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Villa Minozzo: cittadini in rivolta contro la costruzione dell’impianto a biomasse. AGGIORNAMENTO – Le controdeduzioni di Enrico Bini, presidente dell’Unione montana

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Riceviamo e pubblichiamo.

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La popolazione di Villa Minozzo è in rivolta contro l’Amministrazione Comunale per la decisione di costruire un impianto a biomasse a cippato nella zona sportiva del capoluogo.
Il Comitato volontario contrario all’impianto, costituitosi in queste ultime settimane, dopo aver raccolto oltre 400 firme, ha chiesto e ottenuto dall’amministrazione comunale un incontro pubblico, programmato per il prossimo 25 maggio, presso I Mantellini (ex cinema), al fine di manifestare il dissenso della popolazione alla costruzione dell’impianto che per il Comitato presenta solo aspetti negativi quali:
Danni alla salute. Emissione di fumi, con polveri e particolato, le famigerate polveri sottili le quali notoriamente causano danni alle vie respiratorie e cancro ai polmoni. Si tratta di polveri che i cittadini, i loro figli e le generazioni che verranno, non vogliono assolutamente respirare.

• Caldaie sostituite. Delle millantate dodici caldaie a gas naturale – a quanto pare dal Comune, obsolete – che dovevano essere sostituite dall’impianto di caldaia a biomassa – in base alle dichiarazioni pubbliche del Sindaco e dell’Assessore all’ambiente – ne sarebbero inizialmente sostituite solo 2 o 3, peraltro di recente acquisizione nonché modelli di ultima generazione, classe A, con zero emissioni di polveri sottili.
Ambiente. Impatto devastante per l’ambiente con l’inserimento dell’impianto nella zona verde e attrezzata degli impianti sportivi, bloccando così ogni possibile sviluppo futuro degli stessi impianti, con gravissimo danno – oltre che per ambiente e salute – per l’immagine del paese e del turismo. “Ciminiera” che darà il benvenuto a tutti coloro che entreranno in paese, in bella esposizione e che sarà il biglietto da visita di Villa a chi arriverà da altri luoghi.
Convenienza economica. Al momento, sulla base dei documenti e dei calcoli, sembra che non deriverà nessuna convenienza, anzi: questo impianto oltre a diventare una “cattedrale nel deserto”, comporterà maggiori costi al contrario di quanto sostenuto dagli Amministratori. Ad attenta analisi, infatti, è di tutta evidenza la sproporzione fra i costi dell’intervento e i benefici che si vogliono ottenere per il paese e i cittadini.

Una volta completato l’intervento di realizzazione della nuova caldaia a biomasse, il bilancio sarà:
• danni per la salute,
• danni per il turismo,
• danni per l’ambiente
• danni per l’economia del paese.
• Nessuno sviluppo rurale, il quale invece avrebbe dovuto essere l’obiettivo del contributo regionale.

(Comitato Villa No Biomasse e Tutela del Territorio. Villa Minozzo – Piazza G. Amendola n. 15 – CF. 91180570359)

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Aggiornamento

Le controdeduzioni di Enrico Bini, presidente dell'Unione montana

 

Sta suscitando dibattito a Villa Minozzo la realizzazione di una nuova centrale a biomasse. Per illustrare il progetto l'Amministrazione comunale ha organizzato una assemblea pubblica in programma venerdì 25 maggio alle ore 21 nella sala dei Mantellini, a Villa.
Sul tema interviene anche il Presidente dell'Unione dei Comuni dell'Appennino, Enrico Bini: “Il tema della produzione di energia da biomassa legnosa è sicuramente molto importante: in alcuni cittadini suscita ancora timori legati alla possibilità che questi impianti possano generare forte inquinamento, ma è importante valutare il bilancio ambientale complessivo di ogni centrale. Intanto partiamo dal presupposto che alcune centrali di questo tipo, che hanno comunque dimensioni piuttosto contenute, sono già attive sul territorio appenninico: posso citare gli esempi di Ligonchio, dove è stata attivata più di un anno fa senza che si riscontrasse alcun problema e anzi dando risultati positivi, e di Collagna, anche questa attiva da diversi anni, per quanto riguarda edifici pubblici. L'Italia inoltre su questo tipo di produzione da fonti rinnovabili è in forte ritardo rispetto ad altri Paesi europei come Germania, Austria, Danimarca, tradizionalmente molto sensibili alla tutela ambientale, e che pure hanno produzioni di energia da biomassa doppie o triple rispetto alle nostre. L'Appennino potrebbe avere da questa risorsa prospettive importanti: la silvicoltura e la filiera del legno devono essere un terreno di investimento e sviluppo. Le aree boschive appenniniche, a causa dell'abbandono di ampi terreni, soprattutto del crinale, che anni fa erano dedicati all'agricoltura, sono aumentate ma sono anche lasciate all'incuria, dando problemi di tenuta idrogeologica. Una filiera più diffusa porterebbe maggiore occupazione e cura del territorio.

