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Cavana, soluzione per il Sant’Anna: “Pagare i professionisti”

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Roberto Cavana

Leggo l'ennesimo articolo della signora Nadia Vassallo circa le paure e timori (eufemismi!) sulla riduzione di ulteriori servizi del Sant'Anna evidenziati in questi giorni dalla mancata riapertura della Degenza Breve. Sono i soliti articoli che informano i cittadini che qualcosa all'ospedale sta cambiando in peggio e che le Cicogne (che volano ancora, nonostante sia aperta la caccia!) portano alla ribalta (niente di più!). Ah dimenticavo, sono il dottor Cavana ex Consigliere che ora parla e si espone da libero cittadino; quindi ancora più libero di esporre il proprio pensiero, senza simboli o maglie (a proposito sto preparando la pira).
Purtroppo devo affermare: "Ve l'avevo detto". Se avete letto tutti i miei vari  interventi con argomento l'Ospedale Sant'Anna, vi renderete conto che, mio malgrado, sto azzeccando tutte le previsioni. Utilizzando l'alibi che non si trovano professionisti, non tenendo conto dei consigli di pagare i professionisti (come mai le cliniche private o convenzionate sono piene di specialisti?). Non considerando neppure i professionisti che, abitando nel territorio, potrebbero dare una mano (vedi mia lettera in cui mi proponevo per il S.Anna), si sta assistendo pian piano alla riduzione dell'Ospedale ai minimi termini. È quanto affermavo a fine luglio dopo un Consiglio comunale in cui, dopo due mesi dalle elezioni, le forze di maggioranza non avevano ancora esposto idee o progetti per la situazione dell'Ospedale.

Si era tutti fermi al "plus" partorito per il Sant'Anna dalla direzione Nicolini. Sono ancora in attesa che qualcuno mi spieghi e dimostri che questo "plus" è partito, quindi aspetto qualcuno che mi faccia rimangiare tutto quanto ho detto!
Anche l'ultimo Consiglio comunale (30 settembre, 4 mesi dopo la vittoria elettorale) non ha portato alcuna novità in merito, esaurendosi in una votazione per alienare due campi e per approvare la richiesta del signor Davoli di dare una degna sepoltura all'artista locale Benevelli. Nessuna comunicazione o parola sulla situazione ospedaliera o sugli eventuali progetti in merito.
Ora mi aspetto una valanga di commenti più o meno educati del tipo: "troppo facile parlare dopo essere scappato senza aver contribuito ad apportare idee...". Sinceramente mi interessano poco, perché solitamente sono attacchi sterili ed acefali.
Bene nonostante avessi perso le elezioni (quindi aspettavo idee dai vincitori) ed ora fuori dai giochi potrei tranquillamente solo pretendere risposte da libero cittadino, voglio collaborare con un'idea che mi pare la sola perseguibile attualmente. È evidente che il dottor Nicolini e la Ausl hanno enormi problemi gestionali su tutta la provincia (non solo negli ospedali piccoli come quello di Castelnovo ne' Monti); è altrettanto evidente che per questioni politiche (elezioni regionali in gennaio) è improponibile il modello a tre ospedali (Guastalla - Reggio Emilia - Castelnovo ne' Monti  vedi vecchio PAL 96?).
Tutti sanno che in ogni azienda in crisi, prima di fallire, si tenta di ripianare certe situazioni dismettendo certe linee oppure attuando collaborazioni con esterni affinché il settore in crisi tenti di risollevarsi grazie ad ossigeno esterno.
Quindi tre possibilità: 1) lasciar morire o ridurre ai minimi termini l'Ospedale di Castelnovo ne' Monti (con tutte le conseguenze dei cittadini utenti ed in termini di posti di lavoro); 2) cercare di istituire una società con privati esterni in modo da rivitalizzare l'Ospedale (vedi Ospedale di Sassuolo, Ospedale di Suzzara); 3) dismettere completamente l'Ospedale di Castelnovo ne' Monti a privati con la clausola di mantenere ed implementare l'attuale condizione di ospedale pubblico.
Questo è quanto durante la campagna elettorale avevo pensato per il mio paese ed il mio ospedale; questo è quanto avevo tenuto nel cassetto per vedere cosa avrebbero proposto i vincitori, e nell'attesa che mi fosse chiesto un parere in merito (entrambe motivazioni disilluse!)

