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Ventasso: il comune emette un’ordinanza per la manutenzione e la pulitura di ripe, siepi e alberi limitrofi alle strade comunali e vicinali ad uso pubblico

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Municipio di Busana

Il comune di Ventasso ha emesso in questi giorni un'ordinanza relativa alla manutenzione e pulitura di ripe, siepi e alberi limitrofi alle strade comunali e vicinali ad uso pubblico.

Essa recita:

A tutti i proprietari, possessori, affittuari, conduttori, aventi diritto e detentori a qualsiasi titolo di fondi e terreni confinanti con strade pubbliche, vicinali ad uso pubblico e pedonali entro il 18 novembre 2019 di:
- eseguire i lavori di potatura e/o manutenzione degli alberi e dei rami che si protendono oltre il confine stradale o con problemi di stabilità, necessari ad eliminare potenziali situazioni di pericolo per la pubblica incolumità;
- eseguire i lavori di manutenzione delle siepi e delle alberature, ivi comprese le piante ad alto fusto, nonché ogni tipo di vegetazione, necessari ad evitare restringimenti degli spazi adibiti alla circolazione stradale veicolare e pedonale, assicurando piena visibilità e sicurezza delle aree dedicate alla viabilità e la leggibilità della segnaletica, nel rispetto delle distanze e delle angolazioni previste nel Nuovo Codice della Strada – D.Lgs. 285/1992;
- eseguire i lavori di manutenzione sulle ripe e sulle rive dei fondi laterali alla strada, liberandole da erbe infestanti, rovi e rifiuti ed evitando lo scoscendimento del terreno o l’ingombro del fosso e del piano viabile da detriti e piante eventualmente franate, in modo da garantire il libero deflusso delle acque, nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela del paesaggio, della fauna e dell’ambiente;

inoltre avverte
• che l’allestimento, lo sgombero dei prodotti del taglio e le modalità dei tagli devono essere eseguiti ai sensi dell’art. 20 del Regolamento Forestale Regionale (Regolamento Regionale 1 agosto 2018 n. 3) evidenziando che è sempre obbligatorio l'allontanamento di qualsiasi residuo di lavorazione nelle aree laterali alla viabilità per una fascia di terreno non inferiore alla larghezza di 10 m, come dall'alveo dei corsi d'acqua, da strade, piste, mulattiere, sentieri e viali antincendio;
• che tutti i materiali di risulta provenienti dalle operazioni di cui ai punti precedenti, dovranno essere smaltiti e/o recuperati secondo quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., e non depositati su terreno di proprietà pubblica;
• che è assolutamente vietato procedere alla pulizia dei fossi attraverso l’incendio della vegetazione e l’uso di diserbanti e dissecanti;
• che è assolutamente vietato, altresì, rimuovere le ceppaie degli alberi che sostengono le sponde del corso d’acqua e/o compiere qualsiasi operazione che possa influire negativamente sulla stabilita delle stesse;
• che in caso di inottemperanza alla presente Ordinanza Sindacale, fermo restando l’applicazione delle sanzioni penali previste dalle leggi in materia, saranno applicate le sanzioni amministrative ai sensi dell’art. 7-bis del D.Lgs. 267/2000.
L’ammontare della sanzioni potrà variare da un minimo di € 25,00 a un massimo di € 500,00 e potrà essere disposta l’esecuzione d’ufficio degli interventi omessi con addebito delle relative spese al trasgressore. Trascorso il termine sopra assegnato, in caso di inadempienza accertata degli obbligati, previa diffida, l’amministrazione comunale potrà procedere direttamente all’esecuzione di ufficio, in via sostitutiva, con rimessa delle spese sostenute a carico dei proprietari frontisti inadempienti, fermo restando l’applicazione delle sanzioni amministrative e penali previste a norma di legge.
DISPONE
• che della presente ordinanza venga data comunicazione mediante affissione nei luoghi pubblici, appositamente preposti, pubblicazione all’Albo Pretorio e sul sito internet del Comune di Ventasso;
• che la Polizia Locale e gli Agenti di Forza Pubblica svolgano le funzioni di vigilanza per l’osservanza della presente ordinanza;
• di comunicare la presente ordinanza a:
- Corpo Forestale dello Stato
–Servizio Associato di Polizia Locale
dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano

avvisa anche
Avverso la presente ordinanza è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale, sede di Parma, entro 60 (sessanta) giorno dalla data di avvenuto deposito all’Albo Pretorio, o in alternativa entro 120 (centoventi) giorni, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

