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Fauna selvatica: tutela per le aziende e opportunità turistica

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PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO (19 giugno 2010) – Esistono zone, in provincia, nelle quali la presenza della fauna può essere una risorsa anche in chiave turistica e dove si inizieranno azioni per prevenire i danni eventualmente subiti dalle aziende agricole. Sono le aree del Parco Nazionale, dei Siti Rete Natura 2000 e le zone di protezione e ripopolamento della fauna dove, ora, andranno in scena gli effetti dell’“Accordo Agro-ambientale natura e fauna d’Appennino”, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, nell’ambito del programma di sviluppo rurale 2007/2013. Un documento sottoscritto da Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, Comunità Montana dell’Appennino Reggiano, Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano, Confederazione Italiana Agricoltori, Ambito territoriale Caccia RE 4 Montagna, Ambito territoriale Caccia RE 3 Collina, Coldiretti di Reggio Emilia. Questo accordo ha valenza in trenta aree naturali protette presenti in provincia, luoghi d’eccellenza dove, oltre che porre particolare attenzione alla salvaguardia del patrimonio naturale e del paesaggio si intende tutelare le aree rurali e le imprese agricole qui insediate. Concentrate in particolare a Sud della via Emilia, queste zone comprese nei Siti Rete Natura 2000 sono Oasi naturali, zone di ripopolamento e cattura, un centro di riproduzione e, naturalmente, le aree del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

Grazie all'accordo potranno partecipare ai bandi provinciali per i contributi della misura 216 gli enti, le aziende agricole, le associazioni ambientaliste e gli Atc che proporranno interventi all'interno dei siti rete natura 2000 citati.
Da questo programma scaturiscono diversi progetti realizzati dal Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, dall’Unione dei Comuni e dalla Comunità Montana in campo turistico.
“L'Azione che proponiamo – spiegano i sottoscrittori - si propone di sviluppare una gestione attiva delle risorse naturali, coniugando la gestione faunistica con la promozione di servizi ambientali, attraverso la fruizione pubblica di aree significative dal punto di vista ambientale, e la protezione delle attività economiche da potenziali danni derivanti dalla fauna selvatica”.

In questo modo si potrà operare “la gestione sostenibile dell'agroecosistema, sia per le componenti produttive ma anche legate alla fauna selvatica, la cui presenza, se ben governata, costituisce motivo di diversificazione ambientale e quindi di biodiversità”. Gli enti sottoscrittori attiveranno diversi progetti per concorrere alle risorse messe a disposizione per salvaguardare e valorizzare la biodiversità di specie e habitat dei territori agricoli e forestali, in particolare delle Aree Agricole ad Alto Valore Naturalistico (Avn) e per favorire una corretta gestione delle aree della Rete Natura 2000. Si intende realizzare interventi per la conservazione e l’osservazione del patrimonio faunistico in funzione delle attività turistico-ricreative, promuovendo la fruizione pubblica del territorio anche con finalità di educazione ambientale.