Pubblichiamo il comunicato stampa inviato dall'azienda Usl di Reggio Emilia relativo all'ampliamento dell'Ospedale Sant'Anna di Castelnovo ne' Monti:
Si è svolto martedì 22 ottobre il periodico incontro di monitoraggio sullo stato di avanzamento del programma Sant’Anna plus dedicato allo sviluppo e al potenziamento delle attività clinico-assistenziali dell’ospedale di Castelnovo Monti, approvato dalla conferenza sociale sanitaria territoriale il 20 novembre 2017. Erano presenti il sindaco Enrico Bini, una rappresentanza dei sindaci dell’Unione Montana, la presidente del comitato consultivo misto del distretto, il Direttore del presidio ospedaliero e il direttore del distretto. Nell’occasione la direzione sanitaria aziendale ha illustrato le novità sulle quattro aree interessate: emergenza-urgenza, chirurgia elettiva e specialistica, materno infantile, prevenzione e riabilitazione cardiovascolare. L’investimento previsto è di 4 milioni di euro, 2,8 dei quali destinati al pronto soccorso e all’emergenza territoriale.
Soddisfazione è stata espressa dal sottosegretario alla presidenza della regione Emilia-Romagna Giammaria Manghi, anche lui presente all’incontro “Nell'ambito di un gruppo di monitoraggio che vede rappresentanti a vario titolo della comunità territoriale e si prefigge l'obiettivo della massima trasparenza, registro con positività il progressivo compiersi del programma Sant'Anna plus. Ciò reca con sé, per altro, la caratterizzazione dell'ospedale di Castelnovo Monti all'interno della rete ospedaliera reggiana secondo il modello dell'hospitality network su cui è stato strutturato il terzo Pal – Piano Attuativo Locale - della sanità reggiana".
Due gli obiettivi per l’area emergenza-urgenza: la ristrutturazione e l’ampliamento del pronto soccorso e il potenziamento del servizio di emergenza territoriale. Riguardo al primo è stata completata la prima parte dell’iter di affidamento dei lavori di ristrutturazione della palazzina c.d. ex-Suore che dovrà ospitare entro qualche mese il Servizio Farmaceutico, passaggio preliminare allo spostamento temporaneo del pronto soccorso e allo svolgimento dell’intervento nella sede attuale. Nel nuovo pronto soccorso, oltre ad un significativo miglioramento di spazi e percorsi, sarà allestita una stanza di degenza a tre posti letto per l’osservazione breve, quattro ambulatori, un’ampia sala di attesa con spazio dedicato ai bambini e una “camera calda” di 250 metri quadrati per l’accoglienza, in ambiente protetto, dei pazienti in entrata o uscita dalle ambulanze. Sarà modificata, inoltre, la viabilità veicolare di accesso al PS, che vede circa 10.000 accessi l’anno, per favorire la sicurezza nel transito dei mezzi. Quanto al secondo obiettivo, sono stati inseriti in organico 6 infermieri, è stata attivata l’auto-infermieristica per l’emergenza sulle 24 ore tutti i giorni e completata la formazione.
L’attivazione dell’auto-infermieristica ha comportato un rilevante incremento della copertura con personale sanitario degli interventi di soccorso in codice giallo e in codice rosso.
L’obiettivo di potenziamento della chirurgia elettiva e specialistica è stato in parte già realizzato attraverso l’incremento delle sedute operatorie in termini di numero e durata sulle specialità di chirurgia maggiore già esistenti, l’avvio della chirurgia otorinolaringoiatrica e otologica, l’inserimento di professionisti infermieri. Sono oltre 2.870 gli interventi svolti nei primi 9 mesi di quest’anno (+12% rispetto allo stesso periodo 2018). Sul fronte della specialistica ambulatoriale è aumentata l’offerta nella specialità urologica e otorinolaringoiatrica. I primi 9 mesi del 2019 hanno visto un totale complessivo di oltre 66.500 prestazioni tra visite specialistiche e prestazioni diagnostiche.
Nell’area materno-infantile è stata realizzata la revisione del percorso nascita con l’attivazione di un registro dedicato alle donne in gravidanza, delle consulenze telefoniche ostetriche disponibili nelle 24 ore, del trasporto materno-assistito con un’ambulanza dedicata, dell’ampliamento dell’attività consultoriale e di funzioni innovative tra cui la visita ostetrica a domicilio nel puerperio, insieme alla programmazione di incontri tematici di sostegno rivolti alle donne/coppie. È stata creata, inoltre, la figura della “case manager ostetrica” che garantisce la presa in carico ottimale delle residenti nella zona montana che affrontano la gravidanza.
Con riguardo all’ambito pediatrico è stata ampliata l’integrazione con i pediatri di libera scelta del territorio e i professionisti del reparto di Pediatria dell’Ospedale per migliorare l’offerta assistenziale in questa fascia di età e assicurare la continuità dell’assistenza. Dalla fine dello scorso anno è operativo l’ambulatorio di gastroenterologia pediatrica ed ha preso avvio lo sviluppo di una competenza distintiva per la pediatria di C. Monti nell’assistenza ai piccoli affetti da gravi patologie croniche in condizioni di stabilità, attraverso ricoveri c.d. di sollievo.
