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Amicizia è… un compleanno di paese per Zelinda

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Può capitare di aver girato mezzo mondo senza avere mai messo piede in una parte del proprio paese. E di rammaricarsene a voce alta con le amiche che ancora hanno il gusto dello stare insieme. La conseguenza allora può essere una festa di compleanno a sorpresa con un viaggio organizzato… a Rivolvecchio! Perché a compiere gli anni, e una cifra proprio pari che non diciamo, è stata il 25 agosto la maestra Zelinda Manfredi di Felina e le amiche ne hanno fatto una festa di paese che colmasse anche la grave lacuna.

Predisposta una adeguata quanto artigianale cartellonistica che spiegasse in modo adeguato le diverse emergenze architettoniche e ambientali di Rivolvecchio, un corteo di macchine con tanto di bandiere italiana ed europea ha raggiunto all'inizio della borgata il tronco di una grande acacia dove una guida illustrava, a una ignara Zelinda e a una comitiva che sapeva, come il grande albero davanti a loro fosse una “maruga” le cui foglie un tempo venivano date ai conigli per fare il pelo lucido.

Della fontana invece dove abbeveravano le mucche non restava più nessuna traccia, solo un cartello alla memoria segnalava “Qui giace la Pisarotta”. Ma non c’era tempo di compiangerne la sorte, perché un cittadino, la cui fascia non lasciava dubbi che avesse ruolo di sindaco, accoglieva la comitiva all’ingresso del paese e consegnava a Zelinda la cittadinanza onoraria e la chiave della “città di Rivolvecchio”, chiave che, come si conviene, era lunga 86 cm, battuta a mano da un fabbro provetto, Stefano Capanni di Castelnovo.

Di seguito la rivisitazione di una serie di eventi legati al 25 agosto, il dì natale di Zelinda: gli asini nati proprio in tale data; il libretto del latte con tutte le segnate e le tappe del giro del casaro; la lettura della satira “ad Marchet” dedicata all’arrivo della luce elettrica in paese letta ai piedi della “maruga”; la visita a un fienile dove era stata composta invece la leggenda di Rivolvecchio che spiega l’origine del nome:

“Ci fu un tempo in cui, alcune volte al mese, si organizzavano feste e la gente dei dintorni veniva a ballare e a stare in compagnia.
Un vecchio, di circa 70 anni, non sapendo ballare, ascoltava solo la musica. Una sera, un sasso si staccò dal fienile e gli cadde in testa. Sembrava morto!!! Tutte le persone accorsero e fu voltato e rivoltato tanto che si riprese e dalla gioia… imparò a ballare e non smise più. Da quel momento il luogo venne detto 'il fienile dal sasso magico' e sempre da quel momento a chi non sapeva ballare veniva data una sassata.

Non sappiamo se abbiano imparato tutti a ballare ma da quel giorno il paese divenne Rivolvecchio: rivol(tando il)vecchio".

In omaggio alla ben nota fede di Zelinda, la comitiva riprende la strada con destinazione chiesa di Villaberza dove tutti assistono alla S. Messa domenicale. Alla fine l’Andate in pace la messa è finita del diacono Dino ha una coda che svela il mistero: l’invito a fermarsi sul sagrato per festeggiare con un rinfresco collettivo il …esimo compleanno di Zelinda.
Poi…via con le amiche e i parenti al ristorante dove continuano gli scherzi e i canti e soprattutto quell’amicizia di gruppo che fa forte una comunità.

A questo punto “E il regalo?” chiederete.

State pensando la marca di un profumo? Il titolo di un libro? No vero?

Infatti il dono delle amiche a Zelinda… è una testa di cinghiale imbalsamata!

Ma qui comincerebbe un’altra storia che potrete chiedere direttamente alle protagoniste in occasione di uno dei prossimi scherzi che, ne siamo certi, non mancheranno.

 

 

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