Home Apenninus Parma 2020: la Capitale della cultura guarda verso l’alto

Parma 2020: la Capitale della cultura guarda verso l’alto

17
0

Sulla strada Parma a Langhirano, se alzi lo sguardo incroci il Monte Caio e, con la neve, scorgi il disegno inconfondibile delle sue piste da sci. Questo rilievo montuoso è, in realtà, davvero contiguo alla città di Parma. E la città di Parma, nel Caio, trova il suo primo riferimento e approdo appenninico. In occasione del grande appuntamento della cultura "Parma Capitale Italiana della Cultura 2020" si deve dare atto che la città ducale ha saputo tenere a cuore il suo territorio, in qualche caso con entusiasmo.

"Parma Capitale Italiana della Cultura 2020", ha stimolato il ripensamento del sistema culturale, delle collaborazioni e soprattutto delle modalità di valorizzazione delle innumerevoli eccellenze architettoniche, paesaggistiche, artistiche, enogastronomiche presenti in tutta la provincia e nelle province di Piacenza e Reggio Emilia, anch'esse coinvolte in Parma 2020.

L'opportunità di dare voce e visibilità al proprio territorio è stata colta con molto favore anche dai Comuni dell'Unione Montana Appennino Parma Est (Langhirano, Lesignano de' Bagni, Monchio delle Corti, Palanzano, Tizzano Val Parma, Corniglio e Neviano degli Arduini) che hanno deciso di realizzare un progetto culturale unitario, da presentare alla Città di Parma affinché possa venire inserito nella promozione e nella programmazione del grande evento del 2020.

Il progetto avviato nell'estate 2018 e presentato alla Città di Parma lo scorso aprile con il titolo "Val Parma e dintorni 2020 – I Sapori della Cultura", oltre ai Comuni dell'Unione, vede la partecipazione del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, i Parchi del Ducato, gli Istituti scolastici, il Cai Sezione di Parma, i Musei del Cibo, le Associazioni del territorio e alcuni soggetti privati operanti nella cultura e nel turismo tra cui il Museo d'Impresa del Prosciuttificio Conti di Castrignano e la Fattoria didattica Cotti di Pilastro.

Un percorso partecipato che nel suo insieme ha fatto emergere la forza del territorio e i suoi tratti salienti, che trovano origine nella cultura d'Appennino, racchiusi in un grande progetto inteso come strumento di presentazione e promozione della proposta culturale e valoriale delle vallate dell'Appennino parmense sud-est. Un territorio che desidera farsi conoscere da turisti e visitatori, ma che si pone anche l'obiettivo di aumentare la consapevolezza dei propri abitanti rispetto al valore culturale e paesaggistico in cui vivono.

Tutto il territorio dell'Unione Montana fa parte della Riserva Mab Unesco dell'Appennino Tosco-Emiliano, elemento che rappresenta uno dei punti in comune con la Città di Parma riconosciuta, sempre dall'Unesco, Città Creativa della Gastronomia; partendo dal Castello di Torrechiara, "porta" nord della riserva, per giungere ad esempio al Lago Santo oppure alla casa natale di Attilio Bertolucci a Casarola, il territorio è costellato da beni culturali, paesaggistici, gastronomici di grande rilievo. Si pensi a Badia Cavana, alla Badia Benedettina di S. Maria della Neve di Torrechiara, ai percorsi escursionistici e alle vie storiche, ai prodotti della terra e dell'alimentare, in primis il Prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano, e a molto altro. Uno straordinario insieme di valori che dalla Val Parma, e più in generale dall'Appennino, giunge alla Città di Parma, proprio come il torrente che nasce nell'una e attraversa l'altra.

(Federica di Martino)

Facebook Biosfera Appennino

MaB Appennino tosco-emiliano

Leggi Apenninus