Buon lavoro e cordiali saluti

dottor Roberto Cavana

13 COMMENTS

  1. Le faccio notare che anche il suo risulta il solito articolo condito con la solita supponenza di chi ha la verità in tasca (praticare il dubbio a volte non è indecisione ma intelligenza). Tralasciamo la “pira” e ogni aspetto pirotecnico perché, coerentemente con la stessa natura dei “fuochi” è più folklore che contenuto.

    MA

    • Firma - MA
  2. Caro dott Cavana ancora una volta scivola sul personale criticando più la mia persona e il mio operato che se stesso o chi ci amministra.
    Si, troppo facile dirLe che con il senno di poi sono tutti bravi a criticare e a fare progetti;
    ancora una volte Le diciamo, uso il plurale perché non parlo solo a nome mio, che sia il comitato che la lista che rappresento non appoggeranno mai una semi o totale privatizzazione del nostro ospedale, così come non abbiamo condiviso il progetto Sant’ANNA plus. La sanità è e deve restare pubblica e se i dirigenti che la amministrano non sono in grado di garantire pari servizi ai diversi territori di una provincia o di una regione devono essere sostituiti.
    Riguardo il pagamento dei professionisti non ci risulta siano dei volontari, se poi si vogliono prevedere degli incentivi ok, magari reperendo le risorse togliendole al privato convenzionato? Inoltre ci dispiace se i suoi appelli a tornare a lavorare presso il Sant’ANNA sono rimasti inevasi, non è certo nostra responsabilità.

    Le Cicogne caccia o non caccia voleranno sempre gratuitamente perché senza di loro non ci sarebbe più vita, se ne faccia una ragione

    Nadia Vassallo

    • Firma - Nadia Vassallo
  3. Sono una libera cittadina di Castelnovo ne’ Monti.
    Purtroppo spesso ho avuto e ho a che fare per salute mia e
    Dei miei familiari, con medici professionisti e ospedale
    Sant’Anna.
    E quello che dice il dottor Cavana, penso sia vero!
    E poi si è trattenuto.
    Troppi interessi, intorno a un ospedale che avrebbe
    Il bisogno di funzionare al meglio.
    Nel mio piccolo, io mi sono sempre trovata meglio per i
    miei problemi con medici professionisti e in cliniche
    (Vedi Villaverde) private, che pagandoli come meritano
    Si avvale solo di ottimi medici e ottimo personale
    Buona serata

    S. T. (Libera cittadina )

    • Firma - S. T. (Libera cittadina )
  4. Care Cicogne, capisco che così l’Ospedale non vi piace,; prendo atto della determinazione di non sostenere mai una semi o totale privatizzazione (anche se al punto 3) delle mie proposte sostenevo la clausola di mantenere le caratteristiche pubbliche dell’Ospedale….forse i documento si leggono superficialmente…ho portato anche esempio di Ospedali misti pubblico/privato, anzi fatevi un giro ed andate a vedere che aria si respira in quelle strutture, non certo aria da “talebani”!!). Prendo anche atto della non condivisione del progetto S.Anna Plus. Nel vostro commento auspicate un cambio della direzione provinciale e regionale. Beh devo farvi i complimenti perchè con queste argomentazioni “volate alto”. Cambiare l’attuale sistema dirigenziale a livello locale o regionale mi sembra quasi un’utopia, poi spero di sbagliarmi, che le prossime elezioni regionali portino un vento di cambiamento in positivo (governo giallo-rosso,ecc. vedremo!). Nella mia lettera ho esposto tre proposte (soluzioni?) per il S.Anna per quanto possano essere considerate “imbecilli” . Ora vi chiedo: ma oltre a non andarvi bene nulla, avete qualche proposta concreta da mettere sul tavolo di discussione (ammesso ce ne sia ancora uno, visto la situazione di stallo attuale) per rianimare questo Nostro Ospedale?
    Grazie Cavana

    Dott.Cavana

    • Firma - Dott.Cavana
    • Semi-privatizzazione… Capisco che le piacciono gli scherzi, pirotecnici e non, ma la sanità deve rimanere pubblica. Piuttosto, al suo accorato appello circa la la disponibilità a rientrare in forze all’ospedale di Castelnovo (“here”, come ribattezzarto da qualche Steve Jobs a km zero) ha ricevuto riscontro?

