Sabato 11 gennaio c'è una singolare escursione notturna con attività di wolf howling - il metodo con cui vengono emessi ululati a voce oppure preregistrati tramite un'appropriata strumentazione per indurre una risposta vocale da parte dei lupi, per determinarne l’assenza o la presenza - , con la partecipazione dei tecnici del Wolf Apennine Center del Parco nazionale Appennino tosco emiliano.
Il programma o prevede il Ritrovo al Rifugio dei Briganti del Cerreto alle ore 16.30 insieme con i tecnici del Parco nazionale che si occupano di monitoraggio del Lupo. Qui sarà possibile capire che cosa è il wolf howling, a cosa serve e come viene utilizzato insieme ad altre tecniche di ricerca. Quindi con un' escursione su un facile sentiero caratterizzato da un lieve dislivello si cercherà un luogo idoneo e possibilmente silenzioso per assistere al lavoro dei ricercatori, "e - spiegano i Briganti del Cerreto - potremo inoltre apprezzare il fascino di un bellissimo cielo stellato con lo spettacolo della luna piena. Al rientro cena in rifugio".
In caso di neve sul percorso a tutti i partecipanti saranno fornite le ciaspole.
"Con la dovuta attenzione ai contenuti e alle modalità con cui vengono effettuate - spiegano gli organizzatori - , queste serate non rappresentano solo un'opportunità di divulgazione ma anche un importante momento d'incontro con la specie, il suo comportamento, le sue abitudini notturne ed il suo ambiente: ci si immerge nella buio delle foreste e delle notti di quota, in una dimensione del tutto sconosciuta, dove i suoni e gli odori della natura, o il senso stesso dello spazio, appaiono nuovi e straordinari; ma innanzitutto si parla la lingua dei lupi, e loro, a volte, rispondono".
Per prenotazioni e informazioni Andrea Mammi di Altri Passi - Erika Farina I Briganti di Cerreto [email protected] - 0522897659
Per favore lasciatelo stare, almeno di notte..
Il mondo selvatico è sotto grande stress, non trova ormai in nessuna stagione un attimo di pace, di silenzio. Non si ama così l appennino, anzi..
RB.
In linea generale mi verrebbe di dare un po’ di ragione a RB, perché nel vedere certi documentari o affascinanti riprese che ci mostrano, nell’una e altra parte del mondo, scorci di una natura dalle grandi estensioni – nonché dalle varie e differenti sembianze ma ancora selvaggia ed apparentemente incontaminata, dove vive una pluralità di specie animali – viene da pensare che ogni “incursione” dell’uomo possa turbare in qualche modo quegli equilibri, anche col rischio di danni irreparabili.
Qui tuttavia, ancorché i nostri posti siano bellissimi, ci troviamo in un territorio sostanzialmente antropizzato, pur se con talune differenze tra zona e zona, dove l’uomo, inteso anche con le sue attività, ha inevitabilmente maggiori occasioni per entrare in contatto con la fauna selvatica, e dunque non vale, o vale meno, il predetto discorso, ma resta in ogni caso importante che l’uomo gestisca il suo rapporto con la natura in modo saggio e rispettoso, ovvero attento ed appropriato.
P.B. 09.01.2020
P.B.
Non sono un animalista, sono uno che ha vissuto questi monti, da tanto.. E quando dico vissuto, intendo che non solo li ho praticati da montanaro, camminatore, alpinista… ma anche da operaio forestale , operaio sulle piste da sci della Nuda, quando le piste si battevano con gli sci e una pala in mano. Oggi se vado ad esempio in Ventasso o Cavalbianco, posso camminare dentro conifere di abete rosso, bianco, pino etc, alberi di 50 anni , molti dei quali io stesso ho messo a dimora da 17/18 enne operaio forestale. Già, allora c’era la “Forestale”, fonte di lavoro per molti montanari e montanare e istituzione che assicurava cura e manutenzione del territorio. Era modesta economia, ma diffusa a tutta la nostra montagna. Sia benedetto il turismo oggi per tutti gli operatori, che ha elevato alla dodicesima almeno, la presenza turistica a Cerreto Laghi ad esempio. A quei tempi la stazione viveva di 4/5mesi di lavoro invernale, oggi lavora in tutte le stagioni , e molto di più, e crescerà ancora.. bene! Ma il mondo selvatico? Lo si rispetta? Piuttosto si vende come offerta turistica.. e deve sopravvivere alla caccia. Io mi arrendo e mi adatto Sig P.B. come non può che fare il lupo , forse qualche amministratore capirà tra 20/30 anni. Attenzione: il selvatico ha da sempre avuto timore atavico dell’uomo, e lo fugge, per propria manifesta superiorità, ma sta perdendo parte della sua natura e può degradare pericolosamente. Lasciate il selvatico alla sua natura!
RB.