Nei mesi scorsi, visto che l'annuncio della nuova centrale a Villa risale al dicembre 2017, diversi mesi prima che iniziassero le prime polemiche, il Sindaco Luigi Fiocchi e l’Assessore all’Ambiente Lucia Manicardi avevano spiegato che per il funzionamento di tale impianto saranno utilizzati circa 2300 quintali di biomasse all'anno. La Regione impone, nell'ambito del bando che ha finanziato il progetto, che le biomasse utilizzate provengano entro un raggio di 70 km, ma in questo caso il raggio di provenienza sarà ristretto al solo crinale reggiano. Al suo completamento l'impianto dovrebbe consentire la chiusura di 12 punti di emissione gas e polveri, le attuali caldaie al servizio dei vari edifici, con una riduzione complessiva delle emissioni di Co2.
Le centrali a biomasse permettono di depurare i gas di scarico controllando le emissioni, perciò è molto vicino allo zero il bilancio di Co2 emessa, rispetto a quella incamerata dal legno che si brucia.

La sostenibilità di questi impianti, dal punto di vista ambientale, dipende quindi fortemente dal fatto se vada o meno a sostituire altre fonti di emissioni, e in questo caso la risposta è affermativa, e inoltre dalla prossimità della filiera da cui derivano le biomasse, abbattendo quindi anche i costi energetici e ambientali per il trasporto delle stesse.

Anche a Castelnovo ne' Monti sarà realizzata una centrale a servizio degli edifici pubblici della zona Peep: la palestra e le scuole. E anche in questo caso il nuovo impianto porterà alla dismissione di alcune vecchie caldaie comportando un saldo ambientale positivo. Un'altra centrale sarà poi realizzata a Ramiseto, anche in questo caso a servizio di edifici pubblici portando allo spegnimento di 5 caldaie a metano, e ci sono altri comuni dell'Appennino interessati a partecipare al bando”.

26 COMMENTS

  1. Siete degli esagerati, in Trentino dove c’è turismo, aria buona, ecc. sono impianti che esistono da vari lustri, informatevi prima di giudicare ciò che non è di vostra conoscenza. A Ligonchio funziona già da diversi anni e riscalda scuole, sede parco, casa Acer, palestra, con costi ridotti rispetto alle altre fonti; fa un po’ di fumo all’accensione come una normale stufa, brucia legno tritato o pellet, nulla di strano!

    (Anonimo)

    • Firma - anonimo
  2. Queste scelte dovrebbero essere in gran parte effettuate sulla base di analisi tecniche, in questo caso sostituite poco abilmente con paure e chiacchiere da bar con argomentazioni tecniche inesistenti.

    (DM)

    • Firma - DM
  3. Non meriteresti nemmeno una risposta in quanto non ti sei firmato. Ti comunico che sono disponibile a sostenere le mie tesi davanti a chi vuoi. Forse non sai che nel Trentino tagliano alberi per fare casette prefabbricate ed altri prodotti del legno e che per loro il cippato è un rifiuto da eliminare con costi. Poi sono zone dove manca quasi sempre il metano e il riscaldamento è già per tradizione a legna. Ora forse hai qualche elemento in più per ragionare. In quanto a Ligonchio, spero che tu sappia che quello che emette una centrale a cippato non è tanto il fumo che si vede quanto quello invisibile: microparticolato, ossidi di vario genere e altre cose piuttosto pericolose.