Per informazioni Municipio di Busana 0522 891956 - 891911

10 COMMENTS

  1. Un’ordinanza che affronta un tema comprensibile nel merito, ma un’ordinanza folle nei termini e nel modo in cui viene emessa.
    Come può un cittadino ottemperare ad una simile imposizione entro una scadenza di nemmeno un mese, entro il 18 di novembre… comunicazione per altro tramite affissione in luoghi pubblici e pubblicazione nell’albo pretorio ecc… e se uno non va al Bar?
    Si dirà che un proprietario dei terreni in oggetto dovrebbe provvedere ordinariamente a tenere a posto i propri confini, d’accordo!
    Tuttavia i cittadini del comune dovrebbero emettere loro un “ordinanza impositiva” all’amministrazione, tesa ad ottenere la manutenzione di strade, argini, piazzali, parcheggi pubblici, marciapiedi etc… a Collagna non vediamo più nessun addetto operare alla ordinaria pulizia e manutenzione del paese.
    Tra i cittadini che devono ottemperare, c’è chi ad esempio si trova nella circostanza di essere su una strada comunale trafficata, dovrebbe chiuderla e fermare il transito delle auto, come può?
    Da decenni la manutenzione delle strade interpoderali è stata abbandonata dalle Amministrazioni, un proprietario di un campo non può più accedere al proprio terreno nemmeno con un mezzo agricolo in certi casi…
    D’altronde è curioso che un’ordinanza simile venga emessa da una amministrazione che ha consegnato il proprio territorio, senza nemmeno discuterne con i propri cittadini, e soprattutto in completa assenza di conoscenza dell’oggetto, alla sperimentazione della tecnologia “5G” per altro in piena area MaB Unesco, cioè dove la protezione della Biosfera dovrebbe essere la qualità distintiva del territorio. Ma si sa, in centinaia di città e paesi d’Italia sono stati abbattuti e sterminati interi viali alberati, Viale Enzo Bagnoli a Castelnovo non è stato l’unico viale spogliato d’Italia, in tutto il Paese, dalla Sicilia a Bolzano, con diverse scuse e motivazioni da parte delle rispettive amministrazioni, pericolo, malattie degli aalberi etc… è stata eseguita la stessa strage di Alberi d’alto fusto, e tutto questo perché la tecnologia prossima ventura del 5g lo richiede… servono piccole antenne ravvicinate tra loro, sui lampioni dell’illuminazione pubblica e nessun albero troppo alto per non impedire il segnale… chiusa la parentesi, chi vuole s’informi, molti altri viali e piazze d’Italia stanno per subire la stessa sorte.
    Del nostro territorio voglio dire una cosa, solo in apparenza è fuori tema, ma invito alla riflessione:
    La nostra Montagna è stanca, è sotto stress, abbiamo insensatamente inselvatichito i dintorni dei paesi, ciò che era “Domestico” (e qui trova un senso l’ordinanza, anche se un senso parzialissimo e nemmeno informato) e stiamo follemente addomesticando ciò che era “SELVATICO”, un assalto e una presenza nei nostri luoghi più belli e delicati che non ha ragione. Non è il turismo di massa che ci farà prosperi, impoverisce soltanto tutti i nostri “sacri” luoghi, gli animali non sanno più dove andare, vediamo volpi e lupi come mendicanti ai cassonetti… e piste per mandrie di bici elettriche… Attenzione il Selvatico costretto al domestico prima o poi…
    Usciamo da questa Follia e poi ottemperiamo diligenti al decoro delle nostre proprietà, ma si facciano ordinanze sensate e praticabili da tutti e prima l’Amministrazione ottemperi al proprio dovere nel merito.

    R.B.

    • Firma - R.B.
  2. Carissimo R.B. hai centrato in pieno il punto.
    Aggiungiamo pure che molti dei proprietari che a volte, sono multi proprietari, vivono all’estero (o in altre zone dell’Italia) e, magari da tempo immemore….e…casomai i nipoti non sanno nemmeno di avere un pezzetto di terra quassù.
    Dovrebbero quindi recarsi personalmente in Comune a leggere gli avvisi in bacheca o al bar, anche su Redacon che ringrazio per aver pubblicato questo articolo, altrimenti nemmeno io l’avrei saputo!!!…poi con scadenza di nemmeno un mese?!?.
    Dove sono i servizi ai cittadini che hanno ancora il coraggio di vivere in montagna?.
    Poi lamentiamoci pure se il nostro territorio si spopola.
    Domanda: e di tutti i soldi che dovevano arrivare, ammesso che ci siano, cosa ne vogliamo fare se non a mantenere pulito il territorio?.
    Come puntualizzato da R.B. è veramente una triste coincidenza che in concomitanza con la sperimentazione 5G venga affissa proprio tale ordinanza.
    E’ doveroso sì tenere le strade pulite dalla ramaglia che può causare danni in vista del prossimo inverno, ma è altresì doveroso pulire le cunette, i fossi, tagliare l’erba, coprire le buche, mantenere aperti gli uffici postali tutti i giorni o per lo meno lottare per questo.
    Purtroppo non si vede nulla di tutto ciò.
    Sono persone anziane la maggioranza che vivono in montagna, ve ne siete accorti o no?.
    Risulta essere anche una questione onerosa, immaginiamoci un anziano di 90 anni che vive solo e deve prendersi in carico la pulizia di un terreno posto in prossimità di una strada, dove magari serve un trattore, una motosega, un decespugliatore e magari non ha i soldi per chiamare una ditta specializzata?. Ma come può gestire tale situazione?.
    E’ una vita che si paga il servizio alla Bonifica, ma allora, che cosa vogliamo fare? Paghiamo e basta?.
    Poi ci arrivano pure le multe da 25 a 500 Euro perché un ramo secco cade in strada.
    Io chiedo solo una cosa: già è difficile vivere in montagna, ma dal momento che abbiamo avuto il coraggio di resistere almeno ci aspettiamo da parte delle amministrazioni, in un modo o nell’altro, che ci vengano incontro.
    Lo si capisce benissimo che l’unificazione dei comuni ha prodotto solo dei costi in più, lo vediamo tutti i giorni, lo vediamo per le strade, nei “servizi ai cittadini”; la preoccupazione maggiore rimane sempre la stessa: fare “cassetta” nelle tasche del Comune.
    Rimane solo tanta amarezza.

