Gabriele Delmonte, imprenditore e consigliere regionale uscente - noto in Appennino per la battaglia per la riapertura del Punto nascita castelnovese, ma anche sul tema dei servizi e del dissesto - , Maura Catellani, avvocato, Carmen De Vito, medico, Matteo Melato, capogruppo in Comune a Reggio Emilia e impiegato, Riccarco Rovesti, capogruppo Lega a Correggio e bancario, Cinzia Rubertelli, imprenditrice e consigliere comunale a Reggio Emilia.
Ecco i candidati alle Regionali della Lega di Reggio Emilia. "Una squadra composta da tanti amministratori, giovani, professionisti, persone capaci e di esperienza - dice Lucia Borgonzoni, candidata presidente della Regione -. La Lega, primo partito in Regione Emilia Romagna, è pronta a dare un contributo di grande rilevanza su tutti i temi, soprattutto sui temi della sicurezza, della lotta all'immigrazione senza controllo voluta dal Pd in questi anni e per la tutela del lavoro e delle nostre imprese. Taglio a burocrazia e taglio alle tasse saranno la nostra priorità".
Lino Franzini, invece, già sindaco di Palanzano e assiduo lettore e commentatore della nostra testata oltre che presidente del Bim e attivo per il rilancio della Diga di Vetto, è candidato nella lista civica “Borgonzoni presidente” assieme a Paolo Delsante, programmatore, Marina Benassi, ristoratrice, Laura Spaggiari, imprenditrice, Giuseppe Forte, militare della Guardia di Finanza, Maria Cristina Iotti, operaia e guardia ecologica volontaria.
Ma il sig.Franzini, proprio su questa testata, non aveva detto che non si sarebbe mai candidato, essendo lui né di destra né di sinistra? Tale affermazione mi sorprese perché essendo stato sindaco di Palanzano, doveva per forza essere di destra (sono infatti a conoscenza che in quel comune non è mai stato eletto Sindaco uno di sinistra).
Ora tutto torna.
FM
Certo che tutto torna.
Come la strenua battaglia per la diga, piu volte portata avanti con la dialettica tipica della Lega, di trovare qualche potere forte, senza mai fare i nomi però, contro cui scagliarsi.
E in nome dei benefici ambientali, schierandosi poi con chi nega i cambiamenti climatici.
La coerenza tipica di certi rappresentanti politici.
AG
Sorvolo su certi candidati…però vorrei porre un quesito tecnico : un militare in forza alla GdF, può candidarsi ? ?Grazie
Umberto
“Secondo quanto previsto dall’art. 1484 del c.o.m. i militari candiadati a elezioni … politiche o amministrative possono svolgere liberamente attività politica e di propaganda al di fuori dell’ambiente militare e in abito civile.” E’ prevista una licenza straordinaria (circolare M.D. GMILI II 5 1 0187903 del 18/4/12)
Redazione
Cari signori, se guardate bene c’è anche una guardia ecologica volontaria, ma non scandalizzatevi troppo, cercate di uscire dagli schemi che prevedono ambientalisti solo pentastellati o di sinistra, non è più così. Se poi consideriamo lo stato dell’aria e dell’acqua, nella rossa pianura padana, qualche dubbio sulla tipoligia di gestione della tutela ambientale, dovrebbe sorgere spontaneo. il mondo sta cambiando e non funziona più il dividere buoni e cattivi a seconda del nostro pensiero politico. I buoni e i cattivi sono ovunque, così come gli arrivisti ed i politicanti di mestiere, idem per i cosiddetti ambientalisti; con l’elenco mi fermo qui, lo stimolo è più che sufficiente per spingervi ad esaminare la qualità e lo spessore dei candidati tra coloro per cui si intende votare, senza stare a perdere tempo a criticare quelli che non voterete mai. Non vi annoierete comunque.
