Palme per alzare al cielo i rami di ulivo o di palme per accoglie il Figlio di Davide, portare nelle nostre case il simbolo della pace. Il desiderio di rivivere lungo le strade del nostro paese il cammino della Via Crucis, la giornata del mercoledì dedicata al sacramento della Riconciliazione, per fare Pasqua, cioè sperimentare la gioia del perdono. I nostri bambini non possono celebrare la festa della prima confessione. A noi preti manca l’incontro col Vescovo e i confratelli la mattina del Giovedì Santo per rinnovare insieme la nostra fedeltà al Signore nel servizio dei fratelli e benedire l’olio dei Catecumeni , degli infermi e il sacro Crisma . Preparare la chiesa per la Messa in Cena Domini la sera del giovedì con i bambini della prima comunione, emozionati e curiosi di vivere il rito della lavanda dei piedi, rivivere il momento dell’istituzione dell’Eucaristia, addobbare l’altare della reposizione portare un fiore accendere un lume, passare un po’ di tempo davanti al Tabernacolo. Lasciarci avvolgere dal  silenzio del Venerdì Santo con i segni della spogliazione dell’altare, la grande preghiera universale e l’adorazione della croce e il bacio a Crocifisso. Preparare e attendere la sera del Sabato Santo per vivere la grande madre di tutte le veglie, cantare l’esultanza della Risurrezione, esplodere di gioia nel canto dell’alleluia, liberare le campane col loro gioioso suono e abbracciarci nella certezza che Cristo è veramente risorto. Quanto vorrei la mattina di Pasqua accogliervi e aspergervi con l’acqua benedetta del fonte battesimale e augurarvi di persona:Buona Pasqua! Con un fraterno e affettuoso abbraccio. Tutto questo non sarà possibile farlo comunitariamente, ma nel nostro animo e cuore possiamo essere uniti ed elevare ancora una volta a Dio che ha mandato per noi il Figlio la preghiera, nella certezza di essere ascoltati. Non lasciamoci prendere dalla tristezza e dallo sconforto come gli Apostoli, le donne e i discepoli di Emmaus, Il Signore anche in questa Pasqua è vicino ad agni uomo e ci chiama per nome come fece  con Maria al sepolcro  e anche noi diciamo: Maestro se tu sei vivo allora lo sono anche io. Il mio pensiero va alle persone sole, a quanti stanno vivendo momenti di difficolta e di sofferenza, vorrei poter visitare gli ammalati, celebrare come sempre la S. Messa alla casa protetta don Cavalletti , stringere la mano ai nostri medici, infermiere personale sanitario e tanti volontari che anche nei nostri paesi sono angeli per chi è nella necessità. Per tutti una preghiera e un grazie sincero. Assieme a don Villiam  a don Creardo e alle Suore vi auguro Buona Pasqua!!!

VI CONSIGLIO UNA BELLA TRADIZIONE. In famiglia, se avete bambini fatelo fare a loro, il pomeriggio del Sabato Santo cuocete un uovo per ogni componente della famiglia, poi colorateli, decorateli e la sera dopo cena metteteli in un cestino nel centro della tavola, il mattino di Pasqua il più vecchio di casa dica una preghiera spontanea e tracci il segno di croce sulle uova e poi fate insieme “scosin” e tutti come primo alimento della giornata mangiamo l’uovo benedetto, simbolo della vita che per noi cristiani nella Pasqua rinasce. Dopo il pranzo i bambini e i golosi, possono rompere l’uovo di cioccolato. Provate!

 

CARITAS DI ZONA PASTORALE. L’appello che abbiamo fatto come Caritas di Unità Pastorale, è stato recepito e tanti hanno portato alimenti e fate offerte in denaro per generi alimentari e bollette di famigli in difficoltà. Abbiamo già distribuito a 16 famiglie aiuti e nella settimana dopo Pasqua contiamo di ripetere la distribuzione. Non metto l’elenco dei donatori perché i più desiderano restare anonimi. Dio conosce e Dio ricompensa. Gesù nel Vangelo dice:” non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra” e ancora.” Quando fai l’elemosina non suonare la tromba davanti a te, il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà di cuore”. A nome di chi ha ricevuto l’aiuto un grazie di cuore.