    Maria R. Ghinoi

    • Firma - Maria R. Ghinoi
  3. Concordo pienamente con Maria ed R.B.
    Aggiungo… E’ facile fare i bulli con i deboli. Un Po meno con i forti.
    Invito il comune di Ventasso ad emettere un ordinanza che vieti qualsiasi lavoro di costruzione di infrastrutture per le nuove reti 5g.
    Almeno finché non ci siano indicazioni chiare e sperimentazioni a lungo termine che assicurino l’innocuita’ di tale tecnologia.

    È più importante la salute della persona umana o la visibilità dei cartelli stradali? È più importante la salute ambientale o il capitale?

    La prossima ordinanza ci imporra anche di rifare gli asfalti e di fare la spalata a nostre spese.
    Tutto al grido di “ce lo chiede l Europa”.

    S.C.

    • Firma - S.C.
  4. Aggiungo solo una cosa: vista l’obbligatorietà dell’ordinanza, non si capisce perchè non sia possibilità detrarre la spesa dalla dichiarazione dei redditi.
    E dovrebbe essere una detrazione totale.
    Se mi obblighi a tenere a posto l’area per servizio pubblico, mi andrebbe anche bene, ma la spesa sostenuta la detraggo totalmente.
    Chissà se il ministero delle finanze e dell’ambiente ci sentono?

    Cordiali saluti

    Sergio (email: [email protected])

    sergio

    • Firma - sergio
  5. Premesso che l’approccio con il cittadino dovrebbe essere un po’ più morbido e non di autoritarismo , ci tengo a precisare che queste strade di cui tutti fruiscono, anni addietro, e in alcuni casi anche recentemente, sono state donate dai proprietari. La strada Cereggio-Dervine, costruita da quasi 60 anni , non era ancora mappata fino a qualche tempo fa e mi meraviglierei se oggi lo fosse, noi contribuenti, nel presente, abbiamo la sensazione che le amministrazioni non si rendano conto che devono collaborare col cittadino, anzi, sono al loro servizio! Quindi, come in ogni settore umano, oggi le cose sono state stravolte! Caro sindaco e cari consiglieri! Noi vi eleggiamo per darci un servizio, per aiutarci ad avere una miglior qualità di vita, e qui parliamo un attimo dei 5G, che sono tanti forni a microonde che ci metterete sulla testa! Noi, non siamo cavie da sperimentazione, non vogliamo curare dei tumori ai nostri figli! Pensateci, prima di prendere delle iniziative, demenziali! Non vi abbiamo eletti per muoverci! LD

    L’ D

    • Firma - L' D
  6. Ho un terreno confinante con una strada comunale (anzi, per la precisione la strada comunale è stata costruita negli anni ’70 sul mio terreno), e quando ho voluto costruire una recinzione mi è stato imposto di mantenere una distanza di 2.5 m dalla strada (perdendo così svariati altri metri quadrati del mio terreno), perché il comune ha giurisdizione sulla fascia adiacente alla stessa. Ora mi domando, come mai quando fa comodo a loro il terreno è del comune, mentre quando ci sono da sborsare soldi allora il terreno ritorna, come per miracolo, improvvisamente mio? Questo è bullismo istituzionale, poi si domandano come mai i cittadini perdono fiducia nella politica…

    Andrea

    • Firma - Andrea
  7. Art. 29 codice della strada: Piantagioni e siepi
    1. I proprietari confinanti hanno l’obbligo di mantenere le siepi in modo da non restringere o danneggiare la strada o l’autostrada e di tagliare i rami delle piante che si protendono oltre il confine stradale e che nascondono la segnaletica o che ne compromettono comunque la leggibilità dalla distanza e dalla angolazione necessarie.
    2. Qualora per effetto di intemperie o per qualsiasi altra causa vengano a cadere sul piano stradale alberi piantati in terreni laterali o ramaglie di qualsiasi specie e dimensioni, il proprietario di essi è tenuto a rimuoverli nel più breve tempo possibile.

