Novembre 2019 è stato un mese anomalo ed estremamente perturbato per tutta la penisola italiana, con costanti impulsi atlantici in direzione del Mediterraneo occidentale. Quasi ovunque si sono registrate forti anomalie positive di precipitazioni; in diverse aree del Paese, quali l'Appennino Ligure, quello Tosco-Emiliano, le Alpi Carniche e Giulie, sono, con ogni probabilità, caduti record di pioggia cumulata.
A Reggio Emilia si sono registrati 14 giorni piovosi (accumulo superiore ad 1mm) con una cumulata mensile di 202mm, contro una media di 87.5mm (periodo 1991-2015). Si tratta - in questo caso - di un’anomalia importante, ma non da record, dato che il valore di 202mm è stato superato almeno altre 15 volte dal 1942 ad oggi; una volta anche molto recentemente, con i 215mm caduti nell’eccezionale maggio di quest’anno. Il record di 299mm appartiene, invece, all’ottobre 1990.
Anche a Castelnovo Monti, con un accumulo di 280mm, Novembre 2019 è stato uno dei mesi più piovosi di sempre; da una prima stima potrebbe essere stato il 3° mese più piovoso dal 1942, alle spalle del dicembre 1959 con 329mm e dell'ottobre 1964 con 291mm.
Le piogge più intense, però, sono state registrate sull'alto Appennino, con oltre 800mm mensili e alcuni record riscritti. La stazione di Cerreto Laghi di ReggioEmiliaMeteo ha registrato 24 giorni di pioggia e ben 835.7mm di cumulata mensile; per inciso, 1mm registrato equivale a 1 litro di pioggia per metro quadro. Purtroppo non è disponibile una serie storica sufficiente lunga per confronti diretti, ma, essendo questo uno dei valori più alti registrati sul nostro Appennino, potrebbe aver superato il precedente record del novembre 2000, quando, in concomitanza delle abbondanti piogge, si verificò la grande piena del Po. Tuttavia, per un confronto significativo ci vengono in aiuto le serie storiche di Febbio, Succiso, e Ospitaletto.
Per le località di Febbio e Succiso il record rimane del novembre 2000, mentre spiccano gli 864mm di Ospitaletto che ha superato di 48mm il precedente record di 816mm.
Tanta pioggia, quindi, ma anche una discreta quantità di neve caduta soprattutto tra il 16 e il 17 novembre, fino a bassa quota. Come testimonia lo scatto del 17 novembre della nostra webcam di Felina, la neve è arrivata anche sul medio Appennino con fiocchi fino a 400-500m. Sull’alto Appennino gli accumuli sono stati abbondanti con una nevicata di circa 40cm a 1300m di quota e punte di 70cm sulle piste di Cerreto Laghi. Sul Medio Appennino, invece, gli accumuli sono stati di 13cm a Castelnovo Monti e di 1cm a San Giovanni di Querciola.
Al di là dei record nelle singole località, si tratta di un novembre che entrerà nella storia per la frequenza e l’intensità delle perturbazioni che hanno portato piogge abbondanti ed estese a gran parte d’Italia (soprattutto versante Tirrenico), con criticità registrate su molte regioni da Nord a Sud, Emilia-Romagna compresa.
Alzando ancor più lo sguardo, le condizioni che hanno portato a cosi frequenti ed estese perturbazioni sono da ricercare, come quasi sempre accade, in un vortice polare molto disturbato con valori di Arctic Oscillation (AO index) negativi durante tutto il mese di Novembre.
Condizioni di Arctic Oscillation negativa implicano un'elevata probabilità di precipitazioni superiori alla media sulla nostra provincia e, in inverno, anche una nevosità più alta. Nel caso del mese appena conclusosi, tale situazione è stata esasperata da un continuo insistere di basse pressioni sull’Europa occidentale e sul Mediterraneo occidentale, che hanno favorito la continua presenza di flussi miti e umidi da Sud-Ovest.
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