 

 

RICORDIAMO I NOSTRI MORTI.

Rossi Armando detto Armandino di anni 73 deceduto a Castelnuovo Né Monti il 31 marzo.Primo di otto fratelli, cresciuto in un ambiente famigliare di cultura e saggezza contadina, in giovane età è venuto ad abitare a Sorchio. Ha svolto diverse professioni, nella ditta Braglia e poi in ceramica, senza mai perdere l’amore per la natura, che lo ha portato dopo la pensione a rendersi disponibile per potature e cura di giardini. Quando il cognato Nunzio si è ammalato, si è prestato ad aiutare la sorella e il nipote nella cura della stalla. Dal primo matrimonio è nato il figlio Stefano, in seconde nozze con Sandra ha generato e cresciuto Riccardo e Martina. Riservato per carattere, ma cordiale e disponibile verso che gli chiedeva un favore ,lavoratore instancabile, si è fatto apprezzare. La malattia, lo ha limitato nelle relazioni, ma quando lo incontravi il suo volto si illuminava. La sua famiglia lo ha accompagnato fino a quando è stato possibile farlo. In questo tempo di pandemia, non è possibile visitare le persone negli ospedali e nelle strutture di assistenza e Armandino se né andato in punta di piedi, lasciando nel dolore i suoi cari che non possono neppure onorarlo come meritava. Alla presenza della moglie e dei figli nella quiete del cimitero di S. Prospero nella terra dove riposano  suo padre, sua madre e il fratello Domenico lo abbiamo sepolto e nella preghiera a nome di tanti che avrebbero voluto essere presenti consegnato alla misericordia di Gesù nel quale è stato battezzato, perché lo introduca nella Pasqua eterna. Riposi in pace. Condoglianze ai famigliari

 Guglielmi Ivano di anni 71 deceduto a Castelnuovo Né Monti il 01 aprile.Carpinetano di adozione, si era inserito bene tra noi, rimasto orfano di madre in tenera età , il suo papà Arturo ha incontrato Pelliciari Domenica vedova anche lei con tre figli piccoli e insieme hanno costituito una nuova famiglia e Ivano ha trovato in Domenica una seconda mamma. Non si è formato una sua famiglia, ma è rimasto con i suoi vecchi assistendoli amorevolmente sino alla fine. Dalla pianura dove svolgeva il lavoro di “Boaro”si sono trasferiti a Carpineti dove ha trovato lavoro come manovale nella ditta Montermini, è stato appezzato per la laboriosità, l’onestà e la rettitudine. Carattere non invadente, rispettoso e gentile,sempre servizievole e pronto ad aiutare chi gli chiedeva un favore. I vicini di casa lo ricordano con gratitudine ed affetto. Ha combattuto contro un male che lo ha infine stroncato. Dopo la morte della Domenica è rimasto solo, ma curava la sua casa e la teneva ordinata come piaceva a sua mamma. La sorella Silvia lo ha amorevolmente seguito nel periodo della malattia e tanti mesi Oscar li trascorreva da lei. Telefonava spesso anche a Suor Bice che pur non essendo fratelli considerava come sorella. L’ultima volta che gli ho fatto visita, salutandomi mi disse: ci vediamo per la benedizione pasquale, che per lui era un rito, mi accoglieva festosamente, sulla tavola una bottiglia di vino bianco dolce genuino per la S. Messa accuratamente incartata e una busta con l’offerta per la chiesa e l’immancabile affermazione:” cosi faceva la mamma e io continuo volentieri a farlo”. Carissimo Oscar quest’anno quando potremo fare le benedizioni , con tristezza guarderò la tua porta chiusa, ma sono certo che tu ora nella Pasqua eterna sorriderai dal cielo. Mi dispiace non poterti accompagnare nell’ultimo viaggi terreno, ma una preghiera con tutti coloro che ti hanno conosciuto la eleviamo per te al Signore.Riposa in pace nel cimitero  di Selvapiana. Condoglianze ai famigliari.

