E’ dei giorni scorsi l’informazione che l’annunciato incontro con le forze politiche a Castelnovo ne' Monti per parlare della sanità dopo la chiusura del punto nascita è stato spostato dal 4 maggio all’8 giugno.
Questa iniziativa presa dal sindaco Enrico Bini dopo l'inquietante situazione dell'emergenza poi declassata a mal di pancia (elicottero non disponibile e gestante sballottata su e giù per la statale 63 con arrivo quasi due ore dopo in ospedale) viene così spostata avanti… Intanto, non pervengono notizie sull’annunciato esposto ai Carabinieri, sempre di sua iniziativa.
Il governatore Bonaccini ha saltato il precedente incontro con i giovani della montagna reggiana dicendo che sarebbe tornato in Maggio… vedremo.
L’impressione che nutro è che la politica stia addormentando l’attenzione che con tanta fatica ed impegno il comitato delle Cicogne prima e Di.na.mo. poi avevano con merito creato fra la popolazione in montagna e che è stato anche poi cavalcato dagli amministratori durante la fiaccolata e le paginate di giornale, fino a quando la Regione ha chiuso le danze deliberando la chiusura di tutti i punti nascita nelle montagne emiliane e il mantenimento in deroga di tutti i punti nascita delle pianure medesime, nonostante questi non abbiano i numeri per rimanere aperti e, al contrario di quelli di montagna, neanche le particolari avversità orogeografiche previste dall’istituto di deroga.
Chi si aspettava una presa di orgoglio degli amministratori montanari gabbati dal governo regionale è rimasto deluso, e da allora si assiste ad un balletto lento da incantatori di serpenti.
Grave infine la presa di distanze del Comune di Castelnovo quando ha votato contro le istanze dei comitati, sia quella di un ricorso al Tar che ora non si può più fare perché son stati lasciati cadere i termini, sia quella di un riesame in Regione.
Toccherebbe ora all’Unione dei Comuni Appennino Reggiano esprimersi nel merito di una richiesta di riesame in Regione ma questa, dopo aver guadagnato la via di fuga al consiglio di febbraio rimandando a data da destinarsi il pronunciamento, beatamente sta.
Costernazione e bromuro sono gli ingredienti che la politica sembra servire oggi ai residenti della montagna, utili per fiaccare la volontà di una comunità abituata a lunghe prove di rassegnazione.
(Gianni Marconi)
Hanno fatto bene i comuni a non fare ricorso al TAR. Avrebbero perso il ricorso e avrebbero sprecato un sacco di soldi.
(GS)
si, si, signor GS, hanno fatto bene i sindaci ed il PD a lasciarsi sfilare dall’Ospedale il punto nascite.
Lei ha proprio l’aria di essere uno stratega, senz’altro vecchio miltante di PCI, DS, PDS fino ad (ormai prossima) estinzione.
(F.D.)
La domanda nell’articolo è: “l’esposto ai Carabinieri che fine ha fatto?”. Sarebbe corretto, serio, penso dovuto, dare una risposta visto con quale risalto era stata data notizia. E’ bastata forse la replica che ha definito “metodi inusuali” il modo scelto, per chiudere ” l’ iniziativa “? Vede, signor GS, sono questi piccole cose che danno poi la misura dello spessore.
(mv)
Se volessimo riassumere il tutto con una poesia mi verrebbe da citare: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”…
(Genitoni Massimiliano)
Genitoni, per favore, prima la mascherata da indiano adesso le poesie…faccia una sana (e intelligente) opposizione per cortesia.
(C.S.)