Riceviamo e pubblichiamo.
Le notizie che provengono dalla Val d’Enza sono difficili da affrontare per il raccapriccio che provocano.
A detta degli inquirenti siamo di fronte ad un sistema d’affari fondato su una fabbrica che genera mostri, i genitori naturali, per strappar loro i figli ed introdurli in un sistema di affidi, cure e assistenza foraggiato con i soldi pubblici, mantenuto impermeabile ed in monopolio con atti amministrativi illeciti.
Un giro di centinaia di migliaia di euro fatti sulla pelle dei bambini e dei legittimi genitori.
Sotto accusa i professionisti della tutela dei minori, dei più deboli.
Se ciò sarà confermato dalla giustizia in corso ci troveremo di fronte ad un sistema perfetto che utilizza i servizi alla persona per farne il new businness della società italiana.
Lo diciamo con forza: bambini, vecchi, malati, e tutti i portatori di fragilità debbono essere al centro dell’intervento pubblico e tutelati dalle speculazioni.
Per questo motivo abbiamo criticato già durante la campagna elettorale che alcuni servizi sociali alla persona siano appaltati dal Comune di Castelnovo a società esterna multifunzionale.
Sarà questo l’oggetto di una nostra interpellanza al Sindaco volta a capire quali controlli sono esercitati, quali politiche si intende intraprendere e per conoscere cosa è successo nel recente caso che chiama in causa i servizi sociali e che ha visto il Sindaco denunciare un genitore di Castelnovo.
(Nadia Vassallo capogruppo consigliare Castelnovo ne’ Cuori e portavoce del comitato Salviamo le Cicogne)
Da anni il Comitato dei Cittadini per i Diritti dell’Uomo denuncia questi abusi (che non si limitano a quanto accade in Val D’Enza) e chiede una riforma profonda dei servizi sociali, in particolare l’esclusione di cosiddetti “esperti” (psichiatri e psicologi) e delle loro perizie ascientifiche e farlocche, che inficiano l’operato delle autorità (Tribunale dei Minori, ecc.)
Vico Terzi