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L’impresa dell’atleta di triathlon Ivano Filippi di Casina: la traversata a nuoto dello Stretto di Gibilterra

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Ivano Filippi, triatleta di Casina cui Tuttomontagna ha dedicato un lungo articolo nel numero di giugno, ha attraversato lo Stretto di Gibilterra a nuoto e ci ha scritto la cronaca di questa impresa che pubblichiamo volentieri.

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Ciao amici di Redacon e amici della montagna. Vi scrivo da Tarifa (Spagna), posto incantevole a differenza della vicina e più blasonata Costa del Sol dove la speculazione edilizia ha letteralmente inghiottito la costa. Qui a Tarifa ho compiuto la mia "impresa" sportiva ovvero l'attraversta a nuoto dello stretto di Gibilterra. Sono partito dalla costa spagnola alle 8 di lunedì' mattina accompagnato da una barca d'appoggio che mi tracciava la giusta rotta e un gommone che costantemente mi era vicino e che sarebbe intervenuto in caso di bisogno.
Alla partenza le condizioni del mare non promettevano niente di buono, spirava un forte vento di levante che agitava le acque. Non erano certo queste le condizioni che speravo di trovare. Nonostante il pilota volesse tranquilizzarmi ero molto, molto preoccupato. Ho iniziato a nuotare cercando di impormi un ritmo cadenzato e tranquillo visto le onde alte e ravvicinate. L'alimentazione ogni 30 minuti.

Dopo circa 2h e 20' di nuoto il pilota mi ha segnalato la metà del percorso. Nel mentre osservavo con stupore enormi imbarcazioni che transitavano nello stretto. Vedevo il faro di Tarifa molto lontano e altrettanto lontana era la costa marocchina. Ero in alto mare. Da qusto punto in avanti la situazione stava cambiando, la forte corrente dell'Atlantico (5 nodi) anzichè spingermi verso il Marocco mi trascinava verso il Mediterrraneo a mia insaputa. Solo dopo ho appreso che il pilota voleva addirittura sospendere l'attraversata pensando che difficilmente sarei riuscito ad uscire da questa difficile situazione. Ascoltando pero' il suo consiglio, ho iniziato a nuotare con un ritmo più sostenuto , così tra innumerevoli sforzi e sofferenze sono riuscito a raggiungere la costa marocchina, esattamente a punta Benzù dopo aver nuotato 23,7 km. Ad accogliermi c'era un numeroso gruppo di bambini marocchini che mi applaudivano e uno di loro mi ha anche chiamato eroe.

L'emozione e' stata fortissima e mai dimenticherò questo momento e le loro voci. Tramite questo sito voglio quindi ringraziare tutti gli amici che mi hanno sostenuto e che mi sono stati vicini e sono moltissimi. Colgo l'occasione per dare la mia disponibilità per domande, chiarimenti curiosità.
Un ciao da Ivano.

P.S. - Sto preparando anche un video che metterò su youtube al mio rientro in Italia. Altre notizie sul sito www.acneg.com.

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