“Tutto si più fermare tranne la forza di un sogno”. E dal sogno di Domenico ‘Mimmo’ Costetti, presidente di GorFar, azienda di carpenteria nata nel 2005 a Carpineti con sede, oggi, a Fora di Cavola (Toano), unita alla fiducia di Elettric80, multinazionale leader nelle soluzioni per il fine linea industriale con sede a Viano, fondata da Enrico Grassi e diretta da Vittorio Cavirani, è nata “Elettric80 LGV’s Carpentry”. Un polo produttivo efficiente e innovativo, destinato alla realizzazione di veicoli a guida laser (LGVs), con sede a Villa Minozzo, in via San Bartolomeo 7/c. Un’opportunità per l’Appennino e i giovani del territorio e un sogno che ha portato alla riqualificazione di uno stabilimento di 2200 metri quadrati, in funzione già da alcuni mesi, con attualmente 59 dipendenti, un fatturato di 7 milioni di euro, e che, una volta a regime, arriverà a contare 100 assunzioni, a fronte di una produzione annua di LGVs (Laser Guided Vehicles) che, ad oggi, raggiunge quota 500, con aumenti significativi previsti in futuro.
L’inaugurazione si è tenuta venerdì 16 novembre, al pomeriggio, alla presenza dei sindaci dell’Unione Montana. “L’automazione mi ha sempre appassionato – racconta Costetti –, 11 anni fa abbiamo iniziato a collaborare con Viano come fornitori esterni di componenti di carpenteria per gli LGVs, sistemi tra i più innovativi al mondo e prodotto core di Elettric80. Anno dopo anno siamo cresciuti insieme fino alla creazione di questo sogno”.
Tre le parole scelte per presentare il progetto: territorio, innovazione, onore. GorFar nasce, infatti, in Appennino, vuole “rimanere radicata nel territorio” e contribuire a far sì che “tanti giovani ci restino”. “Con Elettric80 condividiamo obiettivi strategici di crescita industriale – precisa Costetti –, ma anche una visione: garantire un futuro florido alla nostra comunità. Il polo offrirà a molti giovani nati qui, e non solo, occasioni concrete di lavoro e valorizzazione personale e professionale”.
Vittorio Cavirani ha parlato di innovazione e industria 4.0. “Il nostro successo? Abbiamo anticipato i tempi, 25 anni fa, quando non si sapeva cosa fosse l’industria 4.0. Abbiamo creduto nelle nostre idee e nelle persone. Questa azienda è nata da una stretta di mano, un ‘mi fido di te’. Innovazione è anche il rapporto con persone che hanno passione e danno il massimo nel loro lavoro”.
Chiosa Enrico Grassi, l’imprenditore chiamato con affetto “cowboy”: “Noi possiamo cambiare il nostro territorio e lo stiamo facendo”,
(Giuliana Sciaboni per il Resto del Carlino – Reggio Emilia)