E’ incappato in un posto di blocco stradale effettuato a Villa Minozzo dai carabinieri della locale stazione, che l‘hanno scoperto condurre il ciclomotore dopo che aveva applicato il contrassegno di identificazione (traghettino) risultato di provenienza furtiva. Per questo motivo i militari hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, con l‘accusa di ricettazione, un cittadino marocchino 34enne, operaio, residente a Villa Minozzo.
L’origine dei fatti nel contesto di un posto di controllo eseguito dai carabinieri che, in località Minozzo, intimavano l’alt al sunnominato cittadino marocchino, che viaggiava a bordo di un ciclomotore Malagutti Phanton. Durante i controlli si accertava che il ciclomotore non aveva l’assicurazione e che l’interessato conduceva il mezzo senza alcun titolo abilitativo giacché la patente di guida gli era stata sospesa da circa un anno per guida in stato d’ebbrezza.
Dalla strada alla caserma il passo è stato breve. Qui i carabinieri verificavano inoltre che il contrassegno identificativo (targhetta) risultava intestata ad una persona defunta, asseritamente amico del conducente. Nel sospetto che l’informazione fornita non corrispondesse al vero, i militari contattavano i congiunti del defunto, che, su richiesta, verificavano in effetti che la targhetta era stata asportata da un ciclomotore di proprietà del defunto che era stato lasciato dentro un garage di Castelnovo ne' Monti. Veniva formalizzata allora la denuncia in stato di libertà in ordine al reato di ricettazione.