      MA

      • Firma - MA
    • Egregio dottore,
      quel che lei dice di aver tenuto nel cassetto, ovvero la privatizzazione progressiva del Sant’Anna, noi lo avevamo capito durante la sua campagna elettorale, lo abbiamo evidenziato e lei lo smentì, ricorda?
      Ma lei ha una memoria e una capacità di ascolto molto selettiva, ad esempio non ricorda quale risposta abbiamo dato al problema sanità a Castelnovo e provincia di Reggio appena il 7 settembre 2019 (https://www.facebook.com/listacastelnovonecuori/posts/687827185033411?__tn__=K-R):

      “Per quanto riguarda infine la programmazione futura anche in presenza delle note carenze di medici specialisti occorse contemporaneamente alla creazione di una unica Azienda Ospedaliera provinciale, non possiamo non notare che sino ad ora la gestione di tale carenza da parte della Direzione Ospedaliera provinciale ha penalizzato più gli Ospedali periferici che il Santa Maria Nuova. Concordiamo quindi con il Dott. Boni che questa situazione renda ancor più evidente la necessità di concentrare le risorse disponibili nei soli tre Ospedali di Reggio Emilia, Guastalla e Castelnovo né Monti e siamo certamente disponibili ad unirci agli altri gruppi consigliari, alla Giunta Comunale, all’Unione dei Comuni montani nel portare avanti questa richiesta. Allo stesso tempo pensiamo che non si debba rimanere inerti di fronte al depotenziamento del S. Anna, non potendo contare con certezza su tale decisione da parte della Regione e della AUSL.
      Ancor di più siamo convinti che occorra che la Giunta Comunale chieda ufficialmente e con forza alla Regione Emilia Romagna di inoltrare al Ministero della Salute la richiesta di revisione del parere sulla deroga relativa al Punto Nascita al Sant’ Anna, sulla base del fatto che l’organizzazione derivante dall’unificazione in una sola Azienda provinciale e la difficile situazione orogeografica rispondono ai criteri richiesti per il mantenimento in deroga dell’attività, con le ricadute positive che questo può comportare in termini di potenziamento di tutti i servizi ospedalieri e per il profondo significato di tale atto in una area con problemi di spopolamento, come del resto ben sottolinea lo stesso Piano Strategico per le Aree Interne da poco operativo.”

      Noi, al contrario di lei, dottor Cavana, non crediamo che il diritto dei cittadini ad una sanità ospedaliera di prossimità trovi soluzione trasformandola in sanità privata, perché quest’ultima ha come obiettivo il tornaconto del privato e tutto ciò che lo deprime viene tagliato. Non è certo la sanità privata quella che manca in Italia, ma quella pubblica che sta cambiando mentalità perché assume la visione dei privati o perchè si balocca nell’autoreferenza fino ad accorgersi che gli mancano ben 23 anestesisti. Mentre i privati li hanno.
      In un sistema pubblico che funziona i responsabili sarebbero già stati sostituiti.

      nadia vassallo

      • Firma - nadia vassallo
  5. Gent. MA e Simon, che tristezza e delusione vedere che per un argomento così importante come la sanità ospedaliera della montagna riuscite a fare commenti rispettivamente di 3 righe ed 1 riga senza dire nulla, ma soprattutto dimostrando di volersi mettere nella bagarre ma senza idee, così giusto per dire qualcosa o forse per dimostrare ai capi un’appartenenza ed una ferrea solidarietà per certe proposte (in verità non ne vedo all’orizzonte). Torno a ribadire (e se volete ci andiamo di persona perchè sono realtà che conosco bene) che si dovrebbero prendere in considerazione gli Ospedali di Sassuolo e di Suzzara (che non sono privati) e vi rendereste conto della qualità e della produttività dei reparti medici e chirurgici. N.B. per l’attività chirurgica hanno assoldato fior fiore di specialisti come se fosse “una campagna acquisti” perchè’ torno a dire che siamo in un’era in cui il paziente segue lo specialista di grido o di fiducia. E tu Simon scrivi una riga tirando in ballo le elezioni come che la sanità fosse di destra o di sinistra. Comunque davanti a questi sterili commenti…devo solo augurarvi buona fortuna. Io per fortuna ho amicizie sanitarie anche altrove per cui penso che in caso di necessità me la caverò!!
    Cordiali Saluti
    Dott.Cavana

    Dott.Cavana

    • Firma - Dott.Cavana
    • Io le ho solo fatto notare la sua “spocchia” da primo della classe. Non sono medico, ne politico, per cui non propongo soluzioni su cui non ho competenze consolidate. In merito alla campagna acquisti, ho invece chiesto i riscontri alla sua disponibilità. Accolgo con grande giubilo che almeno l’argomento “roghi” è stato by-passato. Quello mi pare sterile.

