Riceviamo e pubblichiamo.
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Dopo un lungo viaggio con partenza da Reggio Emilia siamo giunti, la mattina del 5 ottobre, nelle meravigliosa terra di Medjugorje.
Un pellegrinaggio organizzato da Enrica Bigliardi con Gaspari Viaggi che ha coinvolto diverse persone della montagna, Ghirelli Maura, Simone Busanelli e Sassi Roberto di Casina, Manfredo Manfredi e Grazielle Marini di Felina, Rubertelli Francesco, Rubertelli Cinzia e Fioroni Ivana di Villaminozzo, Maria Teresa Daviddi di Carpineti. Come guida spirituale abbiamo avuto Don Evangelista Margini (Don Geli), parroco per oltre 18 anni nella parrocchia di Castelnovo ne' Monti.
Arrivati a Medjugorje abbiamo potuto ammirare la maestosa chiesa di san Giacomo in lontananza e da lì la prima tappa per la Santa Messa in Italiano. Un'emozione indescrivibile sapere di essere arrivati tra le braccia di Maria. E la chiesa è lì sempre, bellissima, inconfondibile ad annunciarlo. I due campanili all’ingresso sono protetti da una siepe che risalta la bellezza di una struttura semplice e la certezza di essere accolti come a casa.
Prosegue poi la spianata immensa, immersa nel verde, ai piedi delle montagne sacre e poi più in là la via Crucis e la semplice ma maestosa vista del Cristo Risorto e le sue gocce d’acqua, i colori delle fermate del rosario.
Poi i due monti che ti affiancano: il Podbrdo, con la sua croce blu e la statua della Madonna che abbiamo scalato recitando il rosario e ascoltando la catechesi di Don Evangelista e poi il Krizevac con la sua imponente Croce Bianca che richiama al silenzio, alla preghiera e al cammino verso la cima, un cammino cadenzato dalle stazioni della via Crucis e dalle meditazioni guidate da Don Geli.
Tanti i pellegrini in cammino che abbiamo incrociato con la meraviglia negli occhi e tanti sono i segni, i doni della Madonna, che spesso compaiono nel cielo o sulla terra e nel cuore di tanti.
Nei giorni di pellegrinaggio abbiamo potuto ascoltare le testimonianze toccanti dei ragazzi della Comunità Cenacolo di suor Elvira, la catechesi nel bosco di suor Emmanuel, la testimonianza e il canto di Roland e la testimonianza partecipata di Anka, tutti incontri speciali che ci hanno arricchito molto.
Prima di lasciare quella terra abbiamo partecipato all’emozionante e coinvolgente adorazione del Cristo Gesù. Abbiamo acceso le candele rosse che rappresentano un pensiero, una preghiera, una moltitudine, abbiamo camminato come tanti con i rosari stretti tra le mani o appesi al collo, in atto di affidamento alla Madonna.
Quando siamo ripartiti per l’Italia dopo 4 giorni di pellegrinaggio eravamo tutti certi di portar via nel cuore un pò di Medjugorje e di ritornare nel nostro paese con la volontà di dare testimonianza di questo viaggio di profondo rinnovamento e di fede.
(C.R.)