La Regione Emilia Romagna il 15/11/2018 ha approvato il Piano Faunistico Venatorio Regionale. Per impedire ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli per 5 anni senza necessità di recitare i terreni è possibile fare domanda scritta alla Regione Emilia Romagna entro e non oltre il 14 dicembre 2018.
Possono dare domanda i proprietari o i conduttori dei terreni agricoli sia che siano persone fisiche che giuridiche.
Bisogna utilizzare solo ed unicamente il modulo previsto che è possibile scaricare qui.
"Qualora il link non si apra - scrive in una nota Legambiente Val d'Enza - inviateci un messaggio ([email protected]) col vostro indirizzo e-mail e provvederemo ad inviarvi il modulo. Per gli Agriturismi e le Fattorie Didattiche l'articolo 32 della Legge Regionale 31/03/2009 Nr. 4, dell'Emilia Romagna, prevede: comma 1 'per esigenze di tutela e salvaguardia dell'incolumità degli ospiti delle aziende agrituristiche e delle fattorie didattiche, i titolari dell'impresa agricola possono richiedere alla Provincia l'istituzione del divieto di caccia nel proprio fondo rustico, secondo le modalità di cui legge regionale 15 febbraio 1994 Nr.8 art. 15'. Si noti che ora non si presenta alla Provincia ma alla Regione Emilia Romagna. La Provincia competente si pronuncia sulla richiesta valutando le situazioni di potenziale rischio e l'interesse sociale connesso al divieto, che può essere istituito anche su parte del fondo".
Se fosse così è un grande passo verso la civiltà, ma le altre regioni cosa aspettano?
Vassallo valerio
Nell’esporre il seguente articolo, andava forse puntualizzato che i terreni vanno tabellati e reso ben visibile il divieto, la tabellazione va mantenuta efficiente e sempre ben visibile.
In merito al commento precedente, riterrei UN SEGNO di CIVILTA’ il mantenere i propri fondi e campi, come anche i boschi, ben puliti ordinati e con relative carraie ben mantenute.
Non sono i cacciatori a far danni anzi è il contrario sono lustri che solo i cacciatori puliscono e tengono in ordine l’ambiente.
Se poi si è pensato di tutelare la proprietà privata, ne vedremo delle belle.
Cordialmente
Malvolti Roberto
“Sono solo i cacciatori che puliscono e tengono in ordine l’ambiente”. Cos’è una battuta? O ipervalutazione?
Legambiente Val d’Enza
Onde evitare spiacevoli violazioni di proprietà privata consiglierei di lasciare il fucile a casa ed uscire con la macchina fotografica. È un ottimo sistema per catturare della selvaggina pronta caccia (da poco uscita da un allevamento realizzato apposta per sostituire quella uccisa l’anno prima da cacciatori e bracconieri) ma consentire ad un altro fotografo di poterla catturare e tutto questo senza limiti.
Il cacciatore sa benissimo di non essere un “regolatore della natura” (se poi non lo sa bisogna chiedersi chi gli ha dato la licenza di caccia e, soprattutto, il fucile) perché la natura non sparge piombo con inquinamento e saturnismo, inoltre non uccide per sbaglio i propri simili. Se i cacciatori, ammesso che raccolgano le proprie cartucce, recuperano tutto il piombo dei loro spari non andati a segno, allora io sono kurt russell nel suo ultimo film.
Se un cacciatore fa un servizio all’ambiente ed in più deve anche pagare per fare quest’attività di volontariato, ma chi glielo fa fare?
Ben venga l’estensione a tutte le regioni di quest’atto di civiltà.
https://www.facebook.com/danilo.freiles
In risposta al Sign. Malvolti Roberto.
