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8 marzo: Auguri a tutte le donne

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Oggi è la festa di tutte le donne. In un momento così surreale come quello che stiamo vivendo ce ne stavamo quasi dimenticando. Di fianco a un’emergenza sanitaria di portata mondiale ogni festa e ricorrenza passa in secondo piano.

Ma ancora una volta proprio nell’emergenza sono le donne che reagiscono e si rimettono in gioco. Nella Grande Guerra andarono a lavorare in fabbrica al posto del loro mariti al fronte; oggi sono le prime a sacrificarsi per la famiglia.

In una conversazione che ho avuto questo pomeriggio è uscito il termine “siamo in prima linea” in riferimento ai sanitari oggi impegnati contro il Corona Virus. Ebbene, a mio parere, sono le donne, che sono sempre in prima linea in qualsiasi momento.

A noi non è concesso di sbagliare. Dobbiamo sempre essere in grado di destreggiarci tra mille impegni e preoccupazioni. Se vogliamo lavorare, per tenere il nostro posto, dobbiamo essere più brave dei colleghi maschi, nonostante lo stipendio sia notevolmente inferiore.

Essere donne in Italia è difficile. Rispetto agli altri paesi europei ad esempio la partecipazione in politica è molto bassa. Poche sono coloro che raggiungono posizioni di lavoro importanti. Gli asili costano cari e le donne stanno a casa a badare ai figli. Insomma continuiamo a ripetere le stesse cose da anni ma poco si muove.  Alcuni traguardi sono stati raggiunti, ma ancora tanta strada deve essere percorsa.

Viviamo costantemente con un senso d’inferiorità se non riusciamo a depennare tutti i punti della nostra “lista quotidiana”: andare in palestra, fare la lavatrice, lavorare, andare a prendere i figli all’asilo, fare da mangiare, fare la spesa... Ci sentiamo sempre giudicate e sotto osservazione per ogni frase o atteggiamento. Difficilmente riusciamo ad accettarci per quello che siamo.

Il mio augurio è che impariamo piano piano ad accettarci e piacerci un po’ di più, senza dover raggiungere la compiacenza o l’ammirazione di qualcuno nel rispetto di tutte noi "sorelle". La battaglia è ancora lunga.