    (Toni Ugo)

    • Firma - toniugo
  4. Poi aggiungo che a Villa questa centrale viene fatta nel parco giochi, di fianco alla passeggiata della salute e il risparmio sembra che non ci sia. Ramiseto, che ha informato molto correttamente la popolazione, ha parlato di cifre di risparmio credibili, modeste ma credibili. A Villa no, a Villa sembra che risparmino più di quello che attualmente spendono. Comunque il casino lo facciamo anche perchè fino ad ora nessuno ci ha detto niente.

    (Toni Ugo)

    • Firma - toniugo
  5. Carissimo “anonimo”, noi non giudichiamo, dichiariamo e ti posso assicurare che siamo adeguatamente preparati su questo argomento. E’ comunque sufficiente (se vorrai) eseguire una semplicissima ricerca sul web per avere conferma delle nostre tesi. Ti invito, quindi, a partecipare all’assemblea di venerdì 25 (presso “I Mantellini”) a Villa Minozzo. Sicuramente avrai soddisfazione e potrai conoscere al meglio l’utilità e i rischi che comportano queste centrali. Cordialità.

    (Maurizio Coloretti)

    • Firma - Maurizio Coloretti
  6. Non discuto il commento precedente, che si firma anonimo, forse perché interessato da questa grandissima “opportunità” e dimostra di non aver capito cosa sono gli impianti a biomasse. Qui si tratta di vedere le vere motivazioni, avere i numeri giusti, avere le corrette valutazioni. Dai dati a disposizione non sembra esserci una convenienza economica, anzi, e fior fiore di studiosi della materia sconsigliano le biomasse. Se in Trentino le usano, comunque è perché hanno boschi in loco, non le importano. Se poi altri godono a respirare aria cancerogena, sono fatti loro. Certo mettere una ciminiera in un comune montano nel parco nazionale, per sostituire 2 caldaie nuove, non mi sembra un grandissimo affare. No all’impianto.

    (Daniele Negro)

    • Firma - Daniele Negro
  7. Quoto certamente il signore anonimo. La disinformazione in questo caso arriva a toccare vette impressionanti! Provate a contattare i cittadini di Domegge di Cadore, un sindaco lungimirante la fatto installare una caldaia a cippato da 300 kW in centro al paese che fornisce calore a scuola materna, municipio, biblioteca e pensate… sin ora, dopo alcuni anni di funzionamento, non è morto nessuno, anzi hanno dato una grossa mano alla riduzione del gas climalterante CO2. Scherzi a parte, potreste documentarvi leggendo il resoconto di uno studio effettuato in Svizzera. Le caldaie moderne non producono polveri tossiche per l’organismo umano. Un recente studio ha confermato che il PM10 inorganico, emesso dalle moderne caldaie a biomasse legnose, ha una tossicità da trascurabile a non rilevabile sulle cellule polmonari umane. La ricerca scientifica è stata presentata a Zurigo nel corso del 14° Holzenergie-Symposium svoltosi nel settembre del 2016 ed è disponibile, tradotta integralmente in italiano. http://www.aielenergia.it/public/documenti/25_A4E32017_Francescato_14%20HES.pdf
    Quanto al danno economico paventato nell’articolo, sicuramente chi scrive si starà riferendo a quello che potrebbe subire, perchè è chiaro anche ad un bambino che se il carburante (legno) proviene dal territorio, il denaro speso per procurarlo rimane sul territorio (non andando ad ingrassare i signori del petrolio), creando occupazione in una sorta di economia circolare. Non a caso l’Austria (con 8 milioni di abitanti totali) conta 300.000 forestali impiegati nella seconda economia del paese dopo il turismo.

    (Marco Margotti)

    • Firma - Marco Margotti
  8. “La sostenibilità di questi impianti, dal punto di vista ambientale, dipende quindi fortemente dal fatto se vada o meno a sostituire altre fonti di emissioni”. E’ vero, ma bisogna vedere che tipo di fonte sostituisco: se sostituisco delle caldaie a metano a condensazione come a Villa il saldo delle emissioni è peggiorativo, ridurrò la CO2 ma aumenterò le polveri e il particolato, cancerogeni. La CO2 non è velenosa, è climalterante. Poi, sig. Bini, perchè dice 12 caldaie, le caldaie saranno 3 poi i soldi sono finiti. Le altre 9 le farà la nuova amministrazione se troverà i soldi.