    Codice Civile
    Art. 892 –Distanze per gli alberi .
    Chi vuol piantare alberi presso il confine deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti e, in mancanza, dagli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, devono essere osservate le seguenti distanze dal confine:
    1) tre metri per gli alberi di alto fusto. Rispetto alle distanze, si considerano alberi di alto fusto quelli il cui fusto, semplice o diviso in rami, sorge ad altezza notevole, come sono i noci, i castagni, le querce, i pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, i platani e simili;
    2) un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto. Sono reputati tali quelli il cui fusto, sorto ad altezza non superiore a tre metri, si diffonde in rami;
    3) mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo.
    La distanza deve essere però di un metro, qualora le siepi siano di ontano, di castagno o di altre piante simili che si recidono periodicamente vicino al ceppo, e di due metri per le siepi di robinie.
    La distanza si misura dalla linea del confine alla base esterna del tronco dell’albero nel tempo della piantagione, o dalla linea stessa al luogo dove fu fatta la semina.
    Le distanze anzidette non si devono osservare se sul confine esiste un muro divisorio, proprio o comune, purché le piante siano tenute ad altezza che non ecceda la sommità del muro.
    Art. 893 – Alberi presso strade, canali e sul confine di boschi.
    Per gli alberi che nascono o si piantano nei boschi, sul confine con terreni non boschivi, o lungo le strade o le sponde dei canali, si osservano, trattandosi di boschi, canali e strade di proprietà privata, i regolamenti e, in mancanza, gli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, si osservano le distanze prescritte dall’articolo precedente.
    Art. 894 – Alberi a distanza non legale.
    Il vicino può esigere che si estirpino gli alberi e le siepi che sono piantati o nascono a distanza minore di quelle indicate dagli articoli precedenti.

    Detto questo ricordo che le strade in particolare quelle minori come le carraie, le vicinali, ecc sono percorse da mezzi anche di soccorso (Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco, Protezione Civile), di servizio (carabinieri Forestali, guardie venatorie) ma anche da chi lavora (taglio legna) e anche da qualche turista a piedi. A tutti questi trovare “strade” praticabili fà piacere e pertanto credo che sia corretto esigere quanto previsto dagli articoli del codice della strada e del codice civile da parte di un sindaco. mc.

    mc

    • Firma - mc
  8. Ecco qui sopra, come l’Amministrazione del Comune di Ventasso, tramite il Signor mc, risponde e comunica con gli abitanti. una lista di articoli del codice civile e di quello della strada. Questo è lo stile di chi in mancanza di autorevolezza usa un’autorità acquisita da una carica, non propria.
    Allora, non sono forse prima gli abitanti ad avere il diritto di esigere strade praticabili, spazi e strade pubbliche ordinariamente mantenute? Si guardino solo i marciapiedi sgretolati, i segnali stradali legati e tenuti in piedi col fil di ferro, erba seccata in piedi nei parcheggi etc. Vogliamo fare una lista di articoli e norme disattese o inapplicate dal Comune? Ognuno di noi farà il possibile sottoposto a questa ordinanza, come può, economicamente, e fisicamente, e se non riesce non lo farà.

    R.B.

    • Firma - R.B.
    • Non sono il portavoce del comune, non voglio insegnare come gestire le proprietà private, non voglio assolvere i comuni dai loro obblighi. Solo ricordare quanto richiesto dai sindaci non è fantasia ma legge e che occorre fare la propria parte per stimolare al meglio e non al peggio.

      mc

      • Firma - mc
  9. Portavoce della legge! Al di sopra di tutto, bene.
    Non è Fantasia ma legge! Occorre appunto fare la propria parte, come dialogare civilmente, ma qui si minaccia con multe e sanzioni, chi nemmeno sa che l'”autorità” ha emanato un’ordinanza! Per sentirsi importanti bisogna dare ordini.
    Si mandino piuttosto i tecnici, a casa della gente, mica tutti parlano col codice civile in mano, ci si limita al buonsenso…
    Molti riceveranno la multa, senza sapere nemmeno che gli era stato “ordinato” di tagliare gli alberi vicino alla strada. C’è Vento forte, le lamiere porta manifesti elettorali delle ultime elezioni politiche non sono ancora lì, mai rimosse, installate nel parcheggio, suonano sotto le raffiche di vento. Sono pericolose se vento e pioggia le staccano e le fanno volare.

    R.

    • Firma - R.