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Coronavirus: aggiornamenti regionali del 2 aprile

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I casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna sono 15.333, 546 in più rispetto al primo aprile su 62.027  test effettuati. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 6.640, mentre le persone ricoverate in terapia intensiva sono 366, salendo di 7 rispetto al primo aprile.

Nel frattempo, continuano le guarigioni, che raggiungono quota 1.663: 1.177 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 486 sono dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 19 residenti nella provincia di Piacenza, 11 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 18 in quella di Modena, 7 in quella di Bologna (di cui 2 nel territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 3 nella provincia di Forlì-Cesena, di cui 1 nel forlinese, 4 in quella di Rimini.  4 decessi si riferiscono a residenti fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.765 (49 in più rispetto a ieri), Parma 2.049 (44 in più), Reggio Emilia 2.665 (112 in più), Modena 2.416 (119 in più), Bologna 1.942 (129 in più), Imola 283 (12 in più), Ferrara 341 (15 in più), Ravenna 627 (22 in più), Forlì-Cesena 789 (di cui 384 a Forlì, 9 in più rispetto a ieri e 405 a Cesena, 24 in più), Rimini 1.456 (11 in più).

Procede inoltre il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto, con 5.078 unità allestite in tutta la Regione, tra ordinari e di terapia intensiva. Nella provincia di Reggio Emilia sono 733 i posti letto aggiuntivi, di cui 58 adibiti alla terapia intensiva.

La Regione avvia lo screening al personale sociosanitario dell’Emilia-Romagna
Come annunciato nei giorni scorsi, sono iniziati oggi i controlli su tutto il personale sociosanitario della sanità pubblica, privata convenzionata e dei servizi socio-assistenziali, sia sintomatico che asintomatico, per garantire la sicurezza degli operatori e consentire loro di lavorare in condizione di massima tutela, per sé e per i pazienti.

La Regione si è dotata di test sierologici che permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di sapere se il paziente è venuto in contatto con il virus e se è diventato immune. Chi risulta negativo verrà testato dopo 15 giorni, i positivi saranno sottoposti a un tampone tradizionale per averne conferma.

Reggio Emilia sono iniziati oggi pomeriggio i test sierologici agli operatori dei reparti di malattie infettive, terapia intensiva e pneumologia presso il laboratorio dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.

Ieri pomeriggio, all'Aeroporto Marconi di Bologna, è atterrato il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna.
Un flusso di materiali medico-sanitari da 100 metri cubi, composto da 185 mila tute, 1 milione di mascherine chirurgiche e 15 mila occhiali protettivi, destinati alla Protezione civile e alle Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna per fare fronte all'emergenza Covid-19. E’ il carico atterrato oggi pomeriggio all'Aeroporto Marconi di Bologna, il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna. Per oggi è previsto l'arrivo di un secondo volo cargo, con altre 70.000 tute. Il terzo volo arriverà nei prossimi giorni con altri 140 metri cubi di materiale sempre proveniente dalla Cina.

Tamponi a domicilio
L’attività è partita il 22 febbraio, in corrispondenza dell’inizio di attività di sorveglianza sulla diffusione del virus Covid-19 attivata dal Dipartimento di Sanità pubblica.
In una prima fase, le persone destinatarie del test a casa erano i contatti stretti di un caso positivo già accertato (soprattutto residenti lodigiani).  Poi, come da disposizioni ministeriali, i tamponi sono stati fatti a casa delle persone sintomatiche. Complessivamente sono stati fatti circa 1100 tamponi a domicilio.
L’attività è stata svolta da diverse squadre, formate da assistenti sanitari e infermiere. All’inizio il personale era quello del Dipartimento di Sanità pubblica, poi il servizio è stato potenziato con professionisti provenienti anche da altri servizi ospedalieri o territoriali sospesi o ridotti dall’Azienda proprio per affrontare la diffusione del virus Covid-19.

Tamponi per fine isolamento domiciliare
A Piacenza si è fatta la scelta diversa dal Drive-through: dal 19 marzo sono attivi diversi ambulatori per eseguire i tamponi utili a stabilire se, alla fine del periodo di isolamento, una persona non è più contagiosa. Il servizio è gestito da medici, assistenti sanitari e infermieri. Attualmente sono disponibili tre punti sul territorio (Piacenza, Fiorenzuola e Borgonovo) che possono effettuare complessivamente circa 300 tamponi ogni giorno, in linea con la capacità di refertazione massima che attualmente il Laboratorio analisi di Piacenza riesce a refertare quotidianamente.

Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Volontari all’opera
Sono stati 758 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati mercoledì 1^ aprile. Dall’inizio dell’emergenza, con le 10.505 giornate di impegno contate ieri, si è largamente superata quota di 10mila. Le principali attività riguardano il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze (266, tra Cri e Anpas), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (400 con una significativa presenza degli scout Agesci), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma e l’attività di segreteria e logistica a supporto dei Comuni nei Coc, i Centri operativi comunali.

Domani è prevista la partenza di un contingente di volontari ANA (Alpini) per Bergamo, destinati al supporto dell’ospedale della città.

Punti triage
Si confermano 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna: 10 davanti alle carceri e 22 davanti agli ospedali.