Circa il 20% di lupi presenti in natura - e anche nel nostro Appennino - ha tracce genetiche o morfologiche di origine canina. Quella che sembrava una leggenda metropolitana (in alcuni casi, si era parlato anche di ‘cani rinselvatichiti’) trova conferma dalle analisi genetiche compiute dal progetto life “Mirco Lupo” (finalizzato a minimizzare l’impatto del randagismo canino sulla conservazione del lupo in Italia) che ha per capofila il Parco dell’Appennino, ed è finanziato interamente dall’Unione europea.
Il progetto spiega che “l’ibridazione antropogenica rappresenta una grave minaccia per la conservazione del lupo”. Per questo ha stimato la così detta "prevalenza" del fenomeno ibridazione tra i branchi di lupo censiti. L’obiettivo è di fornire indicazioni chiare ed univoche e, anche, di sterilizzare tutti gli ibridi che vengono rinvenuti.
Altra e diversa cosa, deliberatamente finalizzata al commercio e al profitto, è l' attività di allevamento e illegale ibridazione del così detto lupo cecoslovacco.
E intanto è di questi giorni brutta la notizia dell’ibridazione di lupi, importati dall’Est Europa e dagli Stati Uniti, con cani lupo cecoslovacchi, che si è riscontrato anche sull’Appennino modenese. “Pratiche degne delle famigerate e peggiori manipolazioni genetiche della storia”, commenta Fausto Giovanelli, presidente del Parco dell’Appennino. È una pratica, questa dell’incrocio, molto pericolosa: infatti, i veri lupi di importazione sono accoppiati negli allevamenti con il cane Cecoslovacco al fine di venderne la figliolanza ibrida anziché a 1000 euro a cucciolo a 5 volte tanto. Così, dall’Appennino alla Calabria e in Campania sono 229 gli ibridi di cui dalla Forestale è stata vietata, in queste settimane, la vendita. Ricordiamo che è vietata l’ibridazione, è vietato allevare e quindi importare lupi (come sancito dalla Convenzione di Washington-Cites che tutela la fauna selvatica e vieta la cattura, detenzione e traffico di animali selvatici quali il lupo); è frode falsificare i pedigree (per non ufficializzare quanto avvenuto a monte).
Gli ibridi sono apparentemente simili al vero lupo, ma il loro carattere è instabile, aggressivo e non certamente domestico. Ora, su ordine del tribunale di Modena, al termine di una complessa indagine a cura dei carabinieri-forestali, 11 ibridi sono sotto sequestro giudiziario (affidati ai rispettivi padroni) e la filiera dell’ibridazione “artificiale e commerciale” è interrotta.
Tornando al lupo “nostrano”, è comunque provato ora scientificamente che, con i cani, che pure a volte sono prede aggredite dal lupo, ci sono stati accoppiamenti.
Spiega Fausto Giovanelli: “È chiaro che il contesto antropico dell’Appennino è, oggi, molto differente dal passato. I pastori hanno mantenuto la memoria di come difendersi dalle predazioni. Ma le altre persone... Il lupo è un animale carnivoro che deve cacciare per sfamarsi. Non nascondo il timore che qualcuno, magari proprio per difendere il proprio cane, possa entrare pericolosamente a contatto con dei lupi. Al momento conosciamo solo alcuni casi - gravi - di uccisione di lupi da parte dell'uomo. E per fortuna nulla di segno opposto”. (G.A.)
In altro articolo di Redacon, in data 21 ottobre 2016 e dal titolo “Un esaustivo incontro ha fornito tutti i dettagli sulla situazione del lupo in Appennino”, mi pareva che il problema “ibridazione” si presentasse in termini un po’ diversi, sempre sulla base di analisi genetiche, vuoi riguardo alle percentuali, nel senso che non si percepivano valori apparentemente così significativi, nell’ordine appunto del 20%, vuoi perché si parlava di ibridi introgressi, ovvero di “animali appartenenti a generazioni molto successive a quella che deriva dall’accoppiamento tra un cane e una lupa”, mentre qui sembrerebbe trattarsi di fenomeno piuttosto recente, e viene pertanto da chiedersi come la situazione possa essere tanto cambiata nell’arco di un solo biennio (a meno che io non abbia frainteso le righe di allora, e anche quelle di oggi).