Salvaresi Edmea in Canovi di anni 89 deceduta a Onfiano il 02 aprile.Un’altra memoria storica della piccola comunità di Onfiano ha raggiunto nell’altra vita i tanti che l’hanno preceduta. La sua esistenza e trascorsa lungo la valle del Tresinaro alla solatia sponda che guarda il santuario di Mandra. Il suo nome  non è usuale e significa probabilmente :”protettrice della ricchezza”. Ella, non ha certamente protetto ricchezze materiali, ma valori fondamentali come l’onestà, la laboriosità,  rettitudine, fedeltà e non ultima la fede in Dio, tutte ricchezze che non perdono mai valore. Si è sposata con Ettore,e con lui a dato la vita al figlio Angelo, con il loro lavoro si sono costruiti la casa dove abitano sereni e custoditi dalla rassicurante presenza del figlio e della nuora Pina, che specialmente in questi ultimi anni sono stati il loro punto di riferimento. Edmea, accoglieva sempre con il sorriso quanti si recavano a farle visita.  Quando si  celebrava la S. Massa nella chiesa di Onfiano lei era presente. La sua fede semplice e in particolare la devozione alla Vergine Maria l’hanno sostenuta spiritualmente nella vita. Venerdì mattina l’abbiamo salutata nel piccolo cimitero poco distante da casa sua, mi ha commosso la presenza dei vicini di casa ,che pur restando fisicamente distanti hanno dimostrato affetto partecipazione e vicinanza ai suoi cari. Sono ormai prossimi i giorni della Pasqua di risurrezione nella quale Edmea è già entrata. Riposi in pace. Condoglianze ai famigliari.

 IL VESCOVO EMERITO MONS. GIOVANNI PAOLO GIBERTINI E’ TORNATO ALLA CASA DEL PADRE.

Alle ore 1.30 di venerdì 03 aprile presso la Casa del Clero” San Giuseppe di Montecchio Emilia ha concluso  il suo lungo cammino terreno, avrebbe compiuti 98 anni il prossimo 04 maggio. Nato a Ciano d’Enza a 13 anni era entrato nel monastero Benedettino di S. Giovanni a Parma dove ha fatto tutto il cammino di preparazione fino alla professione religiosa nel lontano 1938 assumendo il nome di Paolo. E’ stato ordinato sacerdote il 12 agosto del 1945 a Torrechiara assieme al fratello P. Stanislao. Ha ricoperto diversi incarichi, ha fondato nel 1955 il monastero di San Pietro in Sorres, eletto Abate di San Giovanni in Parma nel 1979,Consacrato Vescovo di Alles Terralba in Sardegna nel 1983 e  l’11 luglio del 1989, Giovanni Paolo II lo ha chiamato a reggere la nostra Diocesi. Siamo a lui riconoscenti, durante il suo episcopato ha sempre visitato le nostre parrocchie e ha persino sostituito Mons. Guidetti una settimana d’estate a Carpineti. Io gli sono particolarmente riconoscente per l’attenzione e la stima che mi ha sempre dimostrato. Nell’ottobre del 1995 mi ha nominato parroco di Carpineti. E’ morto al termine della giornata che ricorda il pio transito di san Giovanni Paolo II di cui anche lui portava il nome, lo accolga in Paradiso nella Pasqua Eterna.

 

Iniziamo oggi la “grande settimana” in cui con  tutta la Chiesa  celebriamo i misteri della passione, morte e risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Come il popolo di Gerusalemme siamo invitati a riconoscerlo come  il Messia così tanto atteso tra noi.