Riceviamo e pubblichiamo.
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Il Comune di Carpineti ha fallito nella gestione della Pieve di San Vitale, perché i visitatori del sito si trovano di fronte un desolante spettacolo di incuria e abbandono: erba altra, rifiuti accatastati dietro lo stabile, staccionate marcite e collassate per mancanza di manutenzione.
Non è questo che si aspettano i carpinetani dall'amministrazione del Comune. Non è questo il modo di custodire la storia della nostra terra e di tramandare i beni monumentali alle generazioni future. Perché non si è avuta alcuna cura di un bene così prezioso? Da quanto è ridotto cosi? Perché non viene fatta nessuna vigilanza? A cosa sono serviti i soldi pubblici spesi per ristrutturare il complesso di San Vitale se poi non si prevede un minimo di manutenzione del sito?
Il Comune di Carpineti ha fallito nella gestione di San Vitale perché oggi, nel pieno della stagione estiva, la struttura non è fruibile. La nostra terra ha bisogno di lavoro ed è doloroso vedere chiusa una struttura in grado di creare occupazione, sia pure stagionale, e di attrarre visitatori per attività culturali e naturalistiche. In questi anni si è tanto parlato di promozione turistica e percorsi integrati di livello provinciale. Sono stati fatti incontri, convegni, tavole rotonde, ma quando dalle parole si deve passare ai fatti dobbiamo registrare la desolante difficoltà nel garantire anche la sola apertura delle strutture. Sappiamo dei problemi di gestione del recente passato, ma vorremmo capire quali idee ha la Giunta Borghi per il prossimo futuro. Considera San Vitale un bene storico, dal valore culturale che si pone alle radici della nostra identità, o è semplicemente una location suggestiva in cui promuovere feste e attività di ristorazione?
Infine, il Comune di Carpineti ha fallito nella gestione dei San Vitale per l’incapacità progettuale di questa amministrazione. Presi dall’ansia di asfaltare la strada che porta alla struttura, non è stato redatto un bando di affidamento del sito. Con un approccio in cui intravediamo operazioni di sapore elettorale, l’Amministrazione di Carpineti non ha fatto un bando pubblico, ma ha optato per lo strumento della sponsorizzazione tecnica: aziende o associazioni possono offrire il loro lavoro alla comunità garantendo l’apertura continuativa delle strutture. La sponsorizzazione ha una durata di 10 anni e obblighi che non vengono disciplinati da un bando ma sono negoziati fra proprietà e gestore. Con l’adozione dello strumento della sponsorizzazione il Comune evidentemente credeva di ricevere una sola candidatura. Il problema è che oggi le candidature per la gestione di S.Vitale sono tre e non sono chiari i criteri e i tempi che saranno seguiti per l’eventuale assegnazione della struttura. Questo espone il Comune a probabili ricorsi da parte degli esclusi, con ulteriori ritardi nell’apertura del sito.
(Pd Carpineti)
Una cosa veramente vergognosa, qualunque sia la causa!
(Angela Pietranera)