Riceviamo e pubblichiamo.
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“Chiediamo maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali, con particolare riferimento al Comune di Ventasso”: così Laura Ricò, presidente della cooperativa sociale Il Nuovo Pungitopo, che gestisce l’omonima casa di riposo, pone l’accento sulle esigenze della struttura, attiva dal 2012, riservata a persone autosufficienti o con lieve grado di non autosufficienza, che non necessitano di specifiche prestazioni ospedaliere.
“Offriamo la precedenza agli anziani residenti sul territorio comunale - spiega Ricò, che è anche coordinatrice del servizio - ma i nostri ospiti arrivano esclusivamente da altri comuni della montagna e della provincia, e non solo. A fronte della capacità d’accoglienza di diciassette persone, non riusciamo però quasi mai a completare la nostra potenzialità ricettiva. Attualmente sono tredici gli assistiti, provenienti dai comuni di Villa Minozzo, Carpineti e Carpi”.
Continua Laura Ricò, 48 anni, originaria di Palanzano, in provincia di Parma: “È chiaro che in queste condizioni diventa tutto più difficile per noi, perché le spese di gestione e del personale sono importanti. Tra l’altro, a fronte di una quota giornaliera medio-bassa, offriamo un servizio di prima qualità, in un ambiente familiare, in cui, oltre all’ospitalità e all’assistenza, vi sono occasioni di vita comunitaria e disponibilità di sostegni nelle attività quotidiane. Non mancano poi attività pratiche, ricreative e culturali, per il mantenimento e la riattivazione del benessere fisico e mentale di ciascuno”.
Il rischio immediato “è quello di essere costretti a ridurre il personale, che ora consiste in una decina di addetti - sottolinea la presidente - quasi tutte donne e residenti nel territorio di Ventasso, infermiere ed operatrici socio assistenziali. Pure sotto il profilo occupazionale svolgiamo un ruolo significativo in una zona di alta montagna in cui il lavoro è uno dei problemi principali per le giovani famiglie che intendono restare. Poi, un’eventuale chiusura futura, che cercheremo tuttavia di scongiurare con tutte le nostre forze, coinvolgerebbe pesantemente l’intera comunità. Non pensiamo solo ai dipendenti, fra cui due unità che rientrano nel progetto d’inclusione lavorativa riservato a persone con problemi di disabilità, ma anche all’indotto, come gli esercizi commerciali del luogo che, ad esempio, ci forniscono quotidianamente il servizio di ristorazione. Ecco perché insistiamo affinché il Comune comprenda l’importanza della nostra attività sociale, studiando con noi idonee forme di collaborazione, al fine di favorire l’utilizzo della casa di riposo al massimo delle proprie potenzialità”.
Il Pungitopo “offre assistenza diurna e notturna - conclude Laura Ricò - con prestazioni di igiene e cura integrale della persona, servizio sanitario di base, comprensivo di assistenza medica e aiuto nella somministrazione dei farmaci, e servizio alberghiero completo in una delle località più attraenti dell’Appennino reggiano qual è Cervarezza. Proprio per questo può risultare particolarmente interessante anche per chi ha bisogno di ricoveri temporanei e di sollievo”.
(Cooperativa sociale Il Nuovo Pungitopo)