Abbiamo pubblicato nei giorni scorsi un articolato intervento di Nadia Vassallo, consigliere comunale di Castelnovo ne' Monti, sul tema "ospedale S. Anna".
Riceviamo, e pubblichiamo, dal dottor Carlo Boni, consigliere delegato dal Sindaco al tema sanità, una serie di considerazioni in risposta.
Leggo l’ intervento di Nadia Vassallo sull’ospedale S. Anna e credo opportuno esprimere alcune considerazioni .
Premetto che condivido l’ impostazione e gli obiettivi dell'intervento della collega consigliere.
Nello specifico preciso:
1) NO Punto Nascita e dunque NO alla presenza H24 di ginecologia e ostetricia e perciò NO interventi.
2)ORTOPEDIA: mancano 12 ortopedici in organico provinciale ( un reparto intero e anche piuttosto grosso).
3)PRONTO SOCCORSO: nel nuovo pronto soccorso non saranno più chiamati gli internisti per le Osservazioni Brevi Intensive (OBI) perchè questi pazienti rimarranno in stanze dedicate all'interno del pronto soccorso. Inoltre è previsto un aumento dell'organico strutturale medico e infermieristico.
4) TRASFERIMENTI DI PAZIENTI: sono decisi dai medici presenti in pronto soccorso ( in accordo con i colleghi specialisti consultati). Cardiologo, internista, pediatra e chirurgo sono gli specialisti di base che comprendono la stragrande maggioranza degli accessi e dunque non è agli operatori in pronto soccorso che si può imputare un eventuale "eccesso" di trasferimenti.
5) TEMPI DI ATTESA: i dati sono quelli comunicati in consiglio comunale. Se devo esprimere un' impressione personale relativa al mio lavoro quotidiano è che, se da noi non va bene, allora a Reggio siamo al terzo mondo!
Vorrei sottolineare che ad oggi il nostro ospedale mantiene prestazioni elevate per quantità e qualità all’interno di una accoglienza alberghiera di ottimo livello.
Le specialistiche sono in numero maggiore che negli altri ospedali periferici della provincia e la qualità è garantita dalla turnazione del personale.
La politica però dovrà fare la sua parte, razionalizzando le risorse di personale ed economic
Ridurre il numero degli ospedali in provincia mantenendo quelli indispensabili al territorio ,come è evidentemente il nostro per ragioni evidenti, vuol dire guardare con attenzione alla sanità pubblica preservando l’universalità del sistema,
La riapertura del punto nascita non vuol dire solamente rimediare al disagio delle donne della montagna, ma soprattutto mantenere alto il livello complessivo dell’ospedale e impedire la riduzione dei servizi offerti.
Un ospedale dove si può nascere è un ospedale con i massimi livelli di sicurezza e di qualità delle prestazioni, è un ospedale completo ed efficiente dove non è possibile mai abbassare la guardia o ridimensionarne i servizi.
Ridurre gli ospedali in provincia a quattro mi pare debba essere un obiettivo condiviso con tutta la provincia e una soluzione responsabile nell’ottica di una sanità efficace e di una scelta razionale che guarda al futuro nell’interesse di tutti.
Carlo Boni
Giudichiamo positiva la posizione del dott. Boni che intende impegnare il proprio gruppo consigliare per la riapertura del pn e per difendere l’ospedale attraverso scelte di razionalizzazione territoriale che la politica deve compiere. Non condividiamo il giudizio sull’efficienza attuale del servizio ospedaliero offerto dall’Ausl ma apprezziamo la possibilità di intraprendere un percorso il più possibile condiviso.
Nadia Vassallo, capogruppo consigliare Castelnovo ne’ Cuori
… Non capisco… Ma riguardo il ripristino del ginecologo h 24 avete avuto risposte dall’ASL? Perché ormai è passato un anno e non si sa ancora niente… Vi sembra normale? Il ginecologo h24 non serve solo alle donne gravide, dovrebbe essere un servizio per le donne di tutte le età, o no??
Dinamo
La diagnosi l’abbiamo già sentita nell’ultimo consiglio comunale di Luglio, ovvero conosciamo fin troppo bene le diverse patologie della nostra struttura sanitaria (in particolare ospedaliera). N.B : per nostra struttura intendo quella della montagna e mi dà poco sollievo sapere che in pianura sono messi peggio. Sarebbe come dire di non preoccuparsi di un infarto in atto, tanto c’è qualcun altro che è affetto da leucemia. Torno a ribadire che la campagna elettorale è stata incentrata per la maggior parte sulla sanità (Servizi ospedalieri) e che la giunta attualmente in carica ha ricevuto il consenso del 60% dei cittadini, per cui ci si aspetta (chi vi ha votato si aspetta!!) anche qualche strategia terapeutica, non solo l’inventario delle criticità. Ho anche già detto che “Anche nel poker chi bleffa con le carte deve prima o poi farle vedere” e quindi se avete fatto la campagna elettorale con le carte della sanità, forse è giunto il momento di giocarle. Per finire solo una piccola precisazione: leggo NO punto nascite e quindi NO reperibilità ginecologica ed ostetrica. Sicuramente il punto nascite è collegato con l’attività di ostetricia; non è così la reperibilità ginecologica h24 poiché le meno-metrorragie (per citare la prima patologia che mi viene in mente) non sono un capitolo dell’ostetricia ma della ginecologia, appannaggio delle donne quasi sempre in età non fertile.
Spero (e con me penso anche la cittadinanza tutta) vivamente che nel prossimo Consiglio di martedì 17/9/19 venga proposta qualche carta terapeutica (anche poco… perché “piutost che gninta l’è mei piutost) per il nostro Ospedale.
Cordiali Saluti
Dott.Cavana
Dinamo:
I ginecologi non ne vogliono sapere di presidiare un ospedale dove non c’è più il p.n.
Le urgenze in ginecologia sono pochissime e tutte trasferibili.
Pertanto senza il p.n.sarà molto difficile riavere l’H24 di ginecologia.
Carlo Boni