“Ormai il gioco dello scaricabarile sul Governo non attecchisce più. Vien da sé che non sono più nemmeno credibili gli alibi addotti dal presidente della Regione, Stefani Bonaccini, e dall’assessore alla Sanità, Sergio Venturi, quando dichiarano – come ieri in Aula – che non è possibile chiedere una nuova deroga per la riapertura del Punto nascite di Castelnovo ne' Monti, poiché la competenza è della Conferenza Stato-Regione, chiamata a fissare i nuovi parametri per la riapertura”.
Il consigliere regionale della Lega Nord, Gabriele Delmonte, replica così alle dichiarazioni dei vertici del Governo regionale che ieri, nel corso dell'assise dell'assemblea legislativa hanno sottolineato come “in assenza di una modifica dei parametri indicati nell’accordo tra Stato e Regioni un’ulteriore richiesta di deroga alla chiusura dei punti nascita di montagna in Emilia-Romagna appare immotivata”.
“Così come l’anno scorso, quando fecero partire una richiesta di deroga per far riaprire i tre punti nascita di Borgo Val di Taro, Castelnovo ne' Monti e Pavullo nel Frignano (al tempo appena chiusi) senza nemmeno evidenziare i motivi su cui doveva essere fondata la deroga medesima, così, oggi il governatore Bonaccini e l’assessore Venturi hanno, di fatto, archiviato ogni volontà di riaprirli”, continua il consigliere leghista.
“La Regione, infatti, è nella posizione di riproporre sin da subito una nuova e ben motivata deroga alla chiusura dei Punti nascite, senza dover aspettare il lunghissimo e imprevedibile iter che porti, Governo e Regioni insieme, a rivedere i parametri. Già, perché la Regione potrebbe ben derogare a quei parametri se solo lo volesse, così come hanno già fatto Veneto e Trentino, che hanno riaperto i punti nascita, rispettivamente di Asiago e Cavalese. E le motivazioni per riaprire quelli dell’Appennino emiliano sarebbero identiche. Invece è ormai sotto gli occhi di tutti che è solo la mancanza di volontà di questa amministrazione regionale ad ostare alla riapertura dei Punti nascite. Una volontà che gli amministratori Pd tentano di mistificare accampando scuse non più credibili e sconfessate da quanto accaduto in Veneto e Trentino. Si tratta di scuse risibili ed elementari, soprattutto laddove Bonaccini e Venturi ora puntano l'indice contro il Governo gialloverde, quando invece la vicenda dei Punti nascite è annosa e prende le mosse quando all'Esecutivo c'era il Pd. La verità è che questa amministrazione non vuole riaprire il Punto nascite di Castelnovo Monti per ragioni connesse all'interesse politico, che per il Pd è da sempre molto più importante di quello dei cittadini, come ampiamente dimostrato negli ultimi anni a livello nazionale”, chiosa Delmonte.