L'Appennino emiliano è bello, bello da scoprire e da viverci.
Le stagioni disegnano scenari suggestivi, le attività umane tratteggiano una filigrana nel territorio. E la gente emiliana d'Appennino, da secoli, si riconosce in una comunità del cibo che viene da questa terra e che onora il Parmigiano Reggiano come il suo prodotto più significativo.
Il Parmigiano Reggiano è una Dop di straordinaria notorietà e valore commerciale e il suo è un paesaggio disegnato nel tempo dall'uomo, modificato secondo le necessità della meccanizzazione agraria. Questo paesaggio è contraddistinto dalla articolata combinazione fra le connotazioni naturali, i processi agricoli, le dinamiche socio-economiche, gli insediamenti umani e gli effetti delle scelte politico-amministrative.
La media montagna d'Emilia è inoltre percepita come un paesaggio negli affetti e nella coscienza delle persone. Oggi cominciamo a parlare di un paesaggio del Parmigiano reggiano.
La Scuola sul paesaggio del Parmigiano Reggiano ha preso avvio nel 2018 per iniziativa dei Comuni di Casina, Neviano Arduini, Carpineti, del Parco Nazionale Appennino tosco-emiliano, la Biblioteca Archivio Emilio Sereni (Istituto Alcide Cervi) e Unione dei Comuni Appennino Reggiano e, successivamente e significativamente, il Consorzio Parmigiano Reggiano, i Parchi regionali delle montagne del modenese e del parmense, l'Archivio piacentini (la lista è destinata ad allungarsi) rivolgendosi ad amministratori pubblici, centri di ricerca, università, operatori territoriali, imprenditori, studiosi, professionisti (architetti, agronomi, geometri, ingegneri che ricevono crediti formativi), associazioni culturali, docenti e studenti di ogni ordine e grado. E' in cantiere l'elaborazione e la pubblicazione di un vero e proprio Manifesto del Paesaggio del Parmigiano Reggiano di Montagna che, inevitabilmente, già nel nome mette a titolo un valore sin qui trascurato e destinato a crescere.
L'obiettivo è quello di far incontrare interlocutori diversi e riflettere insieme sull'efficacia sociale e politica della ricerca sul paesaggio, sui modi della conoscenza, tutela e valorizzazione del Paesaggio del Parmigiano Reggiano.
Recentemente, a Sarzano di Casina, la ricerca interpretativa commissionata dal Comune di Casina a Sonia Maria Luce Possentini ha esplorato il presente in cerca di una risposta originale, com'è proprio degli artisti.
L'Appennino tosco-emiliano è stato riconosciuto dall'Unesco "Riserva della Biosfera". Significa che è un territorio in cui le attività umane, la storia e l'ambiente naturale convivono in buon equilibrio: l'area del Parmigiano Reggiano è parte di questa realtà. L'idea "MaB" sollecita chiunque a prendere in considerazione le conseguenze delle azioni di oggi sul mondo di domani e punta quindi ad aumentare la capacità delle persone di gestire in modo efficiente le risorse naturali per il benessere dell'ambiente e della biosfera, popolazione umana compresa.
Affinché il paesaggio del Parmigiano Reggiano sia bene riconosciuto e abbia valore sociale è indispensabile che chi vi abita e lavora ne sia consapevole.
Oggi non bastano gli affetti individuali, né la devozione al tempo storico e neppure l'assiduo ripetersi di abitudini collettive. Occorre che i saperi e le esperienze si incontrino, dialoghino e sviluppino una fusione vitale e coerente, scientificamente informata, capace di riflettersi in scelte e comportamenti ecologicamente ed economicamente compatibili con gli equilibri delicati dei suoli, delle specie viventi e delle forme antropiche. E tutto questo può fiorire soltanto sul terreno di una nuova sensibilità diffusa.
Da questo intreccio di natura e umanità dipendono presente e futuro del paesaggio del Parmigiano Reggiano. L'educazione estetica forma l'uomo radicalmente, agli artisti tocca questo compito importante. Benvenuti a Sarzano, scuola di paesaggio e benessere sostenibile. E se pensate che MaB in Appennino sia cosa che vi riguardi, prendete contatto con il capofila Comune di Casina.
Roberto Carriero (Comune di Casina)