      MA

      • Firma - MA
    • Egregio Dott. Cavana, la ringrazio per averci dato conferma del fatto che se la caverà grazie alle sue “amicizie sanitarie”, e non grazie alla sua competenza come medico. Esattamente il “sistema Italia” tanto criticato dal Movimento 5 Stelle. A ognuno le proprie valutazioni.

      Andrea

      • Firma - Andrea
  6. Rispondo ad Andrea ed un po’ in generale perchè questi che scrfivono o non vedono o non vogliono vedere. Ho detto che me la caverò non come medico (che è scontato) ma come paziente. Mi sono messo nei panni di un paziente della montagna anche perchè sempre più frequentemente mi contatano per la risoluzione di problemi burocratici attinenti a problemi medici. Per esempio paziente di 45 anni, fa ecografia con agoaspirato tiroide per sospetto tumore presso ambulatorio AUSL, prelievo non riuscito, tempi di attesa biblici per cui inizia l’esperienza pagante. Visita endocriologica, ecografia ed agopoaspirato per un totale di circa 300 Euro. L’endocrinologo consiglio contattare chirurgo in fretta perchè la diagnosi è tumore maligno, consiglia Baggiovara (Modena). Visita chirurgica dal Primario di Chirurgia naturalmente a pagamento perchè i tempi sono lunghi…..indicazione ad intervento….si metta in lista d’attesa. Per varie amicizie e conoscenze mi viene sottoposto il caso e mi si chiede di contattare il Primario in questione (sai tra medici!!!). Io ci provo e il paziente viene operato dopo tre mesi. Caso risolto, ma fino a quando le cose andranno così o non peggio? E mi parlate di sanità che deve rimanere pubblica. Sono d’accordo a meno che non si organizzino due tipi di sanità: 1) la sanità pubblica in cui possono afferire tutti, ma bisogna accontentarsi di chi c’è (mancano tante cose; reparti chiusi per mancanza di personale, a partire dagli anestesisti. L’avete detto voi non sono mie invenzioni o giri pirotecnici come ho letto da commenti senza senso) 2) sanità privata o pubblica/privata a cui afferiscono chi può permettersi di pagare in solido o con assicurazioni. Questa del resto esiste già. Facciamo un sondaggio. A fronte dei frequentemente lunghi tempi di attesa per una visita o per un intervento qual’è la percentuale dei pazienti che paga la visita o la prestazione sanitaria (Rx TAC RMN ecc)?

    Dott.Cavana

    • Firma - Dott.Cavana
  7. “Questa è la tecnica standard per la privatizzazione: togli i fondi, ti assicuri che le cose non funzionino, fai arrabbiare la gente, e lo consegnerai al capitale privato”. Non è una novità, se volete sapere chi l’ha scritta basta googlare. Vale per tutto, non solo per gli ospedali. Funziona con la scuola pubblica, con l’università e la ricerca, con la Casa di riposo ‘Don Cavalletti’, eccetera. Ce l’ha insegnato (e applicato) il senatore Monti: ci vuole austerità. Se le cose, poi, vanno peggio, è perché non si è fatta abbastanza austerità. Ci vuole più austerità. Peccato che il privato funzioni bene solo per chi ha gli euri… È naturale cercare di capire ‘di chi è la colpa’ quando hai dei problemi che ti colpiscono nelle cose essenziali, come la salute. Che i dirigenti diventino gialli anziché rossi non cambierà nulla. I dirigenti, oggi, possono solo decidere dove tagliare, non se tagliare. Devono tagliare comunque, tagliare la spesa pubblica. Ci vuole più austerità! Fare avanzo primario, per pagare puntualmente gli interessi sul debito. Essere credibili! E pareggio di bilancio, mi raccomando. Debito è peccato – lo dice anche il padrenostro. Ovviamente, in queste condizioni, taglieranno dove perdono meno voti, cioè dove ci sono meno abitanti, cioè qui in montagna. Altro che Guastalla Reggio Castelnuovo! Semi-pubblico, semi-privato, privato-ma-non-troppo, pubblico-ma-anche-no… Niente di tutto questo servirà a cambiare le cose, perché abbiamo innestato il pilota automatico. La finanza decide, i tecnici eseguono, i politici vanno in televisione. Citofonare Bruxelles.

    G.P.U.B

    • Firma - G.P.U.B