Anche quest’anno per una classe della Scuola Secondaria di I Grado dell’Istituto Comprensivo di Villa Minozzo si è conclusa positivamente l’esperienza “Neve Natura”, iniziativa del Parco nazionale, giunta alla sua tredicesima edizione. La classe prima media dell’Istituto, accompagnata da alcuni docenti, ha trascorso tre giorni al Rifugio Monte Orsaro, nel Comune di Villa, svolgendo diverse attività didattiche ed escursionistiche, nonostante la mancanza di neve, a cura di professionisti del settore, con l’obiettivo di conoscere meglio il territorio e i suoi valori naturalistici, paesaggistici, storici, economici, sociali e culturali. “Ci siamo trovate bene – affermano le alunne Vanessa e Ilaria –, ci siamo divertite, abbiamo mangiato bene, grazie al cuoco Pier, e abbiamo avuto una guida escursionistica molto brava, Fabrizio. Ci è piaciuto tutto: fare le escursioni, soprattutto quella sul Prampa, poi cantare la sera con i nostri professori. Quest’esperienza ci ha permesso anche di avvicinarci di più tra di noi”.
I genitori hanno raggiunto i figli l’ultimo giorno, per condividere con l’oro l’ultimo pranzo. “Sono esperienze rare, dal valore inestimabile – commentano le mamme delle due ragazze, Cinzia Chiesi e Chiara Guidarini –, perché si fanno con i compagni e con spensieratezza, non devono perdersi. Tante volte si conoscono meglio i posti dove si va in vacanza, rispetto al territorio dove si vive, e tali esperienze fanno scoprire che non sempre è necessario andare lontano per trovare un luogo interessante. Poi permettono ai ragazzi di conoscersi meglio tra loro, il gruppo classe si unisce maggiormente diventando un vero gruppo. Inoltre fanno bene anche a noi genitori, ci uniscono: è bello trovarsi per condividere un momento insieme come un pranzo. Sono esperienze che rimarranno sempre”.
Lara Bianchi, docente dell’Istituto Comprensivo di Villa, è stata una delle accompagnatrici delle classi aderenti al progetto “Neve Natura” fin dagli esordi dell’iniziativa. “Partecipo al progetto ormai da oltre una decina di anni – sottolinea Lara –, ogni anno ci torno sempre volentieri, accompagnando alunni e alunne con personalità molto diverse. Sia loro sia noi docenti ci mettiamo in gioco volentieri. E, come spesso succede, in questi contesti si scoprono i lati migliori dei ragazzi e delle ragazze, tutti danno il meglio di sé, cosa che poi ci aiuta anche quando si torna a scuola. Conoscendoli meglio fuori dal contesto prettamente scolastico, fuori dall’aula, emergono altri aspetti, altri ‘talenti’, poi quando si torna in aula si riesce a lavorare meglio con loro, capire meglio i loro bisogni e le loro risorse da tutti i punti di vista”.
Il progetto “Neve Natura” è nato far conoscere le attività invernali che possono essere praticate sul territorio appenninico oltre a quelle legate agli impianti sciistici di risalita e, al tempo stesso, per far conoscere i paesi del crinale reggiano e parmense, con la loro storia, cultura e tradizioni. Ma ha anche tante altre valenze, come rafforzare la conoscenza del gruppo classe e far scoprire il “piacere della fatica”. “Sono stato coinvolto nel progetto fin dal primo anno come guida ambientale escursionistica – rivela Fabrizio Ganapini, di Civago –. Da guida la cosa più interessante è riuscire a far apprezzare ai ragazzi delle scuole, oltre all’ambiente che li circonda, anche il ‘piacere della fatica’. I ragazzi di oggi spesso, purtroppo, non sono abituati alla fatica, sia fisica sia mentale, però, nel corso del progetto, la maggior parte supera abbastanza velocemente questo ‘impasse’ e scopre di riuscire ad arrivare a dei traguardi che forse per loro sarebbero irraggiungibili, se non fossero legati a quest’esperienza, come raggiungere o avvicinarsi alla vetta di un monte. Poi, ovviamente, si spera di infondere in loro la consapevolezza di aver vicino a casa un territorio naturale che merita di essere esplorato e valorizzato, e che spesso le loro famiglie non conoscono. Rispetto poi le ‘classiche’ gite in città, un’esperienza di questo tipo aiuta anche dal punto di vista dei rapporti interpersonali, rafforzando la conoscenza reciproca e l’unione della classe, svolgendosi nei rifugi e paesini di crinale dove non c’è possibilità di grandi distrazioni”.
Anche per il cuoco del Rifugio Monte Orsaro, Pier Carletti, di Villa Seta, si tratta di un’esperienza positiva. “Mi trovo bene a lavorare con le scuole e con il Parco nazionale – dice –, ‘Neve natura’ è un’esperienza positiva, i ragazzi imparano la convivenza e si divertono, e di solito mostrano di essere responsabili. L’Appennino poi è fantastico, io sto bene anche giù, ma qua l’aria è diversa, si sta meglio. Basta una foto per dire tutto”.
In questi 13 anni di vita il progetto “Neve Natura” si è fatto conoscere anche oltre ai confini del Parco nazionale, coinvolgendo non solo le scuole dei Comuni del Parco, dall’Appennino reggiano a quello parmense, alla Garfagnana e Lunigiana, ma anche scuole di Reggio Emilia, Guastalla, Albinea, Fidenza, La Spezia, Sarzana, Cecina, Milano e Roma. Sono oltre i mille gli studenti che annualmente vi partecipano, svolgendo moduli da uno, due o tre notti. Le scuole vanno dall’infanzia alle superiori. “L’obiettivo – spiega Natascia Zambonini, del Parco nazionale –, è quello di proporre un modello didattico basato sull’esperienza diretta dell’Appennino in ambiente invernale e sull’affezione ai luoghi e all’ambiente. Si sviluppa in lezioni in aula e attività in ambiente. Cerchiamo di declinare le esigenze didattiche delle varie scuole sul luogo in cui vengono ospitate. Proponiamo escursioni con le ciaspole, attività di orienteering, caccia al tesoro, attività di ricerca con Artwa, insegniamo a preparare lo zaino, come andare in sicurezza in montagna e come si fa a organizzare un’attività di uscita in montagna. Siamo particolarmente attenti ai percorso di sensibilizzazione per andare in montagna in sicurezza. Organizziamo incontri con diverse personalità presenti sul territorio, come i carabinieri forestali, che collaborano in attività di prevenzione ed educazione ambientale, cosa molto apprezzata dai ragazzi che vedono la figura del carabiniere in vesti di ‘educatore’”.
Quest’anno sono state coinvolte 7 strutture ricettive del territorio, oltre a guide ambientali escursionistiche e alpine, istruttori di nordic walking, maestri di sci di fondo e imprese del territorio. “I toscani hanno visitato anche i caseifici – precisa Natascia –. Attraverso questo progetto abbiamo realizzato delle microeconomie locali e consentiamo di aprire la stagione invernale in un periodo in cui solitamente non c’è turismo. La scuola di Villa ha aderito al progetto da quando lo abbiamo aperto alle scuole medie, partecipando ogni anno, e manda i ragazzi sempre sul suo territorio, nella convinzione che debbano conoscere prima il proprio territorio per approcciarsi poi al resto del Parco nazionale, dell’Italia o l’Estero. Stare in un ambiente come questo, un rifugio, per i ragazzi è molto positivo e si mostrano sempre molto curiosi: imparano a convivere, ad aiutarsi tra loro e che fare fatica insieme li rende più maturi. Anche quest’anno hanno reagito bene”.
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