Si aggiudica la finalissima del contest Upvivium 2019 il ristorante Elba Magna della Riserva della Biosfera Isole di Toscana con la ricetta "Tra sacro e profano", mentre il premio della Stampa è stato vinto dal Podere Conti di Filattiera nella Riserva della Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano. La gara si è svolta ad Alma, la prestigiosa Scuola Internazionale di Cucina Italiana sita presso la splendida Reggia ducale di Colorno (Parma), nel cuore della Food Valley.
Il secondo premio è stato assegnato a Cascina di Fiore (Biosfera della Sila), mentre il ristorante Don Pedro di Comano Terme (Biosfera Alpi Ledrensi Judicaria) si è classificato al terzo posto.
Il premio per il miglior produttore è stato assegnato all'Azienda Sapori Silani di Alessio per l'anice nero selvatico della Sila - San Giovanni In Fiore (Cs). Mentre la giuria della Stampa ha assegnato una menzione speciale all'Azienda Agricola Cavallana per il loro Pecorino giudicato come il miglior prodotto a chilometri zero.
I ristoranti che si sono sfidati durante la finale di Upvivium 2019 sono stati cinque, come le Aree MaB (Man and the Biosphere) Unesco che hanno partecipato a questa edizione del contest gastronomico:
per la Riserva della Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano il Podere Conti di Filattiera con la ricetta "Appennino in bianco e oro nero";
per la Biosfera 'Delta Po' l’Ittiturismo in Marinetta con la ricetta "Il risveglio della Laguna";
per la Biosfera 'Alpi Ledrensi e Judicaria' la Pizzeria Ristorante Don Pedro con la ricetta "L'abbraccio caldo della mamma";
per la Biosfera 'Isole di Toscana' Elba Magna con la ricetta "Tra sacro e profano";
per la Biosfera 'Sila' il ristorante Agriturismo Cascina di Fiore con la ricetta "Sotto la neve il pane: pane, zucchero e olio 2.0".
Giuseppe Vignali, direttore del Parco Nazionale Appennino tosco-emiliano - da cui è partita l'idea del concorso enogastronomico Menu a Km Zero, poi evoluto in Upvivium - evidenzia che: "Il valore fondamentale è che le MaB Unesco italiane possono rappresentare per le altre 700 Riserve della Biosfera del mondo un buon modello di sostenibilità. La nostra tradizione gastronomica che si protrae da secoli ha fatto sì che si sviluppasse una tradizione culinaria capace di usare bene i prodotti, privilegiare il riuso ed evitare gli sprechi. L’ingrediente essenziale, il pane, che ha caratterizzato l’edizione di quest’anno di Upvivium, è proprio un emblema di questo modello. Le migliori ricette italiane che implicano l’utilizzo del pane sono tutte improntate al riutilizzo e alla condivisione.”
Il tema del pane è stato ripreso da Maria Adelia Zana, presente in rappresentanza di Coldiretti Parma partner dell’iniziativa fin dalla sua nascita. “Il pane – ha affermato Maria Adelia Zana – nonostante in questi ultimi anni se ne sia drasticamente ridotto il consumo, resta comunque un prodotto rappresentativo dell’identità territoriale e del sodalizio tra produttore agricolo e ristoratore. Tutto questo in un momento dove la riscoperta dei grani antichi e della biodiversità rappresenta un valore riconosciuto tanto dal produttore agricolo quanto dal consumatore. Dimostrazione ne è il premio assegnato all’anice nero selvatico della Sila, uno dei prodotti in corso di valutazione per il nuovo studio che Campagna Amica sta predisponendo per i Sigilli della Biodiversità, che contraddistinguono le produzioni in via di estinzione, ma custodite dall’operato degli agricoltori”.
La condivisione torna anche come l’elemento più significativo di questo contest, indicato dagli chef delle Riserve della Biosfera e dai loro staff che nella grande cucina di Alma hanno avuto la possibilità di conoscersi e scambiarsi idee, prodotti ed esperienze.
Le giurie che hanno selezionato i vincitori in questa finale sono state due. Una strettamente tecnica composta da docenti ed esperti enogastronomici (Andrea Grignaffini, rappresentante e membro del Comitato Scientifico Alma, Bruno Cossio e Francesco De Rosa, docenti Alma, Mario Giannarelli docente I.I.S. di Bagnone, Gino Guglielmi Docente Istituto Portoferraio e Graziaella Cammalleri, I.I.S. Mancini Tommasi di Cosenza). L’altra era composta da rappresentanti delle cinque Aree MaB e da giornalisti enogastronomici indicati dalle stesse: Chiara Morando, Manuela Ferrari, Giuseppe Casagrande per la Biosfera delle Alpi Ledrensi e Judicaria; Giuseppe Vignali e Giordano Roverato per la Biosfera dell’Appennino Tosco Emiliano; Giampiero Sammuri e Valter Giuliani per la Biosfera dell’Isole di Toscana; Maria Pia Pagliarusco e Mauro Cavina per la Biosfera del Delta del Po; Vincenzo Filippelli e Gianfranco Manfredi per la Biosfera della Sila.
Il successivo appuntamento connesso con la cultura del cibo delle Biosfera Italiane sarà a Parigi il prossimo 19 giugno in occasione della 31ª sessione del Consiglio di Coordinamento Internazionale "Man and the Biosphere Program" (MaB-Icc) che si terrà a Parigi, presso la sede dell'Unesco.