Hanno fatto irruzione nella sua villa, l’hanno sorpreso a letto, picchiato e immobilizzato e derubato di oggetti preziosi, orologi, monete antiche e denaro. Il 16 luglio 2015 era stata consumata la rapina, a marzo 2016 erano stati arrestati i colpevoli, due cittadini moldavi, ma c’era ancora qualcosa che non tornava. Doveva esserci un terzo uomo dietro l’efferata rapina in villa consumata a Martorano di Parma visto che i due balordi entrati in azione nella notte non avevano lasciato alcun segno di scasso e, quindi, dovevano essere in possesso delle chiavi.
Le indagini, dopo i primi arresti, erano quindi proseguite e avevano permesso di risalire all’identità del basista di quella violenta rapina risultato essere un 67enne reggiano residente a Ramiseto, custode della villa nonché autista e uomo di fiducia della vittima da oltre trent’anni. L’analisi dei tabulati telefonici del maggiordomo aveva evidenziato i troppo frequenti contatti con uno degli autori materiali del colpo e la sua partenza dalla villa per pensionamento proprio il giorno prima della rapina aveva aumentato i sospetti. Inoltre, sempre il giorno precedente la rapina, uno dei due autori della rapina era andato a Martorano e il maggiordomo gli aveva fatto fare visita alla proprietà, con particolare attenzione ai garage.
Per questi fatti il 67enne reggiano era stato arrestato e quindi nel corso dell’iter processuale condannato dal Gip del Tribunale di Parma a 2 anni e 8 mesi di reclusione per il reato di concorso in rapina aggravata. La sentenza, confermata il 7 luglio dell’anno scorso dalla Corte d’Appello di Bologna, è divenuta esecutiva lo scorso 6 novembre per l’inammissibilità del ricorso decretato dalla Corte di Cassazione. L’esecutività della sentenza ha quindi visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura parmense emettere a carico dell’ex maggiordomo un ordine di esecuzione per la carcerazione.
Il provvedimento è quindi giunto ai carabinieri della stazione di Ramiseto, nel cui territorio l’uomo risiede, che l’altra mattina vi hanno dato esecuzione arrestando l’uomo che al termine delle formalità di rito veniva condotto in carcere. Il 67enne, sottratto un anno, 2 mesi e 26 giorni di reclusione scontati in regime di carcerazione cautelare, dovrà espiare complessivamente un anno, 2 mesi e 5 giorni di carcere.
L’indagine più facile della storia del crimine…l’avrebbe beccato persino Pippo senza l’aiuto di Topolino…
Andrea