P.B. 19.01.2019
Buongiorno, volevo chiedere una cosa al signor Fausto Giovannelli che dice che il lupo è un animale che non attacca l’uomo; sappiamo, con certezza, che in molti paesi del nostro Appennino i lupi sono entrati in cortili di case isolate, ma anche ai margini di centri abitati, e hanno ucciso cani, e altri animali, questo di notte ma anche di giorno. La domanda è questa, se in un cortile c’è un bambino da solo che gioca, secondo lei il lupo (che come dice lei è un cacciatore) potrebbe attaccarlo e mangiarselo? Io credo proprio di sì. Preda più facile del cane, o di altri animali, non ha denti e unghie per difendersi, non corre veloce. Sarei contento se mi rispondesse.
Grazie
Massimo
Max Carpineti
Massimo, tanti animali selvatici sono potenzialmente pericolosi, non solo i lupi.
Se ti entra un orso in giardino sei ancora più in pericolo, cosa fai? Stermini tutti gli orsi e risolvi il problema? Il filtro giusto sarebbe effettuare una selezione del selvatico come fanno in tutti i paesi civili del mondo. In Canada cacciatori specializzati eliminano gli esemplari vecchi o malati, che sono anche i più probabili razziatori delle facili prede domestiche, visto che non riescono più a cacciare le prede naturali. Non si scandalizza nessuno, è assolutamente normale, gli animali imparano presto cosa è il fucile, stanno alla larga senza dover fare una strage. Da noi se un coniglio ha un sospetto attacco cardiaco mandano l’ elisoccorso, siamo semplicemente ridicoli. La legge dovrebbe consentire di difendere le proprietà, invece l’integralismo verde fa un muro cieco. Fa piacere a tutti vedere una fauna florida, ma deve essere proporzionata al territorio. I cinghiali ormai vanno all’happy hour, ci sono periferie urbane invase da questi suini che provocano danni ingenti ad agricoltori e automobilisti, cervi, caprioli, istrici, tassi… viaggiano tutti sulle strade pubbliche e nessuno di loro paga il bollo. La convivenza con il selvatico è possibile se si ragiona e se si prendono le misure dovute.
Giovanni Onfiani
Un orso? Stiamo parlando di cose reali. Allora anche un cocodrillo. Un leone, uno squalo.
I lupi sono potenzialmente pericolosi, sarebbe bene non lasciare bambini soli. Questo segnamocelo.
Per il resto se nel nostro Appennino verranno a mancare le prede, i lupi andranno via in cerca di prede.
Questo vale anche per noi perché se lupi in transito, affamati, dovessero trovare un fungaiolo magari anziano e potenzialmente predabile, non so se se ne andrebbero…
Cristian
Da questo articolo mi pare che il signor Fausto Giovannelli, quando dice di non nascondere il timore che ecc. ecc., lasci trasparire la preoccupazione che prima o poi possa si possa arrivare ad incontri troppo ravvicinati tra umani e il lupo. So che un lupo si è rivoltato contro un pastore intervenuto a difendere il proprio cane aggredito, nel paese di Valbona. Certamente, poi, se ci sono incoscienti che ibridano il lupo cecoslovacco con lupi e considerando la superficialità con cui, molti dei nostri connazionali, per moda, per vezzo o cosa, acquistano cani che poi non sono in grado di mantenere o controllare e magari li liberano, immaginiamoci cosa potrebbe succedere se un esemplare di questi, che non teme più l’uomo, fosse accettato in un branco di lupi. La preoccupazione del signor Max Carpineti è più che condivisibile.
Giuliano Macchi
Giovanni richiama, giustamente, la difesa della proprietà, un diritto che conoscevamo come intangibile ed insindacabile, ma forse non è più così, almeno nei termini che un tempo ci erano famigliari, e mi viene da ricordare quando, alcune decine di anni fa, entrarono in scena i cosiddetti “espropri proletari”, che trasgredivano di fatto quel principio, e verso i quali, nella pubblica opinione, ci fu chi si atteggiò con un misto di tolleranza, velata accondiscendenza, quasi comprensione, creando in buona sostanza un precedente (e noi sappiamo quanto contino talora i precedenti perché, come si dice, da cosa può nascere cosa).
P.B. 22.01.2019