Antonio D. Manini
Non capisco questo atteggiamento ostile nei confronti del Sig. Lino Franzini (che non ho il piacere di conoscere personalmente ma che stimo senza se e senza ma…), uno che si è sempre battuto a viso aperto contro tutti e tutto (vedi sistema politico) e che forse ora ha trovato energie e motivazioni sufficienti per iniziare la sua battaglia democratica all’interno degli apparati, perché è facile e criticare sui social ma poi le vere sfide si giocano negli organi istituzionali; ergo vada avanti con determinazione Sig. Franzini e dia il suo prezioso contributo alla causa comune, cominciando proprio dalla diga di Vetto. Buon lavoro quindi
Enrico 1960
Porti pazienza ma a me sembra che sia proprio il Franzini Lino ad avere un attegiamento ostile verso tutti quelli che non la pensano come lui, tacciati di oscuri piani complottisti guidati da poteri forti, di ignavia, di pigrizia per non volere la diga a tutti i costi, panacea di ogni male che risolverebbe tutti i problemi della malata emilia rossa, compresi i fuochi di artificio buttati nel lago del Cerreto l’ultimo dell’anno.
Ogni tanto anche ai mulini a vento girano le pale…
AG
Egr. Sig. FM, spero di non averle arrecato danno od offesa visto i suoi commenti. Oggi sui paesi montani parlare di destra o di sinistra non ha senso; dobbiamo parlare del futuro di questi paesi; per queste elezioni avevo altre richieste ma ho accettato di aggregarmi alla lista civica Borgonzoi, priva di simboli di partito, una candidatura senza speranze, in quanto i voti dei montanari non sono determinanti. La Borgonzoni stessa ha compreso che lo spreco della vera ricchezza della montagna, le acque dell’Enza, considerato anche le conseguenze dei cambiamenti climatici, può essere utilizzata e non sprecata, avendo una località come la stretta di Vetto che consente di impostare uno sbarramento; non potevo certo aggregarmi a chi si è sempre opposto alla ripresa di questi lavori, nonostante che il Ministro dell’Ambiente Carlo Ripa di Meana, avesse espresso il giudizio favorevole a quest’opera; un’opera che darebbe grandi benefici a valle, ma ai paesi montani darebbe migliaia di posti di lavoro durante la costruzione e centinaia dopo, una nuova viabilità Vetto Ramiseto e Vetto Gottano, una grande rivalutazione del patrimonio immobiliare, aree di balneazione con spogliatoi e servizi e milioni di Euro ai Comuni montani dai sovracanoni elettrici. Per i paesi montani la Diga di Vetto è rimasta l’ultima ancora per avere un futuro. Contrariamente a quanto da Lei sostenuto, sappia che il Sindaco di Palanzano Antonio Grassi era di Sinistra, nel secondo mandato perse contro Carlo Montali, e nelle votazioni di maggio 2019, la candidata di Sinistra, Caterina Pezzoni, nella cui lista c’era anche mia figlia, ha perso per soli due voti. Voglio ricordare a tutti che nel 2014 mi fu chiesto di candidarmi a Ramiseto, non accettai in quanto ero fermamente contrario alla fusione dei 4 comuni, semplicemente perchè non la vedevo una fusione logica, e nell’ultima assemblea a Ramiseto dissi a tutti: volete la fusione e allora io vado a Palanzano.
