Su alcuni atti di vandalismo verificatisi nelle ultime ore a Castelnovo ne' Monti interviene il sindaco Gian Luca Marconi: “E’ stato danneggiato a calci in piazza Gramsci un 'totem' di promozione turistica e del territorio che era stato montato ed allestito solo 24 ore prima. E’ un atto vandalico segno di inciviltà ed ignoranza, che si aggiunge ad altri di maleducazione che in quest’ultimo periodo sono stati compiuti da ignoti anche nei parchi pubblici di Castelnovo. Su questi fatti, come gimcane notturne di auto e motorini, inizieremo una dura campagna di controllo, prevenzione e repressione. Non è infatti tollerabile che poche persone incivili rechino danni ai beni della comunità. In questo periodo estivo accentueremo i controlli notturni e diurni della Polizia municipale, e chiederemo alle altre Forze dell’Ordine di incrementare la già consistente presenza sul territorio. A tutte queste forze ed agli uomini che operano nella nostra montagna va un costante ringraziamento per il loro lavoro a tutela della comunità. Per questi ultimi danni riscontrati l’Amministrazione comunale presenterà denuncia ovviamente contro ignoti, che però come tali non debbono più sentirsi impuniti perché accentueremo la sorveglianza in tutte le zone a rischio”.
Che paghino i danni
Da sempre sostengo, e anche su queste pagine l’ho più volte affermato, che è necessario che la responsabilità civile delle proprie parole e delle proprie azioni sia @Cad personam#C. Quindi, qualora si identificassero i responsabili del gesto vandalico, li si multi per danneggiamento di pubblica proprietà e li si obblighi a pagare i danni per la struttura. Qualora si trattasse di minorenni, dovranno essere i loro genitori a pagare per i danni procurati dai loro figli. E’ ora di finirla che i disastri provocati da pochi, con la scusa di un non ben identificato malessere generazionale, vadano a scaricarsi sulle spalle della comunità tutta. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
(Fabio Mammi)
Concordo
Concordo al 100% con quanto ha scritto Fabio.
(Elio Bellocchi)
Vandali in azione
Sì, Fabio, hai ragione in pieno. Ma perchè fare pagare i danni a chi li ha commessi? Una punizione maggiore sarebbe impiegarli in lavori socialmente utili, in modo da ripagare almeno per il doppio del danno compiuto.
(Il grillo parlante)
Non concordo con Mammi
Le ragazzate le abbiamo fatte tutti o quasi tutti, anche se ovviamente condanno il gesto perché non è bello trovarsi con un danno così su una struttura appena installata. Non serve a niente multare o fare pagare, è molto meglio una “pena” che educhi al rispetto verso gli altri, magari una settimana con i disabili oppure alla casa della carità al Casino. Dico questo perché la mia piccola esperienza personale mi ha fatto capire tante cose…
(Luca Malvolti)
Punizione o piacere?
Leggendo il commento del sig. Malvolti, ho pensato che stare con i disabili non è una punizione. Magari fare dei lavori per i luoghi pubblici, pulire, imbiancare le strutture dei disabili, ma stare con loro per me è un privilegio; ho imparato molte cose e mi sento nutrita ogni volta che passo un po’ di tempo con loro. Forse il sig. Malvolti si è espresso male?
(Commento firmato)
Basta parrucconi
Malvolti ha ragione: basta con i soliti “parrucconi” che propongono metodi antiquati per “redimere” i malfattori.
Punto primo: perchè i ragazzi fanno questo? Forse perchè NON ESISTONO politiche ricreative, sportive e ludiche per i giovani del nostro paese. Non è una giustificazione, ma se questi ragazzi fossero occupati in iniziative formative sicuramente non commetterebbero questi gesti, ma anzi risulterebbero un domani adulti migliori.
Punto secondo: il danno non è meramente economico. Sempre ponendoci l’interrogativo delle motivazioni di questi deprecabili gesti, immettre i “delinquenti” in progetti di inserimento e adattamento al tessuto sociale del paese si otterrebbero risultati certamenti miogliori che non tramite la semplice pena pecuniaria.
(Alessio Zanni)
Sig. Alessio…
Sig. Alessio, tirando le somme il suo metodo sarebbe:
1) multe? Ma scherziamo? I danni li paghiamo noi cittadini, tanto oggi ci sono talmente tanti soldi in giro che per qualche migliaia di euro in più o in meno il Comune non ha problemi, oppure creiamo un “fondo redenzione” con le offerte dei cittadini per pagare i danni… in fondo sono ragazzi! Mai usare un metodo “parrucconesco”!!!
2) creiamo un comitato che studi il progetto ideale per ognuno di questi poveri ragazzi, progetto, anche questo finanziato dal Comune oppure attingendo dal “fondo redenzione”, che sicuramente li porterà sulla retta via;
3) prima obiezione: se a condurli sulla retta via non è riuscita la scuola, le famiglie, l’esempio fulgido di tante associazioni che operano nel sociale e in attività sportive, aperte ad accogliere chi vuole aggregarsi, come vedrebbe lei un “progetto di inserimento” valido?
4) visto il punto 3 dove gli elementi di “inserimento” e “adattamento” al tessuto sociale non mancano, come pensa di convincerli che un progetto di rieducazione rappresenta la panacea delle loro frustrazioni? Con la coercizione? Con il convincimento? Altro?
Concludendo:
1) gli esempi positivi già esistono in abbondanza: anni fa, per percorrere “la retta via” ognuno il percorso se lo cercava da solo perchè oppurtunità come indicato al punto 3 ne esistevano veramente poche, ammesso che ne esistessero;
2) se scende dal treno delle “pie illusioni” e si affaccia un attimo al mondo di noi comuni mortali, forse aggiusta il tiro delle sue osservazioni;
3) vorrei ricordarle che esistono leggi che contemplano questo tipo di reato e come tali devono essere applicate;
4) sig. Mammi, molte volte non concordo con lei su tanti temi, ma questa volta mi trova perfettamente in linea con il suo commento;
5) “Commento firmato”, quello che lei afferma è talmente vero e talmente bello che non capisco perchè non si firma anche se rispetto in pieno la sua scelta.
Cordiali saluti.
(Lollo Mariani)
Ma perchè…
…si dà per scontato che siano stati dei “ragazzi” a fare i danni?
(Commento firmato)
Caro Lollo
Mi spiace, signor Mariani, che non abbia capito il mio intervento. Spiego meglio. Le multe meramente pecuniarie servono solamente a far sentire in pace con la coscienza il malfattore in 30 secondi, tempo di staccare un assegno; invece un percorso lavorativo e formativo OBBLIGATO all’interno di una delle associazioni presenti in zona può, da una parte, creare una rete di conoscenze attorno al reo che possa in futuro coinvolgerlo e continuare il percorso stesso, anche al di fuori dell’obbligo giudiziario. D’altra parte la comunità può giovarsi di un periodo di lavoro più o meno lungo di uno dei suoi membri che può dare molto di più di un semplice assegno di risarcimento. Per quanto riguarda le leggi, non facciamo i retorici! Valentino Rossi, per esempio, ha creato un danno allo Stato ben maggiore dei vandali nostrani, ma ha alla fine pagato meno del dovuto e viene lo stesso osannato dalle folle.
(Alessio Zanni)