Il progetto dedicato all’area della prevenzione e riabilitazione, inserito nell’ambito della Strategia Aree Interne, prevede l’istituzione di un Centro per la valutazione e il trattamento del rischio cardiovascolare che affianchi la degenza e le funzioni di prevenzione operando in ambito multidisciplinare (nutrizionale, psicologico, motivazionale). L’Ausl di Reggio Emilia integra la progettazione della strategia aree interne con propri investimenti, realizzando un ampliamento degli spazi ambulatoriali cardiologici per accogliere la nuova attività, i cui lavori partiranno a dicembre (con un investimento di 180.000€). Sono stati completati i passaggi preliminari per l’organizzazione e l’avvio dell’attività ed è iniziata la formazione sui professionisti.
Ci riprovo, magari sarò più fortunata… Riaprire il punto nascita non è nei piani? Non lo leggo da nessuna parte………..
Francesca D.
La campagna elettorale fa raccontare un sacco di bugie. Sia sugli investimenti sia sui tempi di esecuzione degli stessi
G 58
Circa 10 anni fa mi capitò di essere invitato al Karolinska Institute Hospital di Stoccolma per un Convegno di Chirurgia Ortopedica (ebbi tra l’altro la fortuna di poter aiutare il Primario durante un intervento di protesi d’anca). All’arrivo mi aspettavo di entrare attraverso sfarzosi ingressi di altrettanto sfarzosi edifici ed invece si entra in edifici che dall’esterno appaiono ne più ne meno che palazzi normali; poi all’interno si capisce che gli Svedesi hanno qualche marcia in più per quanto riguarda la Sanità. Poco sfarzo, pochi orpelli, ma molta sostanza. Per fare un esempio, il padiglione che ospita ai vari piani le diverse discipline chirurgiche presenta all’ultimo piano la pista di atterraggio dell’elisoccorso da cui un ascensore collega direttamente i vari reparti e le sale operatorie per le urgenze del caso. In uno Stato come la Svezia (forse uno dei pochi rimasti che si possono definire vere socialdemocrazie!) si capisce, entrando al Karolinska, che i soldi dei contribuenti vengono investiti in servizi e personale prioritario (Infermieri, Medici, Chirurghi) che poi attivano il Sistema Sanità. Nel Dubai non sono stato, ma penso che là ci sia margine economico tale da poter pensare anche ad infrastrutture sfarzose, scalinate di marmo e quant’altro.
Tornando a noi, non è di tanto tempo fa la notizia riguardante il “buco” passivo della AULS di Reggio Emilia (riporto notizie pubblicate, non me le sono inventate), e poi appare oggi la notizia che si spenderanno 4 miliardi in tre anni e tra i progetti l’ampliamento del Pronto Soccorso e la costruzione di nuova farmacia ospedaliera. Senza nulla togliere all’autorevolezza dei personaggi che decidono come spendere i denari per la Sanità pubblica (tra l’altro denari dei cittadini e non propri!) mi chiedo se non fosse stato più opportuno chiedere alla montagna ed alle istituzioni della montagna se davvero il bisogno primario per l’Ospedale fosse un nuovo Pronto Soccorso o la Farmacia, oppure invece incentivare economicamente medici e chirurghi a trasferire le proprie attività specialistiche all’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti con tutto quello che ne sarebbe derivato in termini di indotto: pazienti provenienti da altre provincie che si fanno curare a Castelnovo Monti perchè seguono lo specialista di fiducia; incremento dei medici e chirurghi stabilmente in forze al S.Anna; creazione di nuovi posti di lavoro necessari per l’aumento del numero di pazienti afferenti al S.Anna per degenza più o meno breve (vedi collegamento con reparto di degenza breve che ve lo metto per iscritto: non aprirà mai più). Concludendo faccio alcune considerazioni:
1) non siamo nel Dubai e quindi qualunque progetto di edificazione dovrebbe e essere fatto in economia, solo se necessario e tenendo bene in mente il “buco” economico attuale.
2) se vogliamo copiare dalla Svezia, i soldi per la Sanità vanno investiti per la Salute e non per opere prettamente murarie
3) chi decide dove “investire” i soldi (che non sono suoi) deve ogni tanto confrontarsi con i contribuenti che hanno speso i soldi in questione e necessitano di adeguate risposte sanitarie.
4) se poi questi soldi potessero essere spesi per aumentare la richiesta di salute e di posti di lavoro dell’Ospedale S.Anna, potrei dire… che saremmo A DAMA!).
Cordiali saluti
Dott.Cavana Roberto
Insomma abbiamo chiuso il punto nascita per soldi e adesso invece ne abbiamo in abbondanza?
Luchino