Franzini Lino
Spero che finalmente in regione qualcuno potrà lavorare alacremente in favore della diga di Vetto, che tanti benefici porterebbe al nostro territorio, sia dal punto di vista ambientale che di sviluppo economico e turistico. E questa idea non è nè di destra nè di sinistra. Si deve lavorare per il bene del Paese, non arroccarsi dietro indicazioni di partito. Spero sia chiaro a tutti che i partiti tradizionali sono allo sbando, votiamo le persone. Quelle capaci di affrontare le nuove sfide, prima di tutto quelle ambientali, poi quelle sociali quali lo spopolamento in montagna, riduzione dei servizi essenziali e consegueguente abbandono del territorio. Che ci riportano quindi all’emergenza ambientale. Ed il cerchio si chiude
maru
Ieri ho commentato in risposta a FM ma come spesso accade non sono stato pubblicato, perchè dalla redazione passano solo messaggi che non si spingano troppo oltre il centro.., ma andavo a sostenere Lino Franzini, che non conosco di persona ma che ho sentito parlare qualche volta, e proprio per questo sono veramente felice che si ritrovi all’interno della squadra che andro’ a sostenere il 26 gennaio. Un applauso anche a Antonio, che ci fa riflettere sul problema ecologia. Per i sinistrati l’input è non fare per problemi di impatto ambientale o di inquinamento (forse), ma se qualcuno ha voglia di ragionarci sopra, gli spunti ci sono.. Un esempio? la bretella Sassuolo Campogalliano, sembra un mostro ecologico a detta di molti, per ora ci teniamo però colonne di autotreni a passo d’uomo, siamo sicuri che inquinino meno di un traffico scorrevole?
stefano
RISPONDE LA REDAZIONE: nonostante le ripetute tirate da una parte o dall’altra, la redazione si limita a non pubblicare i commenti eccessivamente polemici. Per quelli bastano e avanzano i social.
Andiamo avanti così, sono trent’anni che la sinistra dice no alla ripresa dei lavori di un’opera che porterebbe lavoro, sviluppo e energia pulita, benefici enormi, a valle e a monte; anche un bambino lo comprende; ma l’ubbidienza e la sudditanza al partito che dice di no alla ripresa dei lavori della diga di Vetto è più forte della logica. Sono proprio costoro che nei bar e nelle piazze si lamentano che in montagna le cose non vanno, che siamo alla fine, che non ci sarà un futuro per nessuno, ma se la colpa della mancanza di lavoro, dei dissesti, dell’abbandono dei territori è di chi ha da sempre amministrato questa Regione, allora va tutto bene, siamo un’oasi felice; anche se a rimetterci siamo noi e i nostri figli; quando basterebbe provare a cambiare, come succede in ogni stato democratico..
Daniele
Ringrazio il Sig. Enrico 1960, il Sig. Stefano e il Sig. o Sig.ra Maru; al Sig. AG chiedo di portarmi un esempio di parole ostili che ho avuto nei confronti di qualcuno; Le posso assicurare che non troverà nulla, è contro i miei principi; Le dico di più; ho sempre rispettato chiunque dicesse che non voleva la diga di Vetto per le motivazioni che riteneva, a suo avviso, giuste; per il Cerreto, non ricordo le parole, ma ho solo detto che tutti dovrebbero sapere che in Italia chi sbaglia paga, mi sembra non sia così e i vandali, che non hanno colore politico, fanno ciò che vogliono. Voglio dire al Sig. AG una cosa che non ho mai accettato e che non potrò mai accettare; i lavori della Diga di Vetto furono sospesi perchè mancava il V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), divenuto obbligatorio solo dopo l’inizio dei lavori. Il V.I.A. fu fatto redigere alle Società D’Apollonia e ISMES di Bergamo, costò a noi Italiani 1,5 Miliardi di vecchie lire, fu depositato al Ministero e approvato; e allora perchè i lavori non sono ripartiti?, quale motivazione tecnica impediva la ripresa dei lavori?, nessuna, solo quella politica; di che parte politica lo dica Lei.
Franzini Lino
Comunque non capisco lo stupore per la candidatura di Franzini.
Che volesse candidarsi a destra è palese da diverso tempo.
Piansano
E poi qualcuno dice che lo “zoccolo duro” a sinistra non esiste più, è la più grossa balla che si possa sparare. Esiste eccome perchè solo che uno dica come la pensa e non sia di sinistra diventa condannabile senza se e senza ma. Signori diventa veramente dura chiamarvi democratici.
P.S. Quel che sostiene il Signor Franzini lo pensano e lo sostengono tutti quelli che hanno ancora un briciolo di buonsenso.
Andrea
Andrea Azzolini