“Quattro anni di preparazione sia fisica sia mentale: adesso, per colpa di questo maledetto virus, è tutto rimandato all’anno prossimo”. È così che il campione di nuoto paralimpico Francesco Bocciardo, classe ‘94, genovese con origini a Novellano di Villa Minozzo e cittadino onorario del Comune nell’Appennino, ha comunicato sui social ai suoi followers il rinvio delle Paralimpiadi di Tokyo al 2021 (parallelo a quello delle Olimpiadi), a causa della pandemia del Covid-19 che ha investito e momentaneamente paralizzato tutto il mondo. Tesserato “Nuotatori Genovesi” e “Fiamme Oro”, dal 2011 nella Nazionale italiana di nuoto paralimpico, con cui ha vinto la medaglia d’oro nei 400 metri stile libero, categoria S6, alle Olimpiadi di Rio 2016, tre ori totalizzati nella categoria S5 (staffetta 4x50 misti, 100 rana e 200 stile) agli ultimi Campionati Europei di Dublino 2018, anche Francesco, in questo momento, è costretto, come tutti, a stare in casa e allenarsi come può.
“È un duro colpo per me e tanti amici, ma non ho alcun dubbio: era la cosa giusta da fare. Continuerò ad allenarmi con ancor più entusiasmo, per farmi trovare pronto alle prossime Paralimpiadi del 2021. È un sacrificio, ma vale la pena per la nostra salute”.
Come si allena adesso?
“Da quattro settimane non riesco ad allenarmi in piscina. Ogni giorno sto facendo, per un’ora e mezza o due, esercizi in casa, di isometria, a corpo libero, flessioni, trazioni e addominali, per tonificare e mantenere la massa muscolare, sotto la supervisione telefonica del mio allenatore, Luca Puce. È uno stop che influirà sulla mia preparazione, però si potrà correggere il tiro per arrivare più preparati alle Paralimpiadi. Sono determinato a parteciparvi e confermare l’oro vinto a Rio. Continuerò ad allenarmi nella speranza di essere convocato”.
La sua alimentazione è cambiata?
“Sì, sto cercando di mangiare meno carboidrati, più frutta e verdura, e proteine per non perdere peso e mantenere la massa muscolare”.
Lei lavora anche per la Regione Liguria, settore sport e tempo libero.
“Fortunatamente sto lavorando da casa tramite smart working. Facciamo il punto della situazione tramite riunioni online. Mi tengo in contatto anche con amici e conoscenti tramite i social, mia nonna di 90 anni la sento al telefono. È una situazione molto strana, sembra di essere in un film post-apocalittico in cui si combatte contro un nemico invisibile”.
Come vede la situazione?
“Secondo me poco per volta si tornerà alla normalità, ma la vita di milioni di italiani non sarà più la stessa. Spero che ai primi di maggio si possa iniziare a intravedere una via d’uscita da questo buio tunnel, mi fa ben sperare il fatto che sia diminuito il numero dei contagi. A livello europeo, invece, credo ci vorranno mesi prima che si possa ricominciare a viaggiare”.
Pensa di venire a Villa Minozzo in estate?
“Mi auguro di poter farci un salto. Se fossero state confermate le Olimpiadi sarei stato impossibilitato. Gli Europei sono stati posticipati a luglio, ma c’è la paura che possano essere annullati”.
Agli appassionati di nuoto cosa consiglia?
“Di fare esercizi a corpo libero, elastici, stretching. L’acquaticità si perde, si sente subito la differenza dopo due o tre giorni, però non è irrecuperabile. Quando si potrà tornare a nuotare si risolverà il problema”.
(Giuliana Sciaboni per il Resto del Carlino – Reggio Emilia)