Mai visto, in decenni, cacciatori con sacchi di immondizia raccolta in campagna. Né mai visto gli stessi che con carriole, pale, falci e rastrelli si prendessero cura di fossi o “cavedagne”. Per ciò che riguarda il loro ruolo di regolatori naturali ancorché fittizi e mossi da interesse, della fauna selvatica, be’, non abbiamo bisogno d’esser tutelati da volpi, cinghiali, lupi o dinosauri. Contromisure non invasive ne esistono a iosa. Ma ad allevatori e agricoltori forse non va di spender soldi in metodi di contenimento di questo tipo. Tra l’altro, da quel che mi risulta, lo Stato accorre a ogni abbattimento di ovino da parte di lupo o di “aratura” del coltivo da parte dei cinghiali. Ma certo: è stato bello, negli anni passati, sterminare tutto lo sterminabile e ora fare i salvatori dell’ecosistema con il giubbotto arancio addosso con su scritto “Guardia Zoofila. Provincia di…”
Simone Balboni
Era ora che si potesse impedire ai cacciatori di entrare nei propri fondi anche se non recintati che fino a prova contraria sono proprietà privata…esattamente come il cortile o le stanze di casa e visto che secondo me la caccia è solo una inutile crudeltà ho sempre sperato che gli animali selvatici che ospito nei miei campi e nei miei boschi avessero il diritto di vivere…
MB
Riservato come previsto dal comma 1 ‘per esigenze di tutela e salvaguardia dell’incolumità degli ospiti delle aziende agrituristiche e delle fattorie didattiche, i titolari dell’impresa agricola possono richiedere alla Provincia ecc… Per tutti gli altri, privati e imprese agricole non c’è niente da fare
Come sempre i titoli non corrispondono ai contenuti dei comunicati o degli articoli di stampa
Paola fari
Come indicato da Paola la domanda non può essere presentata da “tutti” ma solo da particolari soggetti che attuano attività commerciali o scientifiche o di rilievo ambientale. I “privati” che trovano i bossoli dei pallettoni sul loro “podere” (come me) non rientrano in questa richiesta.
(LM)
I cacciatori puliscono e tengono in ordine L ambiente? E il rispetto dove lo mettiamo?
sparano colpi vicino a casa,pur avendogli ripetuto svariate volte che gli animali stanno al pascolo,ma loro ti guardano dicendoti ‘si si’(come se non gliene fregasse nulla. Ma se un mio animale per la paura di quesì colpi,va a finire contro la recinzione,me lo ripaga il cacciatore L animale?
Mi sono imbattuta più di una volta a recuperare i miei animali al pascolo,scappati dal recinto perché coloro che ‘tengono pulito’ hanno paura a piegare la schiena per oltrepassare un recinto,quando è più comodo tagliare tutto!
Io li manderei a cacciare come si faceva una volta,altro che fucili!
AB
Visto che il mio intervento ha generato una certa ilarità, penso meriti un nuovo commento-
Premesso che faccio parte anche della schiera degli ambientalisti e per ora non dei cacciatori, mi pare di aver solo espresso un pensiero ed una certezza, cioè che in molti anni da parte di una cerchia di pseudoamntiambiente ho visto solo parole, invece da una parte di cacciatori fatti.
Per rispondere ad un commento, la mamma degli imbecilli è sempre incinta e se tra questi vi sono cacciatori, che non rispettano la sicurezza, il rispetto, basta chiamare il 112.
In riferimento alla proprietà privata, ora si partirà dai cacciatori, in netto calo, poi si passerà ai podisti,. poi ai ciclisti, poi successivamente ai marziani poi per ultimo ai tornado e ai cicloni.
Finita la caccia con cosa fermerete i cinghiali, i caprioli, i cervi e tra pochi anni i lupi.
Il tempo è sovrano a differenza dell’essere umano che è transitorio.
Cordialmente
Roberto Malvolti
Di questo passo chiunque non potrà camminare al di fuori delle strade (se non private), cacciatore o no non importa. Saremo tutti prigionieri di noi stessi. Un capo indiano diceva che la natura non appartiene a nessuno e solo una visione sbagliata dei rapporti tra uomo e ambiente può far credere a qualcuno di possedere le stelle.
Detto questo preciso che non sono un cacciatore, e se amo girare in campagna lo faccio per respirare la poesia che lì vive e respira. Vi sono zone della nostra collina che sono off-limits a tutti perchè di proprietà di qualcuno, non vorrei che la pazzia contemporanea, sempre più estesa, facesse diventare tutto il territorio così. Quanto alla civiltà delle persone basta guardare ai lati delle strade cosa si trova, ma anche nei boschi si trova di tutto.
Guido Picelli