Con riferimento a una nota di Castelnovo ne' Cuori che replicava all'analisi di Enrico Bini sulle elezioni, ecco l'intervento di Daniele Valentini, ex consigliere di minoranza nel passato consiglio castelnovese e, ora, assessore di maggioranza.
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Sono ben conscio della esposizione pubblica che comporta essere amministratore, così come sono conscio che non si può piacere a tutti quanti. Proprio per questo sono solito non controbattere a sterili provocazioni e polemiche, preferendo dedicare le mie energie e il mio tempo al confronto su proposte utili a migliorare il nostro paese e allo studio perché queste possano tradursi in azioni concrete.
Questa volta (nonostante non sia la prima) mi rovo costretto a replicare, in quanto le accuse (“Ma quindi, le minoranze le volete o no? Servono a fare aumma aumma tutti insieme come nel precedente consiglio, promuovendole in giunta la legislazione successiva, o a porre problemi nuovi?”) mosse dal consigliere Vassallo, Capogruppo de “Castelnovo ne’ Cuori”, non riguardano solamente la mia persona e le funzioni da me svolte, ma sono rivolte all’intero gruppo consiliare “Progetto per Castelnovo ne’ Monti” (e di conseguenza anche agli elettori che ci sostennero), di cui ero parte e Capogruppo nella scorsa legislatura.
Ci terrei ad esporre, in modo chiaro e definitivo, il percorso e le motivazioni che hanno portato il nostro gruppo a sostenere la candidatura al secondo mandato del Sindaco Enrico Bini, in occasione delle consultazioni amministrative del maggio scorso.
All’indomani del risultato elettorale del 2014 ci ritrovammo ad occupare i banchi della minoranza all’interno del Consiglio Comunale. Fin da subito, assieme al Consigliere Ugolotti, decidemmo di interpretare il nostro ruolo attraverso una responsabile e costruttiva opposizione, ben sapendo che la principale ragione per cui eravamo li, non risiedeva nel porre in essere una mera azione di contrasto nei confronti dell’amministrazione, ma nel dover lavorare per il bene comune e della cittadinanza, secondo quelli che sono i nostri valori; oltre che per un atteggiamento di rispetto nei confronti dell’istituzione di cui eravamo parte. Nel corso dei cinque anni, l’attività svolta è stata ingente, è sufficiente compiere un accesso agli atti per poter verificare le innumerevoli interpellanze, mozioni ed ordini del giorno presentati in Consiglio Comunale, la presenza nelle varie Commissioni Consiliari e Comunali, oltre al fatto che il gruppo “Progetto per Castelnovo ne’ Monti” è sempre stato rappresentato in tutte le sedute dell’assemblea.
Questo atteggiamento, il cui metro di valutazione risiedeva nella bontà delle proposte affrontate e non nella parte politica da cui derivavano, ha comportato, nel corso del tempo, l’assunzione, in alcuni casi, di posizioni differenti rispetto a quelle della maggioranza, con confronti anche molto serrati, e, in altri, posizioni di accordo, senza mai venir meno ai valori che ci animano.
In questo clima, a fine legislatura, è maturata la decisione di sostenere, assieme al Partito Democratico ed altre forze civiche, la candidatura del sindaco Bini. Alleanza nata alla luce del sole, prima della tornata elettorale, e dagli elettori premiata (sia come lista, sia, per quanto mi riguarda, in termini di preferenze personali). Le motivazioni alla base di questa scelta sono molto semplici: i nostri valori ci guidano ad essere popolari, non populisti; all’equità, non all’egoismo; al confronto, non allo scontro; all’unione, non alla divisione.
Nella lista “Castelnovo per l’Appennino” abbiamo individuato un’alleanza tra forze provenienti da storie differenti, ma che non hanno avuto paura di incontrarsi, parlarsi, confrontarsi ed infine trovare una sintesi che gli ha permesso di stilare un programma (non un contratto post-elettorale), di ottenere la fiducia degli elettori, e che ci permetterà di amministrate con passione il Comune sino al 2024.
Spero di aver esposto chiaramente quanto accaduto e le motivazioni sottese al nostro agire; spero inoltre di non dover più intervenire per replicare a false e polemiche accuse, ma potermi confrontare con animo sereno e propositivo sul futuro del nostro territorio anche con le minoranze che siedono in Consiglio Comunale.
Daniele Valentini
Non me ne voglia l’assessore Valentini, ma mi sembra di cogliere una certa qual incoerenza nelle prime quattro righe di questa replica – o “sfogo”, a seconda della lettura che possiamo darne – perché il primo concetto, per me ineccepibile, ossia che l’esposizione pubblica di un Amministratore lo può rendere oggetto di rilievi e “bocciature”, contraddice a mio avviso il secondo, che trasforma le critiche in “provocazioni e polemiche”, per di più sterili, dando così segno di una sostanziale insofferenza e suscettibilità riguardo alle disapprovazioni
Io credo che chi ricopre incarichi pubblici, come in questo caso, possa semmai astenersi dal ribattere volta a volta alle contestazioni che gli venissero eventualmente mosse – pur non reputandola da parte mia la strada ideale e preferibile – perché ritiene di rispondere piuttosto attraverso l’elenco delle cose fatte, e dei problemi risolti, oppure delle iniziative prese, mettendone periodicamente al corrente la rispettiva cittadinanza, ad esempio con cadenza annuale, ma eviterei di fare una graduatoria dei dissensi, declassando a provocazioni e polemiche quelli che non ci aggradano.
Se entriamo infatti in tale logica, troveremo sempre il modo di far passare per poco importanti tematiche che a parere di altri invece lo sono, o viceversa, in modo tale da essere sempre noi a decidere le priorità, il che non mi sembra francamente il massimo per chi “governa” la cosa pubblica, e quanto alle “motivazioni che hanno portato il nostro gruppo a sostenere la candidatura al secondo mandato del Sindaco Enrico Bini”, come dice Valentini, c’è chi potrà credere alla sua versione, ma altri, non meno legittimamente, continueranno a vedere questo “passaggio” come una sorta di “trasformismo” politico.
P.B. 31.01.2020
P.B.