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Assicurazioni, si torna alla facoltatività del ricorso al risarcimento diretto

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Riceviamo e pubblichiamo.

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In caso di sinistro automobilistico con ragione l’automobilista può oggi scegliere se ricorrere o meno al risarcimento diretto. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con una sentenza del 2009, confermata dalla Camera dei deputati. Di cosa si tratta? In pratica – spiega Angelo Colacicco, autoriparatore reggiano, presidente di Cna Servizi alla comunità dell’Emilia-Romagna – in caso di incidente il soggetto che ha ragione può scegliere di attivare il risarcimento diretto, richiedendolo alla propria assicurazione, oppure richiedere l’indennizzo all’assicurazione del responsabile del danno. Si torna così giustamente, per ora definitivamente, a quanto previsto dalla normativa in vigore fino a febbraio 2007. La VI e X Commissione della Camera hanno infatti dichiarato inammissibile l’emendamento 2.56 presentato dal governo nel corso della conversione in legge del decreto incentivi che prevedeva l’annullamento della decisione della Corte costituzionale, la quale (sentenza n. 180/2009) aveva sancito la “facoltatività” del ricorso al risarcimento diretto. Un risultato importantissimo per la tutela e la libertà di scelta dei cittadini in caso di sinistro e per la libertà di lavorare delle imprese di autoriparazione”.

Cna insieme alle altre associazioni del settore – prosegue Colacicco – “da sempre sostiene la necessità di mantenere aperte le opzioni e i diritti del danneggiato, difendendo un assetto aperto del mercato dell’autoriparazione, senza che nessuno usufruisca di posizioni dominanti. I consumatori hanno il diritto di scegliersi il carrozziere ed ottenere una riparazione a regola d’arte che poi si traduce in sicurezza del parco veicoli circolanti”.

Professionalità e sicurezza che rischiano di essere compromesse dalla politica aggressiva attuata dalle compagnie assicurative che mirano a monopolizzare la gestione dei sinistri, a danno dei consumatori e a spese degli autoriparatori, che vedono la propria attività fortemente condizionata”. Il risarcimento diretto obbligatorio, presentato nel 2007 dal governo come utile strumento per abbassare i premi, di fatto si è dimostrato del tutto inadeguato - sottolinea Mariano Cantori, coordinatore regionale degli autoriparatori Cna. “Basti pensare che solo tra dicembre 2009 e marzo 2010 le polizze assicurative hanno registrato un aumento medio del 4,2% che su base annua può arrivare fino al 19%, con punte fino al 30% per moto di grossa cilindrata. Ogni famiglia, si trova così a spendere mediamente 900/950 euro annui per la polizza Rca”.

Soddisfazione dunque tra gli autoriparatori per essere riusciti a stoppare le pressioni dei gruppi assicurativi che, col risarcimento diretto, avrebbero certamente introdotto nel mercato italiano la “polizza in forma specifica”. Di fatto, proponendo all’automobilista un piccolo sconto sul premio chiedevano in cambio la loro assoluta libertà di scelta nella gestione del sinistro, riparazione compresa. Questo meccanismo fa sì che le compagnie abbiano contrattualizzato il rapporto con alcune carrozzerie: in cambio di auto da riparare che le assicurazioni indirizzavano ai carrozzieri che avevano sottoscritto il contratto, imponevano loro tempi di lavoro, tariffe di riparazione e metodologie per l’approvvigionamento dei ricambi.

“Una situazione – conclude Cantori – che determinerebbe la negazione del libero mercato, nonché l’impossibilità per l’automobilista assicurato di scegliersi il riparatore di fiducia in quanto, avendo firmato la “polizza in forma specifica”, non è più libero di scegliere dove farsi riparare l’auto”.

Ma la partita non può ancora dirsi conclusa. L’Ania, che rappresenta le compagnie assicurative, non demorde e non rinuncerà facilmente ai suoi obiettivi, non ultimi, come recentemente annunciato, l’aumento delle polizze Rca auto ed il controllo del mercato della riparazione dei loro assicurati. Essendo tutti gli automobilisti italiani assicurati per legge, facile comprendere cosa ciò significhi. Per questo, gli oltre 1.500 carrozzieri emiliano romagnoli (di cui oltre 950 associati a Cna), hanno deciso di organizzare un’assemblea unitaria per lunedì 24 maggio presso l’Hotel Raffaello di Modena (ore 21), alla quale parteciperanno alcuni parlamentari della Regione. Obiettivo dell’iniziativa è quello di mantenere alta l’attenzione e di ben spiegare ai partecipanti gli scenari di un mercato che potrebbe fortemente, fortemente modificarsi a vantaggio delle compagnie assicuratrici.

(Cna Reggio Emilia)