C’è una priorità da assegnare al lavoro, alle infrastrutture, allo snellimento burocratico e al welfare che accomuna Confcooperative e i consiglieri regionali eletti nella nostra provincia, ed in particolare Fabio Filippi (Pdl), Rita Moriconi e Giuseppe Pagani (Pd) e Matteo Riva (Idv), presenti all’incontro promosso dalla stessa centrale cooperativa. Al centro del dibattito tra il Consiglio provinciale della centrale cooperativa e i consiglieri regionali – aperto dal presidente di Confcooperative, Giuseppe Alai - il documento presentato da Confcooperative alla vigilia delle elezioni di fine marzo: un testo che poneva il lavoro (quello delle persone e quello dell’impresa) al vertice delle priorità indicate agli amministratori regionali, con una precisa indicazione a favore di una politica di sostegno riservata ai settori ad alta intensità di lavoro e alle imprese che favoriscono la crescita di occupazione; proprio a queste, secondo Confcooperative, vanno indirizzati sgravi sull’Irap e altre azioni che consentano di invertire la rotta delle delocalizzazioni, con interventi che riguardano le infrastrutture (con urgenze su statale 63, via Emilia bis e Cispadana), poli di ricerca e innovazione, legalità del lavoro e delle attività di impresa, manutenzione del territorio, servizi sociali.
Ed è proprio su questi temi – ma anche sulla necessità di interventi nuovi e consistenti per la promozione d’impresa, per la legalità, la trasparenza del mercato, la sicurezza, l’inclusione sociale, l’impresa e il lavoro nell’agroalimentare, in montagna e nelle aree svantaggiate, nonché di quello legato ai servizi sociali, a quelli energetici, ambientali ed infrastrutturali – che si è sviluppato il confronto, con ovvie differenze tra i consiglieri sulla valutazione del lavoro della Regione (“Errani porta troppi soldi in Romagna e il Pd ha perso molti consensi, segno che la sua politica non soddisfa”, dice Filippi, cui replica Pagani: ”la campagna elettorale è finita, i problemi da affrontare sono di tutti e noi siamo chiamati alla responsabilità di affrontarli insieme”), ma anche con comuni valutazioni sulle emergenze da affrontare e sul ruolo della cooperazione.
Aperture al confronto e alla collaborazione sui problemi e sui progetti della cooperazione sono venute da tutti i consiglieri, a partire da Matteo Riva e Rita Moriconi, con sottolineature da parte di Pagani e Filippi circa il profilo che l’impresa cooperativa è chiamata a mantenere: legame forte con il territorio, attività legate all’economia reale e non alla speculazione finanziaria. Una cooperazione – ha detto Pagani – che è partita e continua a partire dal lavoro e non dalla rendita o dal profitto, configurandosi come antidoto all’economia virtuale e ad un modello capitalistico che ha esaurito la sua spinta propulsiva. "Oggi – ha aggiunto Filippi – tutte le imprese che generano lavoro vanno sostenute, e in montagna, in particolare, va risolta la questione viabilità e quella della tassazione”.
Un tema, quello delle infrastrutture, del lavoro e della semplificazione burocratica, sul quale i consiglieri si sono espressi coralmente, con alcune aperture particolari nei riguardi della cooperazione sociale nell’ambito di un sistema di servizi che la deve vedere co-protagonista della progettazione e non mera esecutrice di azioni insostenibili dal pubblico, superando una cultura del “tutto pubblico” – ha detto Pagani – che non riesce a cogliere e a rispondere a tanti bisogni e non genera quelle relazioni comunitarie che sono un grande valore aggiunto proprio della cooperazione.
Da Alai – a conclusione dell’incontro – un invito: “la cooperazione c’è sempre, e non può essere oggetto d’attenzione soltanto nelle situazioni di crisi come abitualmente capita. Il dialogo deve dunque proseguire sulla base di una funzione economica e sociale che la cooperazione sviluppo in tutti i settori e nelle comunità locali, dove produce ricchezza economica, lavoro e coesione sociale”.