    (Toni Ugo)

    • Firma - toniugo
  9. Metto a conoscenza che prima di parlare bisogna informarsi bene su cosa è Co2 e cosa sono le polveri sottili. Invitiamo inoltre a venire a Villa e farci vedere quali caldaie vetuste vengono chiuse: a noi non risulta tutto ciò. Invito nuovamente tutta la popolazione a venire venerdì 25 maggio ore 21 a Villa Minozzo. Qui durante la riunione saprete come stanno le cose. Ripeto: prima di parlare informarsi.

    (Coloretti Valter)

    • Firma - Coliretti.Valter
  10. Ma certo, anonimo, hai perfettamente ragione… le persone oneste la pensano come te! È solamente polemica politica… non si guarda all’informazione reale dove si capisce chiaramente l’ottimo investimento che ne deriva su tutta la popolazione… Povera Italia… non ha proprio bisogno di sterili polemiche per superare la fragilità politica ed economica…

    (Anna)

    • Firma - Anna
  11. Non potendo commentare…
    Ahi serva Italia, di dolore ostello,
    nave sanza nocchiere in gran tempesta,
    non donna di province, ma bordello!

    Questa me la pubblicate? L’ha scitta Dante!

    (Maurizio Coloretti)

    • Firma - Maurizio Coloretti
  12. Vede, sig. Margotti, il sindaco di Cadore ha fatto sicuramente un ottimo investimento, legna in abbondanza, probabilmente ha sostituito tantissimi riscaldamenti a legna, quindi ha diminuito l’emissione di inquinanti. Cosa diversa da noi dove saranno sostituite due caldaie a metano a condensazione, le meno inquinanti in assoluto per mettere una centrale a biomassa che a differenza di quanto dichiara lei emette PM10 cancerogene, che emette ossido di carbonio da noi ancora velenoso, che emette ossidi di zolfo e di azoto ancora irritanti, poi ancora un pochino di metalli pesanti, ecc. In attesa di trovare la legna con le emissioni salutari come quella che descrive lei, ci tocca bruciare legna da noi già molto scarsa. Poi anche la centrale in mezzo al parco giochi che in attesa dei fumi salutari da lei descritti per il momento emette fumi pericolosi. Comunque l’Emilia-Romagna ha posto il divieto da ottobre di quest’anno di costruire impianti a biomassa in comuni a quote inferiori ai 300 m. slm perchè responsabile, insieme al traffico, dell’inquinamento nella pianura padana. Ora le rivolgo una domanda: che mestiere fa?0Llei no è quello che lavora in uno stabilimento per la produzione di caldaie a legna? Mi viene il dubbio in quanto suo omonimo.

    (Toni Ugo)

    • Firma - toni ugo
  13. Sig.ra Anna, le auguro di non dover mai cambiare idea. Le auguro davvero di poter sempre ritenere una scelta oculata quella delle centrali a biomassa. Come l’altra persona che dice che a Domegge di Cadore non è morto nessuno nonostante le centrali a biomassa, meglio così. Non auguro nessuno di doversene pentire.

    (Toni Ugo)

    • Firma - toniugo
  14. Il commento precedente l’ho spedito senza terminarlo, parlando del signore sopra che lodava gli impianti a biomassa dicevo che un suo omonimo, stesso nome, stesso cognome lavora in una ditta per la produzione di centrali a biomassa.
    Questo solo per correttezza (o completezza?, ndr) di informazione.

