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1919 Cent’anni fa in Appennino. Il nuovo libro di Paolo Lazzaro Capanni

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1919 Cent'anni fa in Appennino di Paolo Lazzaro Capanni

Sono 100 le copie, numerate una ad una, in prevendita nella libreria-edicola Marazzi in piazza Peretti a Castelnovo ne’ Monti, del nuovo libro di Paolo Lazzaro Capanni 1919 Cent’anni fa in Appennino.

“Questa pubblicazione riporta notizie di un secolo fa. La cronaca del 1919 riguarda i tredici comuni dell’ex Comunità montana dell’Appennino reggiano, cioè Ligonchio, Collagna, Busana e Ramiseto (ora unificati in Ventasso), Villa Minozzo, Castelnovo ne’ Monti, Vetto, Ciano d’Enza (oggi Canossa), Casina, Carpineti, Toano, Baiso e Viano - spiega l’autore -.

In quell’anno si era appena usciti dalla prima guerra mondiale, con i suoi lutti e le sue sofferenze, e si stava ancora combattendo con la morte a causa della coda epidemica dell’influenza spagnola. Fu anche l’anno della speranza e dei cambiamenti, come quello degli inizi dei lavori per la realizzazione della centrale idroelettrica di Ligonchio, ma anche di altre disgrazie, come quelle dei soldati scomparsi negli ospedali militari e a casa propria a seguito di ferite o di malattie contratte al fronte. Fu pure l’anno di nascita di molti militari che poi troveranno la prigionia o la morte nella seconda guerra mondiale.

Emerge inoltre il quadro di una montagna reggiana ancora sospesa tra un mondo antico, fondato su un’economia prettamente agricola, di sussistenza, e i sussulti della modernità, caratterizzata dall’esigenza di opere pubbliche, di servizi, di nuovi modi di pensare, di agire, di vivere e di operare.

Il 1919 - prosegue Paolo Lazzaro - fu anche un anno di elezioni nazionali, con uno straordinario interesse democratico e un confronto acceso tra i diversi partiti, che tentarono di organizzarsi e radicarsi anche sui monti per affermare le proprie idee proiettate verso le trasformazioni in atto nella società e l’affermazione dei diritti universali.

Fu infine un anno rappresentato da tanti fatti quotidiani, alcuni dei quali paiono quasi insignificanti, ma che ancora oggi costituiscono i fili, più o meno importanti, di un’unica tela che aiuta a capire com’erano, come ragionavano e come si industriavano i montanari di un secolo fa. Si tratta di un tempo lontano - conclude Capanni -. O forse non così troppo. Buona lettura”.

 

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Biografia Paolo Lazzaro Capanni

L’autore è nato a Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia, paese in cui vive e lavora. Dal 1981 svolge attività giornalistica. Attualmente si occupa di comunicazione per conto di enti pubblici e privati. È stato per quasi vent’anni collaboratore de il Resto del Carlino ed è tra i fondatori di Radionova e della rivista Tuttomontagna, mezzi di comunicazione che operano nella montagna reggiana.

Iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1985, elenco pubblicisti, ha operato dal 1987 al 1989 nel campo dell’informazione e delle relazioni esterne presso il Centro Stampa della Confcooperative Emilia Romagna. Nel 1991 ha scritto un saggio sulle Acli reggiane, associazione in cui, dal 1990 al 1994, ha anche ricoperto il ruolo di addetto stampa e pubbliche relazioni.

Ha tra l’altro partecipato a raccolte di poesie e racconti, fra cui, nel 1994, l’antologia Una scelta per la vita, edita dall’Admo (Associazione donatori midollo osseo) dell’Emilia Romagna. Nel 1999 ha scritto il libro Cent’anni di bontà: un secolo di vita per il panificio Campari. Nel 2012 ha fondato l’azienda PLC media - l’arte della comunicazione. Nel 2013 ha curato la pubblicazione Viaggio nell’acqua: la sua storia millenaria nelle terre di Toano e nel 2014 il volume Sulle orme dei Ceccati: artisti del legno e della pietra nel Ducato di Modena e Reggio. È da sempre appassionato di storia locale, con particolare riferimento all’Appennino tosco-emiliano.

Controcopertina

Cosa accadde cent’anni fa in Appennino?

È quanto cerca di scoprire questo libro,

che ripercorre notizie

di cronaca, informazioni e fatti quotidiani

che avvennero nell’anno 1919 nella montagna

della provincia di Reggio Emilia.

Vicende, personaggi, storie di gente comune,

lungo un percorso cronologico

attraverso un periodo cruciale per la storia italiana,

tra le sofferenze di una guerra appena conclusa

e le speranze di una vita migliore.