Si svolge sabato 1 giugno la commemorazione della battaglia dello Sparavalle, come ogni anno l'iniziativa è organizzata dalle associazioni partigiane Anpi e Alpi, dal comune di Castelnovo nè Monti e Ventasso, oltre all'Unione Montana dei Comuni dell'Appennino reggiano.
Si parte alle ore 10.00 con le forze della Resistenza reggiana e le istituzioni che nella ricorrenza della battaglia, ricorderanno l'avvenimento e renderanno un omaggio floreale ai cippi dei caduti.
Il programma prevede poi nel proseguo della mattinata alle ore 10.30 l'introduzione di Antonio Manari sindaco del Comune di Ventasso.
Per la commemorazione ufficiale interverrano Giovanni Rossini vice presidente Anpi Provinciale, a seguire le conclusioni dell'amministrazione di Castelnovo ne' Monti.
Ricordiamo le dinamiche della battaglia. Tratto da "Storia della Resistenza reggiana" di Guerrino Franzini:
"All'alba del 10 giungo le forze fascite, a cui si erano aggiunte quelle della gendarmeria tedesca locale, mossero lentamente da Castelnovo Monti alla volta dello Sparavalle.
Tali movimenti vistosi vennero naturalmente notati dai partigiani attestati sul passo. Essi erano decisi ad attendere a piè fermo nelle loro postazioni gli attaccanti ed a battersi nonostante la evidente inferiorità, rimasta pressoché invariata anche dopo l'afflusso di rinforzi inviati da Cervarezza. All'inizio del primo contatto i mitraglieri partigiani immobilizzarono il carro armato e investirono con tiro efficace la compagnia di motociclisti. Il nemico fu pertanto costretto ad interrompere la marcia. Era evidente tuttavia che poche decine di uomini non potevano resistere a lungo contro un reggimento. I fascisti smistarono una puntata sulla sinistra delle postazioni partigiane con l'intento di aggirarle ed attaccarono nuovamente da due lati. I partigiani, a questo punto, per non lasciarsi insaccare ed annientare, ripiegarono, sfuggendo appena in tempo alla manovra, e si spostarono sul monte Campestrino dopo uno sganciamento pericoloso svoltosi sotto il fuoco nemico.
Non poterono sfuggire i due cugini Ennio e Marino Gilioli, giovani appena arruolatisi nelle formazioni partigiane: catturati dopo tenace resistenza e percossi, benché uno di essi fosse ferito, vennero poco dopo fucilati sul posto dai fascisti. Cadde altresì il partigiano Giulio Canedoli "Nebe2" e venne ferito e catturato Carlo Tedeschi "Pace" il quale però riuscirà fortunosamente a salvarsi. Molto superiori furono le perdite dei nemici".
Si ringrazia per la collaborazione relativa alla parte storica Istoreco di Reggio Emilia.