    (Toni Ugo)

    • Firma - toni ugo
  15. Ringrazio la redazione per aver pubblicato il mio modesto contributo alla diatriba in “epigrafe” (compresa la citazione dantesca), resto però basito dalle affermazioni del Sig. M. Margotti (sicuramente competente visto che opera nel settore delle biomasse). Ci ha arricchito di notizie che non conoscevamo (vedi Domegge di Cadore e lo studio svizzero) ma non ha citato l’analisi di Enea che ha evidenziato i rischi per la salute e l’ambiente, derivati dalla combustione di biomasse legnose. Secondo alcuni esperti le biomasse legnose avrebbero un impatto ambientale e sanitario alto a causa delle emissioni di particolato, ossidi di azoto e composti organici volatili. Il PM2.5 è uno dei più pericolosi per la salute perchè riesce a penetrare facilmente nell’organismo attraverso le vie respiratorie superiori, aumentando il rischio di tumori e malattie respiratorie… Non mi resta che invitare lo stesso Sig. Margotti all’assemblea di Villa Minozzo per darci il suo contributo e ascoltare quello che noi abbiamo da dire. Cordialità.

    (Maurizio Coloretti)

    • Firma - Maurizio Coloretti
  16. Ho letto con interesse l’intervento del Sig. Margotti, a strenua difesa di questi impianti e con citazioni precise e tanto di documentazione a supporto.
    Peccato che:
    – il famoso studio svizzero citato è stato pubblicato nel sito dell’Aiel, Associazione italiana energie agroforestali, ovvero l’associazione di chi produce e vende gli impianti a biomassa e relativi scarto legnosi da bruciare;
    – le favolose esperienze di Domegge di Cadore sono a distanza di 2 anni, fonte di contestazioni da parte della popolazione (http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2017/08/01/news/centrale-a-biomasse-disastrosa-ha-portato-solo-un-mare-di-costi-1.15683156);
    – altre esperienze nella zona sono forse ancora peggio (http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2017/01/13/news/l-unione-montana-congela-la-centrale-termica-a-biomasse-1.14702030).
    Spero inoltre che il Signore in questione non sia la persona che lavora per la ditta Bimatek (da profilo pubblico Facebook), che ovviamente vende soluzioni complete di impianti a biomasse. Credo di aver detto tutto; ai lettori l’ardua sentenza, ovvero se ascoltare persone interessate dal business o cittadini che amano il loro paese e vogliono fare la cosa giusta e non i propri interessi economici.

    (Daniele Negro)

    • Firma - Daniele Negro
  17. Inutile esprimersi perchè sembri sempre un furbo o un arrogante; io non ho nessun interesse per questo progetto, ma a mio avviso non è molto diverso dal principio di combustione delle stufe dei nostri vecchi, peggio una centrale nucleare di sicuro.

    (Anonimo)

    • Firma - anonimo
  18. Buonasera, io non voglio criticare chi spende il suo tempo per portare avanti campagne (a suo parere) di pubblica utilità, però quando si vuole diffondere un articolo di questo tipo bisognerebbe quanto meno presentare un minimo di dati. Per esempio, quali sono i livelli di polveri sottili a Villa Minozzo? Quanto emetterebbe la nuova centrale, considerando il fatto che centralizzare la produzione consente un abbattimento molto più efficace degli inquinanti? Vorrei ricordare poi che le biomasse sono una delle tanto acclamate fonti di energia rinnovabili, visto che la CO2 emessa è circa quella assorbita dalla pianta durante la sua crescita, però queste fonti sono belle solo a casa degli altri. Per finire, penso evocare parole come “cancro ai polmoni” faccia degenerare immediatamente ogni discussione civile.

    (D.M.)

    • Firma - D.M.
  19. Concordo con il commento firmato D.M., inutile fare polemica sui social su tematiche importanti come queste, servono dati e pareri di esperti per valutare correttamente il tutto. Quello che a mio parere è però molto discutibile è la scelta del luogo dove inserire l’impianto a biomasse (zona campo sportivo) oltre al fatto che l’amministrazione non abbia pensato prima ad una riunione informativa con la cittadinanza visto che l’annuncio risale a dicembre 2017, che avrebbe evitato tutto questo. Venerdì ne sapremo di più.

