"Ciao Decio, hai voluto salutare la vita come più ti piaceva: con un atto di generosità e di amore, offrendo una cena in allegria ai tanti amici. Buon viaggio grande uomo con grande cuore!"
Con queste parole Iris Ruggi, presidente della Pro Loco di Manno ricorda Decio Casini che questa mattina ci ha lasciato all'età di 85 anni. Ieri sera aveva organizzato, come da qualche anno a questa parte, una cena per amici e parenti sotto le querce di casa sua, a Pian dell'Olmo nel comune di Toano, passando una serata in allegria fra musica e canti. Questa mattina alle 5 un malore lo ha colto.
Decio era uno dei fondatori della festa dell'Agricoltura di Corneto, sempre attivo pronto ad aiutare. L'amico Giuseppe Lombardi lo ricorda come un pilastro di tutte le manifestazioni che si svolgevano a Corneto, e comunica che è stato annullato il concerto di Leano Morelli, previsto per sabato 21 luglio a Villa Righi di L'Oca di Cavola, in segno di lutto.
Un'intera comunità di Toano si stringe attorno alla sua famiglia: alla moglie Rina, ai figli Pellegrino, Angelo e Giuliana, al genero Enrico, le nipoti Vanessa e Carola e alla sorella Linda.
I funerali si svolgeranno sabato 21 luglio partendo dall'abitazione alle ore 9,15 per giungere alla chiesa di Corneto alle 9,30. Non fiori ma offerte alla Croce Rossa di Toano.
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Alcuni articoli che riguardavano le tante attività di Decio.
Tuttomontagna agosto 2015
La prima “Festa del Boschetto” si è svolta il 13 luglio 2015 all’ombra di querce e cerri in località Pian dell’Olmo a Toano. Organizzata e allestita presso l’abitazione di Decio Casini, che con Paride Ferrari, cugino e amico di vita, ha organizzato il tutto. Voluta per festeggiare amici e parenti e cogliendo l’occasione per ritrovarsi in compagnia, fra canti e stornelli si è brindato e mangiato alla vista del magnifico panorama che spazia dal castello di Carpineti alla Pietra di Bismantova. Visto il successo che l’iniziativa ha avuto la compagnia si è riproposta di replicare nei prossimi anni la festa tanto gradita.
Tuttomontagna agosto 2016
Decio Casini, classe 33, abita a Pian dell’Olmo a Toano e con infinita pazienza ha deciso di scolpire sulla pietra i suoi ricordi della guerra.
Rimarranno così per sempre le sue parole a monito e memoria, per le generazioni future, di quelli che furono giorni tremendi di cui si fa testimone per sempre.
È una triste storia quella scritta su un sasso. Queste sono le parole che la guerra ha inciso nel cuore di Decio e ora lui le ha trasferite con pazienza infinita nella roccia.
“Il 10.6.1940 alle ore 15.00 scoppiò la 2a guerra mondiale tra Italia e Francia. Il 29.7.1944 i tedeschi e i partigiani su questi luoghi combatterono, ci furono morti e prigionieri tra cui anche mio padre portando la vittoria ai tedeschi. I tedeschi occuparono Toano e il 5.8.1944 bruciarono il paese e rientrando bruciarono una casa a Stiano, una a Casa Cappucci e Villa Righi a L’Oca. Il 12.101944 i fascisti uccisero 5 partigiani a Casa Gatti, 6 a Manno. L’1.4.1945 i tedeschi, sul monte della Castagna, si arresero ai partigiani. Ci furono 7 morti. Quando iniziò la 2a guerra, Mussolini fece suonare le campane. Io ero bambino e mi trovavo al fieno con mio papà. Per me il suono delle campane era segno di allegria ma il mio papà mi disse “È una brutta suonata bambino mio”. A Corneto ci furono 12 caduti. La guerra finì il 25.4.1945. Avrei tanti ricordi che non ho potuto scrivere su questo sasso fatto apposta a ricordo di quei giorni tristi”.
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Tuttomontagna agosto 2014
Articolo dedicato alla Festa dell'agricoltura di Corneto
...Nella struttura polivalente che ospita le cucine e il salone, affianco al campo sportivo un bel numero di persone è riunita per raccontare la loro esperienza, il loro esserci. La cosa più sorprendente è che da Sara Lugari di undici anni a Decio Casini di 81 anni tutte le generazioni sono rappresentate ed essendo quasi trecento i volontari che ruotano nei tre giorni di festa è impossibile far parlare o citare tutti.
Signor Decio può raccontarci in questi trenta anni qual è stato il suo ruolo?
Una sera io, Fulvio Dallari ed Ezio Lugari andammo alla festa dei contadini di Velluciana e ci piacque molto, rientrando pensammo che si sarebbe dovuta fare una cosa simile anche noi, magari alla Pianella, dove avevamo il magazzino del formaggio. Cominciammo a parlarne in giro, ma solo quando esponemmo la nostra pensata a Don Maurizio le cose cominciarono a mettersi in fila. La sua esperienza ci permise di trasformare l’idea in realtà. Ricordo che facemmo varie riunioni per la prima festa e alla fine decidemmo di uccidere un po’ di maiali, per fare della carne alla griglia, così in quattro ci mettemmo agli ordini del capo macellaio Lombardi Azio. Si andò così a Villa Minozzo per macellarli e poi a casa di Azio a sistemarli. Iniziammo con due maiali e l’ultimo anno che svolgemmo noi questo ruolo ne furono utilizzati diciassette, e tutti lavorati sempre a casa del Lombardi. Si cominciava la settimana prima, ma era sempre una festa e un divertimento per tutti. Mettemmo anche dei premi per la sottoscrizione: un somarino sardo e un maiale, che veniva vinto da chi indovinava il peso. Un tempo si faceva l’esposizione degli animali da fattoria, ma le recenti leggi non permettono più di utilizzare animali nelle feste...