Don Giordano Goccini è finalmente entrato in Cappadocia e, per usare le sue stesse parole “mai avrei immaginato lo spettacolo che mi si è parato davanti.”
La Cappadocia era una delle mete del pellegrinaggio per via delle radici cristiane in questa Terra, molte delle quali sono ancora ben visibili, ma anche per la straordinarietà dei suoi paesaggi, le infinite distese rocciose i “coni” di roccia all’interno dei quali venivano scavate grotte per abitarvi.
La tappa serale ha termine nel piccolo villaggio di Uchisar, dove risiedono due monaci di origini trentine che però don Giordano non ha trovato (pare che in questi giorni si trovino proprio in Italia).
Prima di giungere a Uchisar, il “don” ha intravisto un’insegna che riportava la dicitura “Church of St.Jean” ed ha deciso di entrarvi. Si tratta di una chiesa antica, con all’interno dei dipinti risalenti al 1.200 d.c. perfettamente conservati e pare mai restaurati. E’ una delle meraviglie che garantisce questa natura per noi molto lontana.
All’uscita della chiesa i due custodi – molto incuriositi – hanno voluto offrire un caffè al solitario visitatore e seppur con difficoltà anche con loro è nato un dialogo molto bello e spontaneo. Giunto ad Uchisar e preso atto dell’assenza dei monaci, l’unico luogo dove don Giordano si è potuto fermare è stata una piccola pensioncina. Pulita e dignitosa, ha potuto farsi un bagno caldo (oltre al bucato…).
Sceso in paese altro incontro: un gruppo di cicloturisti polacchi diretti nientemeno che in…Sudafrica. Uno di loro è in “giro” da circa sei anni!
Trascorre il tempo visitando il mondo e suonando lungo le strade per racimolare qualche spicciolo col quale comprare da mangiare, fermarsi a dormire e ripartire di nuovo. Incontrando i due connazionali ha deciso di unirsi a loro ed hanno girato tutta Europa.
La giornata, in apparenza priva di eventi particolarmente significativi, ha in realtà fatto molto riflettere don Giordano, il quale ha trascorso gran parte della giornata nella preghiera e nella riflessione, in attesa di rimettersi al pedale e proseguire il suo viaggio per Gerusalemme.
Masallah!
Roberto Rocchi
AGGIORNAMENTO ORE 13,00
Sulla giornata trascorsa ieri interviene don Giordano Goccini che scrive:
“Mi hanno molto fatto riflettere i cicloturisti polacchi ed in particolare quello che da sei anni gira il mondo. Io sono attratto dalla vita vagabonda, ma non farei mai una cosa del genere. Non per paura. Dopo un po’ ti passa. Ma perché ho casa e qualcuno che mi aspetta. Viaggiare ha senso proprio per la gioia di tornare a casa con qualcosa di più nel cuore. Allora ho pensato che mia meta non è la tomba vuota come ho sempre detto. La mia meta è vedere la tomba vuota per poi tornare a casa mia, dai miei fratelli per raccontarlo. La mia meta siete voi. Quindi non temete, tornerò. E se invece speravate che non tornassi, allora temete! Perché tornerò di certo. Un abbraccio e una benedizione a tutti. Siete nelle mie lunghe preghiere pedalate”.
Don Giordano Goccini
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