    (Pamela Ielli)

    • Firma - Pamela Ielli
  20. Vede, sig. D.M., se a lei interessano i dati venga a Villa Minozzo e noi del comitato contro la biomassa, a differenza di quanto fa il Comune, le facciamo vedere tutto. Forse non è il caso di riportare tutto su un giornale online. Venerdì sera potremmo spiegare tutto. Abbiamo anche un bello stuolo di giornalisti, quindi è nostra intenzione informare il più possibile. Effettivamente, questa è la prima assemblea chiesta da noi, altrimenti nessun dato pubblicato.

    (Toni Ugo)

    • Firma - toni ugo
  21. È solo un piacere… E meno male che in Italia abbiamo persone come lei, oneste, che guardano sinceramente alla causa… Povera Italia… sempre inutili polemiche e polveroni… Grazie anche al nostro sindaco e all’amministrazione tutta che lavorano instancabilmente per il bene del proprio territorio!

    (Anna)

    • Firma - Anna
  22. Se l’ultimo commento della Sig.ra Anna è rivolto a me le rispondo che credo di essere onesto veramente; i dati, tra i quali anche il mio nome e cognome, sono disponibili sul gruppo di FB “Villa Minozzo no centrale a biomassa”, ma se mi conosce e pensa il contrario la lascio nelle sue convinzioni. Resti coi dati forniti dall’amministrazione comunale, che non ha neanche avuto il coraggio di fare un’assemblea pubblica per informare la popolazione. Poi se crede che quel che ho scritto sia falso, mi smentisca se ci riesce. Altrimenti per me i commenti verso chi non ha neanche il coraggio di firmarsi sono sterili. Con tanta simpatia. Buonanotte.

    (Toni Ugo)

    • Firma - toni ugo
  23. Apprezzo la scelta di convocare un’assemblea e spero si possa avere un confronto serio e produttivo, ma sono convinto che questo giornalismo sensazionalistico che vuole polarizzare il pubblico da una parte o dall’altra sia causa di gravi danni. Articoli di questo tipo già infestano molte testate nazionali.

    (D.M.)

    • Firma - D.M.
  24. Premettendo che non produco caldaie e impianti termici, mi sono preso la briga di studiarmi l’argomento, senza l’intenzione di diventare un esperto del settore e tantomeno di trovare la verità assoluta ma semplicemente per informarmi. Ho imparato da tempo che i dati hanno validità solo se espressi nella loro completezza, coi giusti termini di paragone e non solo quelli che fanno comodo. Che nell’esporli vanno tenuti presente tutti i fattori coi numerosi aspetti che li determinano e non credo che basterebbe la serata del 25 a fare piena chiarezza sul cosa è bene e cosa è male. Non ho la competenza, come molti di noi, di comprendere pienamente i complicati parametri che emergono dagli studi sulle emissioni, ma da tutti quelli che ho trovato sono riuscito, con dispiacere, ad evincere che il peggior modo di riscaldare è quello più antico, quello da noi più usato nelle case, quello delle stufe a legna, caminetti e così via. Ma nonostante questo siamo ancora qui e siamo vivi e allora perché ci preoccupa tanto la centrale a cippato o pellet? E mentre penso, guardo le auto passare, quasi tutte diesel, difficilmente con più di un passeggero a bordo, casomai che si fuma l’ennesima sigaretta; memore degli studi esaminati, mi viene il sospetto che siano molto più dannose le nostre cattive abitudini che la famosa centrale della discordia. Non dico con questo che sia giusto aggiungere problemi ai problemi ma credo che ogni cosa vada considerata per quello che è: le centrali a cippato o pellet emettono più polveri sottili, il gas metano ha maggior incidenza sull’effetto serra e sull’alterazione del clima ma abbiamo bisogno di scaldarci e se possibile di creare qualche posto di lavoro valorizzando le risorse locali. Allora, incontrandoci, cerchiamo di ragionare a mente aperta, di confrontarci senza preclusioni, nel pieno rispetto degli altri perché non c’è nessuno che complotti per far del male alla propria gente. Analizziamo serenamente i pro e i contro nell’interesse di tutti, ma sopratutto cerchiamo nel comportamento di ogni giorno di rispettare l’ambiente in cui viviamo, per quello non servono progetti e non costa niente, anzi, si risparmia.

    (Antonio D. Manini)

    • Firma - Antonio D. Manini

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